Le migliori morti al cinema del 2010

Certamente gli scongiuri di rito sono d’obbligo, ma non potevamo non riportarvi questa curiosa classifica stilata dal sito americano Cinema Blend sulle migliori e più memorabili dipartite su grande schermo avvenute nel 2010, insomma bisogna ammettere che vedere andare all’altro mondo qualche brutto ceffo a suon di pistolettate o spremere qualche lacrimuccia per la spalla di turno che ci lascia le penne per un  pò di gloria, di solito fa sempre il suo bell’effetto.

Quindi dopo il salto vi proponiamo quelle che secondo Cinema blend sono le più memorabili, ma anche le più divertenti, visto che ce ne sono un paio tratte dalle comedy I poliziotti di riserva e Kick-Ass che lasciano davvero il segno.

Naturalmente prima di lasciarvi alla classifica che troverete subito dopo il salto vi ricordiamo che lo spoiler è sempre in agguato se non avete ancora visionato le pellicole elencate.

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Cesar 2010 tutti i vincitori: Il profeta trionfa con 9 premi

Cesar 2010 vincitori

Ieri sera sono stati assegnati i Cesar 2010, gli Oscar cinematografici francesi: a trionfare è stato Il profeta, il film di Jacques Audiard che ha rastrellato ben nove statuette, comprese tutte le più importanti, quella per il miglior film, per la miglior regia, per il miglior attore protagonista (a Tahar Rahim, premiato anche come miglior promessa maschile, che ha battuto il due volte nominato Francois Cluzet) e miglior attore non protagonista (Niels Arestrup).

Nella serata apoteosi de Il profeta, che ora diventa un valido rivale de Il nastro bianco per la vittoria agli Oscar americani nella categoria Miglior Film Straniero, è giunta anche la conferma di Isabelle Adjani come migliore attrice protagonista (per le quinta statuetta in carriera) per la sua interpretazione in La journée de la Jupe. A Clint Eastwood per Gran Torino è andato il premio per il miglior film straniero.

Tra i momenti più importanti della serata l’omaggio a Eric Rohmer, morto di recente, e la standing ovation per Harrison Ford a cui è stato attribuito il premio alla carriera.

Dopo il salto potete leggere la lista completa dei film premiati dai 3900 professionisti dello spettacolo francesi.

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Il Profeta, recensione in anteprima

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Malik (Tahar Rahim) è un ragazzo praticamente analfabeta con un percorso criminale da manuale, uan serie di  riformatori, la maggiore età e il grande salto, un carcere con la C maiuscola, più simile ad una giungla che ad un’istituzione dagli intenti riabilitativi.

L’incipit è da incubo, la violenza e la sopraffazione, le regole non scritte, ma applicate senza alcuna pietà, sono servite quoridianamente a chi non riesce a capire dove si trova e chi comanda, chi non conosce la spietata legge del cane mangia cane, ma Malik sembra avere la scorza abbastanza dura e l’intelligenza  necessaria per capire che solo unendosi al branco giusto, solo guadagnandosi i favori di chi ha la sua vita in mano, che siano guardie o detenuti farà la differenza tra la vita e la morte.

Sei interminabili anni tra lui e la fine del tunnel, un tunnel che sarà irto di ostacoli, decisioni da prendere, scelte che ne faranno vittima o carnefice, e Malik capirà ben presto che solo mostrandosi remissivo prima, spietato e determinato poi, conquistandosi un rispetto fatto di piccoli gesti quotidiani di chi ha capito sino in fondo quelle regole non scritte, solo cosi riuscirà a sopravvivere all’inferno della detenzione, ma così la fine del tunnel potrebbe trasformarsi inevitabilmente in un’ulteriore evoluzione del suo essere criminale, adatta sicuramente ad affrontare la strada e il mondo esterno, ma non l’inferno che si porta dentro.

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