I 5 peggiori premi Oscar di sempre

Premettiamo che il titolo di “peggiori” non è correttissimo, e che soprattutto non vuole esserci un giudizio su questo o quell’altro film.

Questo per diverse ragioni: il gusto dell’Academy, del pubblico, di qualsiasi individuo rispetto ad un film è strettamente personale e può essere sempre oggetto di dibattito.

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Miramax, un futuro all’insegna del sequel

Sembra che la Miramax, di fresco ceduta dalla Disney alla Filmyard Holdings di Mike Lang, abbia pianificato un futuro produttivo all’insegna della sicurezza con l’idea di investire su franchise relativamente consolidati e quindi su una corposa serie di sequel che garantiranno almeno per un buon cinquanta per cento un lucroso riscontro ai botteghini.

La fornitissima libreria Miramax ereditata con il pacchetto acquisizioni contiene ben 700 titoli da cui attingere e alcuni con discrete potenzialità di franchise, se non a lungo termine almeno dotati di appeal per eventuali sequel come la black-comedy Babbo bastardo, il notevole Rounders-Il giocatore, il pacchetto Kevin Smith con Clerks, In cerca di Amy, Jersey Girl e Jay & Silent Bob…Fermate Hollywood!, a cui si aggiungono i diritti della storica serie Amityville Horror, il romance Il diario di Bridget Jones e la trilogia vampire-horror Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez che dal secondo episodio è passata al direct-to-video.

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Il colore della libertà, recensione

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Sudafrica 1968, James Gregory (Joseph Fiennes) da bambino ha avuto compagni di giochi di colore da cui ha imparato la lingua Xhosa, lingua con cui si esprimono e scrivono molti abitanti del Sudafrica, capacità che gli ha permesso di avere un posto di lavoro sull’isola- penitenziario di Robber Island, dove è detenuto anche il leader politico Nelson Mandela (Dennis Haysbert).

Con moglie e figli al seguito Gregory si traferisce sull’isola dove viene incaricato di censurare i contenuti delle lettere dei detenuti, lettere appunto scritte in Xhosa, Gregory come peraltro la moglie Gloria (Diane Kruger), ha un’idea ben precisa dell’Apartheid, un sistema che approva e sostiene.

Gregory sull’isola comincerà a toccare con mano le conseguenze della segregazione razziale e a capire gli ideali e la lotta che hanno portato Mnadela in carcere, in lui lentamente la coscienza e una percezione di ingiustizia prenderanno il sopravvento, innescando un cambiamento inarrestabile che gli causerà non pochi guai, sia sul lavoro che in famiglia.

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Ben Affleck: talento ribelle

Benjamin Geza Affleck nasce a Berkeley (California-USA) il 15 Agosto 1972, figlio di un’assistente sociale e di un’insegnante, Ben ha un fratello, Casey ed un inseparabile amico d’infanzia l’attore Matt Damon.

Dopo uno spot per la famosa catena Burger King, il suo esordio sul grande schermo nel 1981 in The dark end of the street di Jan Egleson. Gli anni della scuola lo vedono frequentare sia l’università del Vermont che il California’s Occidental College senza però portare a compimento gli studi per dedicarsi alla recitazione.

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Recensione: Il mandolino del capitano Corelli

Durante la seconda guerra mondiale la Grecia viene invasa dalle forze alleate dell’Asse (Germania nazista, Giappone e Italia), ed il sud del paese viene messo sotto il controllo dell’esercito italiano. la giovane e bella Pelagia (Penelope Cruz) figlia del medico Iannis (John Hurt) è fidanzata con il pescatore Madras (Christian Bale) il quale parte per il fronte albanese per combattere l’esercito italiano.

Dal fronte le lettere dell’amato si fanno sempre più rare ed il sentimento di Pelagia lentamente si affievolisce, nel frattempo i tedeschi occupano Atene e l’esercito italiano arriva a Cefalonia. Tra i soldati Pelagia conosce il capitano Corelli (Nicolas Cage), un tipo molto romantico, più propenso alla bella musica ed al suo mandolino che alla guerra.

1943, dopo l’armistizio dell’8 settembre all’esercito italiano viene imposto dai nazisti di deporre le armi in cambio del rimpatrio, in seguito al loro rifiuto i tedeschi decimeranno la truppa italiana e fucileranno i soldati superstiti, Corelli grazie ad un amico riesce a scampare alla strage.

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Killshot: un thriller-action per il redivivo Mickey Rourke

Una coppia di coniugi, Carmen e Wayne Colson, interpretati da Diane Lane e Thomas Jane, vengono inseriti nel programma protezione testimoni dell’ FBI. I due sono loro malgrado testimoni di un’esecuzione in piena regola messa in atto dallo psicopatico killer professionista Armand The blackbird Degas interpretato dall’attore Mickey Rourke, che dopo il successo di The wrestler sembra artisticamente rinato. Avrà così inzio una spietata caccia alla coppia, con lo scopo di eliminare i due scomodi testimoni.

Killshot è un film dalla travagliata distribuzione, tenuto in naftalina per ben due anni, ma la rinascita del wrestler Rourke ha convinto i produttori a farlo finalmente uscire a fine Gennaio nelle sale americane.

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Colin Firth: l’importanza di chiamarsi Colin

Attore di teatro, cinema e tv, un inglese con quella giusta dose di humour che ne fa personaggio giusto nel ruolo giusto ogni volta che si tratta di commedia, amore e sentimento, talento ampiamente sfruttato in teatro e tv, sottovalutato al cinema dove i suoi ruoli non raggiungono il giusto spessore che la sua preparazione artistica meriterebbe.

Colin firth nasce il 10 settembre 1960 a Grayshott (Inghilterra) padre e madre docenti universitari, l’attore trascorre la prima infanzia in Nigeria assieme ai nonni missionari, fino al compimento del quinto anno, quando il piccolo è costretto a lasciare i nonni per tornare in Inghilterra dove comincerà la sua carriera scolastica, che lo vedrà durante l’adolescenza frequentare per due anni il Drama Centre di Chalk Farm, e grazie ad una bella interpretazione nell’Amleto viene ingaggiato nella compagnia londinese West End , qui conoscerà l’amico e collega Rupert Everett.

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