Un sapore di ruggine e ossa, recensione in anteprima

Siamo nel nord della Francia, Ali (Matthias Schoenaerts) un ex-pugile senza un soldo, un tetto sopra la testa o qualche amico che lo possa aiutare, si trova a doversi occupare di Sam, il figlioletto di cinque anni che l’uomo conosce a malapena. I due si recano ad Antibes dove la sorella di Ali non solo li accoglie, ma aiuta il fratello ad accudire il figlio e gli offre il suo garage come momentanea sistemazione.

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Cannes 2012, Ruggine e ossa: immagini del red carpet e photocall di Rust and Bone

Ieri ha debuttato in concorso per la selezione ufficiale del Festival di Cannes 2012 il dramma francese Ruggine e ossa (De rouille et d’os), il regista Jacques Audiard dopo Il profeta torna con uan struggente storia d’amore tra un giovane padre single interpretato da Matthias Schoenaerts che s’innamora di una ex-addestratrice di orche, un’intensa Marion Cotillard, che ha perso entrambe le gambe in un tragico incidente avvenuto durante un’esibizione.

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Cannes 2012, Rust and Bone: 14 immagini con Marion Cotillard

In cartellone oggi, per la seconda giornata del Festival di Cannes 2012, la proiezione in concorso del dramma francese Rust and Bone (De rouille et d’os) diretto da Jacques Audiard (Il profeta) e con protagonista Marion Cotillard. Il film è basato sull’omonima antologia di racconti di Craig Davidson e narra la storia di un disoccupato di 25 anni che s’innamora di una ex-addestratrice di orche disabile. Dopo il salto trovate una sinossi ufficiale, 10 immagini tratte dalla pellicola e 2 scatti promozionali della Cotillard.

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Le migliori morti al cinema del 2010

Certamente gli scongiuri di rito sono d’obbligo, ma non potevamo non riportarvi questa curiosa classifica stilata dal sito americano Cinema Blend sulle migliori e più memorabili dipartite su grande schermo avvenute nel 2010, insomma bisogna ammettere che vedere andare all’altro mondo qualche brutto ceffo a suon di pistolettate o spremere qualche lacrimuccia per la spalla di turno che ci lascia le penne per un  pò di gloria, di solito fa sempre il suo bell’effetto.

Quindi dopo il salto vi proponiamo quelle che secondo Cinema blend sono le più memorabili, ma anche le più divertenti, visto che ce ne sono un paio tratte dalle comedy I poliziotti di riserva e Kick-Ass che lasciano davvero il segno.

Naturalmente prima di lasciarvi alla classifica che troverete subito dopo il salto vi ricordiamo che lo spoiler è sempre in agguato se non avete ancora visionato le pellicole elencate.

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B-cult, Animal Factory

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Oggi per i B-cult vi segnaliamo un film indipendente, il film è il prison-movie Animal Factory, protagonisti il veterano Willem Dafoe e il desaparecido Edward Furlong, ultimo avvistamento noto del giovane il direct-to-video Il corvo-preghiera maledetta del 2005, mentre dietro la macchina da presa l’attore Steve Buscemi al suo secondo lungometraggio dopo Mosche da bar del 1995, e la regia di alcuni episodi delle serie tv I Soprano e Oz.

Il giovane figlio di papà Ron decker (Furlong) beccato con un ingente quantitativo  di droga viene accusato di spaccio e spedito, in attesa del processo, in un penitenziario dove si confronterà con un ambiente adulto in cui  violenza e sopraffazione sono pane quotidiano, sarà il veterano Earl Copen (Dafoe) a prenderlo sotto la sua ala protettrice.

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FIGC 2010, Festival Internazionale del Cinema di Gudalajara

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Dal 12 al 19 marzo nella suggestiva cornice di Guadalajara in Messico, si svolgerà la rassegna Festival Internazionale del Cinema di Guadalajara giunta alla sua venticinquesima edizone.

Sette le sezioni in cui sarà suddivisa la parte competitiva del festival, due sezioni dedicate a lungometraggi ispano-americani e messicani, altrettante ai documentari, e tre ai cortometraggi, con la sezione in più dedicata ai corti d’animazione.

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Cesar 2010 tutti i vincitori: Il profeta trionfa con 9 premi

Cesar 2010 vincitori

Ieri sera sono stati assegnati i Cesar 2010, gli Oscar cinematografici francesi: a trionfare è stato Il profeta, il film di Jacques Audiard che ha rastrellato ben nove statuette, comprese tutte le più importanti, quella per il miglior film, per la miglior regia, per il miglior attore protagonista (a Tahar Rahim, premiato anche come miglior promessa maschile, che ha battuto il due volte nominato Francois Cluzet) e miglior attore non protagonista (Niels Arestrup).

Nella serata apoteosi de Il profeta, che ora diventa un valido rivale de Il nastro bianco per la vittoria agli Oscar americani nella categoria Miglior Film Straniero, è giunta anche la conferma di Isabelle Adjani come migliore attrice protagonista (per le quinta statuetta in carriera) per la sua interpretazione in La journée de la Jupe. A Clint Eastwood per Gran Torino è andato il premio per il miglior film straniero.

Tra i momenti più importanti della serata l’omaggio a Eric Rohmer, morto di recente, e la standing ovation per Harrison Ford a cui è stato attribuito il premio alla carriera.

Dopo il salto potete leggere la lista completa dei film premiati dai 3900 professionisti dello spettacolo francesi.

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Il Profeta, recensione in anteprima

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Malik (Tahar Rahim) è un ragazzo praticamente analfabeta con un percorso criminale da manuale, uan serie di  riformatori, la maggiore età e il grande salto, un carcere con la C maiuscola, più simile ad una giungla che ad un’istituzione dagli intenti riabilitativi.

L’incipit è da incubo, la violenza e la sopraffazione, le regole non scritte, ma applicate senza alcuna pietà, sono servite quoridianamente a chi non riesce a capire dove si trova e chi comanda, chi non conosce la spietata legge del cane mangia cane, ma Malik sembra avere la scorza abbastanza dura e l’intelligenza  necessaria per capire che solo unendosi al branco giusto, solo guadagnandosi i favori di chi ha la sua vita in mano, che siano guardie o detenuti farà la differenza tra la vita e la morte.

Sei interminabili anni tra lui e la fine del tunnel, un tunnel che sarà irto di ostacoli, decisioni da prendere, scelte che ne faranno vittima o carnefice, e Malik capirà ben presto che solo mostrandosi remissivo prima, spietato e determinato poi, conquistandosi un rispetto fatto di piccoli gesti quotidiani di chi ha capito sino in fondo quelle regole non scritte, solo cosi riuscirà a sopravvivere all’inferno della detenzione, ma così la fine del tunnel potrebbe trasformarsi inevitabilmente in un’ulteriore evoluzione del suo essere criminale, adatta sicuramente ad affrontare la strada e il mondo esterno, ma non l’inferno che si porta dentro.

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Viennale 2009, Vienna International Film Festival

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Dal 22 ottobre al 4 novembre nella splendida cornice della città di Vienna si svolgerà la Viennale 2009, festival dedicato al cinema ricco di anteprime e prestigiosi ospiti e che verrà ospitato in sei diverse location sparse per la capitale austriaca, tra queste anche l’Australian Film Museum.

Tra gli ospiti presenti all’evento l’attore austriaco Helmut Berger e l’attrice inglese Jane Birkin, mentre per le proiezioni speciali Un profeta di Jaques Audiard, vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes e Black Dynamite di Scott Sanders, omaggio al cinema blaxploitation americano anni’70.

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Cannes 2009, vince Il nastro bianco di Michael Haneke, migliori attori Waltz e la Gainsbourg

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Il Festival di Cannes 2009 si chiude con la vittoria di Michael Haneke con il film  Il nastro bianco. Per il resto sono stati rispettati i pronostici che volevano Charlotte Gainsbourg e Christoph Waltz vincitori della Palma come migliori attori. Sono stati accontentati anche tutti coloro che facevano il tifo per Jaques Audiard e il suo Un Prophete: a lui è andato il premio della giuria.

Se siete curiosi di rivivere ogni momento della premiazione vi invito a leggere la nostra diretta, altrimenti, dopo il salto potete leggere l’elenco di tutti i vincitori.

La cerimonia inizia con il premio per il miglior cortometraggio. Arena di Joao Salaviza. Il giovane venticinquenne ringrazia tutti, in particolare alla nuova generazione di registi.

Isabelle Adjani entra per annunciare il premio Camera d’oro. La miglior opera prima di tutte le sezioni è: Samson and Delilah di Warwick Thornton. Il cineasta dice:”Viva Cannes, viva il cinema!

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