Repo Men, recensione in anteprima

In futuro non così lontano e non così fantascientifico, una multinazionale permette a chiunque di poter fruire di un allungamento della propria vita con la sostituzione di organi deteriorati con avanzatissime repliche hi-tech che hanno il solo difetto di essere enormemente costose.

Naturalmente quando il malcapitato si presenta con una diagnosi mortale alla Union, questo il nome della corporation, nessuno gli parla apertamente di quella piccola clausola che prevede la restituzione immediata dell’organo casomai il pagamento delle rate non venisse onorato, quindi immaginate cosa accade quando qualcuno si presenta alla porta con bisturi e pistola tranquillante per riprendersi un cuore o un rene con un’estrazione operata sul tappeto del soggiorno.

E’ questo che fa il recuperatore Remy (Jude Law), padre di famiglia che si aggira nottetempo estraendo a colpi di bisturi organi non pagati da clienti morosi, ad affiancarlo in qualche recupero il suo collega Jake (Forest Whitaker), entrambi sono il fiore all’occhiello del reparto recuperi della Union, ma quando Remy subirà un incidente sul lavoro che lo costringerà a fruire di un cuore artificiale che ben presto non potrà pagare, si ritroverà dall’altra parte della barricata, braccato e con una coscienza, capendo così sulla sua pelle quanto sia sporco il gioco dei suoi datori di lavoro.

Il regista esordiente Miguel Sapochnik con Repo Men adatta per il grande schermo il racconto Repossession Mambo dello scrittore Eric Garcia, tra le sue opere Matchstick Men che ha ispirato Ridley Scott per suo Il genio della truffa, sfornando un thrilller-fantascientifico sin troppo ricco di blasonati rimandi in celluloide che sfoggia un cast notevole che però non basta a dare alla pellicola una sua identità ed uno spessore tali da far dimenticare il senso di già visto che permea tutto il film.

Tolta l’intrigante e al contempo inquietante idea iniziale degli organi a rate e del recupero crediti di stampo chirurgico, il resto del film diventa uno stanco susseguirsi di eventi che riecheggiano molto del cinema di genere transitato sugli schermi in questi ultimi decenni, dal Blade Runner di Scott al Minority report di Spieberg, senza dimenticare reminiscenze da Atto di forza, Matrix e così via senza che il regista riesca a dare corpo a quell’azzeccata inquietudine iniziale e finendo per trasformare la sequenza finale in una carneficina da cinegame di ultima generazione che culmina con un epilogo che anche se ben poco accomodante, non riesce a risollevare una pellicola senza nerbo.

In DVD e Blu-ray dal 1° dicembre 2010

Note di produzione: il film uscito negli States lo scorso marzo, disponibile in DVD e Blu-ray import dal 27 luglio non ha ancora una data di uscita italiana, qualche polemica è nata con il regista Darren Lynn Bousman vista la somiglianza eccessiva tra il soggetto del film di Sapochnick e il suo musical Repo! The genetic opera uscito nel 2008.