Globo d’oro 2009: tutti i vincitori

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La stampa estera, nella suggestiva ambientazione di Villa Massimo a Roma, ha assegnato al cinema italiano i Globi D’Oro, riconoscimento nato nel 1959 che premia i film che danno una migliore conoscenza del nostro cinema all’estero.

Fra i film sono stati premiati Gomorra, come miglior film italiano (anche miglior fotografia ad Ex-equo con Vincere), Diverso da chi? come miglior opera prima, Gli amici del bar Margherita come miglior commedia, e Katyn come miglior film europeo.

Gli altri premi: Toni Servillo è stato riconosciuto migliore attore per la sua perfomance ne Il divo (che ha vinto anche per la sceneggiatura di Sorrentino), Giovanna Mezzogiorno migliore attrice per quella in Vincere; Marco Risi è stato premiato come miglior regista per Fortapàsc, mentre Marco Pontecorvo per Pa-Ra-Da è stato insignito del premio come miglior regista rivelazione. Mauro Pagani, compositore di L’ultimo pulcinella ha ottenuto il premio per la miglior musica.

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Nastri d’Argento 2009, tutti i vincitori: quattro premi per Il Divo e Vincere

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Sono stati assegnati ieri sera i Nastri d’argento 2009, i premi istituiti dal sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici, dedicati al cinema italiano, che hanno decretato qualche mese fa Gomorra miglior film dell’anno.

A trionfare nella splendida cornice di Taormina sono stati Il divo di Paolo Sorrentino e Vincere di Marco Bellocchio, entrambi con quattro riconoscimenti: il primo si è portato a casa il premio come miglior regista e miglior sceneggiatura (entrambi a Sorrentino), quello per il miglior attore protagonista ritirato da Toni Servillo, quello per i produttori; il secondo ha ottenuto quello per la migliore attrice protagonista, Giovanna Mezzogiorno, per la miglior fotografia, Daniele Ciprì, per la miglior scenografia, Marco Dentici, e il miglior montaggio, Francesca Calvelli.

Buon risultato anche per Il papà di Giovanna: il film drammatico di Pupi Avati è stato premiato per i ruoli di attore e attrice non protagonista, rispettivamente Ezio Greggio e Francesca Neri. Gianni Di Gregorio, infine, è stato riconosciuto, grazie a Pranzo di ferragosto, il regista esordiente dell’anno.

Di seguito potete leggere la lista completa dei film premiati ieri sera.

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I registi italiani spendono troppo?

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Tira una brutta aria nell’industria cinematografica italiana, ma a sentire i vari personaggi coinvolti il problema è sempre il medesimo ed è quello che fa girare l’economia mondiale il binomio costo/ricavo.

Purtroppo come è consuetudine questa applicazione tutta matematica cozza con il cinema ed il suo naturale aspetto artistico, è vero che i cache di molti attori nostrani sembrano un tantinello esosi, guardate i 250 ooo euro di Giovanna Mezzogiorno o quelli di Sergio Castellitto, ma è anche fondamentalmente un problema di finanziamenti, approccio produttivo e maestranze.

Cosi dai piani alti si avverte la crisi con onerosi tagli nei finanziamenti statali, c’è chi grida allo scansdalo perchè il cinema è una forma d’arte ed espressione dell’immagine italiana nel mondo, dall’altra parte in molti si chiedono, ma il novanta per cento dei film italiani distribuiti e quelli che non arrivano mai in sala, nel mondo verranno mai visti?

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Vincere: recensione

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L’estetista Ida Dalser (Giovanna Mezzogiorno), si innamora di un giovane giornalista, è un amore forte, intenso, che sa di devozione, il giovane giornalista in aria di escalation politica è Benito Mussolini (Filippo Timi), futuro fondatore del quotidiano Popolo d’Italia che diventerà l’organo ufficiale della dittatura fascista.

La Dalser si immola economicamente ed emotivamente per la causa, tutti i suoi averi saranno donati a Mussolini per finanziare il suo giornale e la sua fase politica, lei rimane incinta, lui la sposa e in principio riconosce il figlio, Benito Albino, poi il matrimonio con Rachele, la dittatura, la sua elezione a duce e il pericolo di un matrimonio ed un figlio scomodi e in odore di scandalo.

La lotta della Dalser per il riconoscimento del suo ruolo nella vita del duce e del figlio faranno troppo rumore, e la dittatura in evoluzione fagociterà nel suo devastante meccanismo madre e figlio, che scompariranno letteralmente nella zelante e funzionale macchina burocratica che li seppellirà in un istituto psichiatrico dove moriranno nell’oblio e nella solitudine.

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Marco Bellocchio unico italiano a Cannes

E’ ufficiale, Marco Bellocchio con il suo Vincere sarà l’unico regista italiano in concorso al Festival di Cannes 2009, a competere con lui molti registi già vincitori in passato della prestigiosa manifestazione, tra cui Ken Loach che quest’anno sarà in gara con il film Looking for Eric, la neozelandese Jane Campion con il suo Bright Star e Quentin Tarantino, Palma d’Oro nel 1994 con Pulp Fiction che quest’anno si presenta con l’atteso Inglorious basterds.

Il regista non sembra affatto preoccupato all’idea di essere l’unico rappresentante italiano sulla Croisette, è invece molto soddisfatto di avere nomi così prestigiosi come avversari.

Avere l’unico film italiano in concorso non mi toglierà il sonno, a Novembre compirò 70 anni e credo proprio che resterò me stesso e non sarò preso dall’ansia.

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Francesca Archibugi: il mondo al femminile

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Francesca Archibugi nasce a roma il 16 maggio 1960, il debutto è a sedici anni come attrice nel film RAI Le affinità elettive, poi il Centro Sperimentale di Cinematografia dove studia regia e si diploma negli anni ’80, anni in cui comincia la sua carriera girando svariati cotrometraggi come La piccola avventura sui bambini diversamente abili, recitando ne La caduta degli angeli di Marco Tullio Giordana e vincendo nel 1987 il premio Solinas come autrice della sceneggiatura della commedia di Bruno Cortini L’estate sta finendo.

Nel 1988 il debutto sul grande schermo con la delicata commedia Mignon è partita, cinque David di Donatello per l’esordio dell’Archibugi tra cui quello per la miglior regista esordiente. Nel 1990 conflitti generazionali durante gli anni di piombo nel drammatico Verso sera, successo di critica e pubblico a cui farà seguito nel 1993 Il grande cocomero, storia di disagio mentale e neuropsichiatria infantile, il film si aggiudica due David di Donatello, miglior regia e miglior sceneggiatura.

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Fabio Bonifacci: un autore da commedia

Fabio Bonifacci è un noto autore di commedie, nel 1999 il suo  E…allora mambo!, diretto da Lucio Pellegrini è la  pellicola d’esordio sul grande schermo del duo comico formato da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, con la coppia tornerà a lavorare nel 2000 scrivendo per loro il divertenteTandem.

Nel 2004 è la volta della commedia E’ già ieri di Giulio Manfredonia con il comico Antonio Albanese, remake de Il giorno della marmotta commedia americana con Bill Murray.

Nel 2007 scrive la sceneggiatura dell’interessante Notturno bus di Davide Marengo, un noir all’italiana con innesti comedy poco fortunato al botteghino, tra i protagonisti Valerio Mastrandrea e Giovanna Mezzogiorno.

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Baciami ancora, Claudia Pandolfi sostituisce Giovanna Mezzogiorno

Sarà Claudia Pandolfi a sostituire Giovanna Mezzogiorno nell’attesissimo sequel de L’ultimo bacio, che si girerà a roma tra qualche mese e che uscirà nelle sale italiane nel gennaio del 2010.

Alla decisione di cercare un’altra attrice che affiancasse al cast originario, tra cui Stefano Accorsi e Claudio Santamaria, si è giunti dopo che Giovanna Mezzogiorno aveva spiegato di aver rifiutato di prendere parte al film (ufficialmente), perché non credeva nei sequel e perché lo sviluppo del suo personaggio non l’aveva convinta.

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Claudio Santamaria parla di Baciami Ancora

Claudio Santamaria, che stasera al Festival di Sanremo omaggerà Fabrizio De Andrè in compagnia di Stefano Accorsi e i PFM (Bonolis dice, sarà una riunione di persone che lo hanno amato e che sul palco lo ricorderanno con il sorriso di una musica che cercava di condannare l’ipocrisia), ha parlato del suo prossimo impegno nel sequel de L’ultimo Bacio.

L’idea di Baciami ancora, questo il nome del film diretto da Gabriele Muccino, piace all’attore, che a margine della presentazione di Aspettando il sole di Ago Panini rivela di non aver ricevuto ancora la sceneggiatura.

Santamaria ha aggiunto che comprende la scelta di Giovanna Mezzogiorno di non prendere parte al nuovo capitolo della storia (“Non ho parlato con Giovanna, ma comprendo la sua scelta. Non so bene quali siano le sue motivazioni, se siano artistiche o meno. Per quanto ne so lei dice di non amare i sequel e quindi…“)  e sottolina il piacere di riproporre un personaggio già interpretato (“Mi diverte molto l’idea di riprendere un personaggio e arricchirlo a dieci anni dalla prima volta che l’ho interpretato”).

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Giovanna Mezzogiorno rinuncia a Baciami ancora

Tutto è nato dalle voci insistenti che parlavano di conferme da parte del cast originale de L’ultimo bacio di Gabriele Muccino riguardo il reclutamento nell’annunciato e attesissimo sequel Baciami ancora, già durante le conferenze stampa del regista, qui in Italia per promuovere il suo ultimo lavoro americano, Sette anime con Will Smith, Muccino si diceva pronto a girare il sequel di cui aveva pronto un primo trattamento ed in corso di stesura la sceneggiatura.

Dopo che anche Stefano Accorsi si mostrava interessato ecco altre voci, illazioni col senno di poi, che davano per certa anche la partecipazione dell’altra protagonista del film originale, Giovanna Mezzogiorno, ma la stessa subito dopo essere venuta a conoscenza delle notizie che si rincorrevano su stampa e giornali,  si è affrettata a puntualizzare il tutto con un’intervista ed un comunicato stampa.

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Baciami ancora, Muccino prepara il sequel de L’ultimo bacio

Ad otto anni di distanza Gabriele Muccino torna sul set per raccontare le storie dei protagonisti de L’ultimo bacio: il più affermato regista italiano di Hollywood, ha deciso di girare Baciami ancora, il sequel del film, che l’ha lanciato al grande pubblico.

Il film, che racconterà l’evoluzione da ragazzi ad adulti di Carlo e Giulia, le loro vite (i successi, gli errori, i desideri e le delusioni) e quelle degli amici di sempre, verrà girato a Roma l’anno prossimo (la sceneggiatura sarà finita la prossima settima) e uscirà nelle sale nel 2010.

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Creuza de Mà – Festival di Carloforte

La voglia di mare e la voglia di cinema si concretizzano sempre in qualcosa di interessante; in estate, in particolare, c’è sempre qualche festival da frequentare, qualche rassegna alla quale assistere.

Quindi nessuno si stupirà se il mio cuore se ne va in Sardegna, e in particolare sull’Isola di San Pietro, e ancora più in particolare a Carlo Forte. Qui si svolge, a partire dall’11 Settembre e per quattro giorni consecutivi, il Festival Creuza de Mà.

Si tratta di un’occasione per parlare di musica e di cinema, e in particolare della musica nel cinema. Quale nome migliore, quindi, di uno che ci possa ricordare da vicino Fabrizio De Andrè, al quale la Sardegna era tanto cara?

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