Torino Film Festival: 26 novembre. Il punto

Quinta giornata di eventi targati Torino Film Festival. Quest’oggi ci occupiamo della sezione principale del festival; “Torino 26”, ovvero il Concorso internazionale lungometraggi, dedicato alla ricerca e alla scoperta dei nuovi autori del cinema contemporaneo.

Sono 15 i lavori, di cui 8 opere prime, a concorrere al premio per il Miglior film (euro 25.000), al Premio speciale della Giuria (euro 10.000), e ai Premi per la migliore attrice e per il migliore attore. Il cinema europeo è presente con 7 titoli provenienti da Germania, Belgio, Slovenia (e 3 coproduzioni Francia/Germania, Irlanda/Gran Bretagna, Portogallo/Brasile), 3 titoli dagli Stati Uniti, 1 dal Messico, 1 coproduzione Cile/Brasile, 1 titolo dal Canada, 1 dall’Australia e 1 dalla Cina.

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Recensione: Troy

Mitologia e cinema non sono certo un binomio inconsueto, senza giungere a citare titoli che fanno parte di un bagaglio cinematografico quasi archetipico. Troy è un film del 2004, e in questo film vengono raccontate le vicende legate alla guerra di Troia, come ci è arrivata attraverso una lunga tradizione che si perde nella confusa figura di Omero.

Wolfgang Petersen si immedesima nell’aedo Omero, e prova a raccontarci in chiave cinematografica una summa di ciò che Omerco ci racconta nell’Iliade, focalizzando la propria attenzione sul rapimento di Elena, e sulla personalità di Achille (Brad Pitt).

La storia non manca certo d’attrattiva, considerato che ha più di tremila anni e che viene raccontata e studiata con una certa minuziosità: l’assedio della città di Troia da parte dei Greci viene scandito da alcune fasi fondamentali, caratterizzate per lo più da confronti face-to-face tra i mitologici protagonisti della vicenda.

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Ti Stramo: ricca galleria fotografica

Uscirà tra due giorni Ti Stramo – Ho voglia di un’ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo, la parodia tutta italiana dei film adolescenziali romantici degli ultimi anni.

Se già vi avevamo proposto il trailer di Stramo, oggi vogliamo offrirvi, dopo il salto, una cospicua galleria fotografica, del film diretto da Pino Insegno, in cui potrete vedere alcune scene con il cast al completo (Carlotta Tesconi, Marco Rulli, Pinto Stefano, Franco Nero, Daniele Formica, Enrico Lo Verso, Corinne Cléry, Giampiero Ingrassia, Patrizia Pellegrino e Raoul Bova).

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Coraline e la porta magica, trailer e video della crazione

Arriverà in Italia il 3 luglio, Coraline e la porta magica, il nuovo film d’animazione della Universal, tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman e diretto da Henry Selick, il regista di The Nightmare Before Christmas.

Coraline, di cui oggi vi offriamo qualche foto, il trailer in italiano e soprattutto i video, in lingua originale, che illustrano il lavoro dei creatori, è il primo film d’animazione ad alta definizione in 3D girato in stop-motion.

La storia è incentrata su una giovane donna che, passando attraverso una porta segreta della sua abitazione, scopre una versione alternativa della sua esistenza, simile alla vita reale, ma decisamente più interessante.

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L’attimo fuggente miglior film scolastico!

Che L’attimo fuggente sia un bel film, è dimostrato dall’Oscar per la sceneggiatura e dall’affetto che il pubblico ha sempre dimostrato nei confronti dell’opera di Peter Weir, ma è di oggi la notizia della sua vittoria nel sondaggio, indetto da Teachers Tv, come miglior film di ambito scolastico di sempre.

Dead poets society, di cui è protagonista magistrale Robin Williams (nominato come miglior attore protagonista), ha battuto la concorrenza di Kes, diretto da Ken Loach nel 1969, il recente School of Rock, di Richard Linklater, con Jack Black e Breakfast Club di John Hughes.

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Torino Film Festival: 25 novembre. Il punto e l’intervista di Nanni Moretti a Claudio Caligari

Quarta giornata di programmazione del TFF. Come già accennato nei trascorsi punti giornalieri, la 26ma rassegna festivaliera piemontese è caratterizzata da numerose sezioni tematiche che spaziano dalla politica con “lo stato delle cose”, a “la zona”, in cui l’istinto di ricerca del festival si concentra nei territori del cinema meno allineato alle traiettorie convenzionali, alla “internazionale DOC”, una nuova sezione, non competitiva, dedicata al cinema documentario proveniente da tutto il mondo.

Un’altra novità importante è la sezione “l’amore degli inizi, rivolta a 6 esordi italiani di fine anni Settanta e inizio Novanta, che propone i primi film di Giuseppe Bertolucci, (intervista pubblicata nel nostro punto giornaliero di ieri), Claudio Caligari, Peter Del Monte, Marco Tullio Giordana, Salvatore Piscicelli e Paolo Virzì.

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Wim Wenders: visioni d’autore

Scrivere di Wim Wenders non è facile, limitarsi ad una freddo elenco stracolmo di date e titoli ridurebbe non poco l’importanza di questo cineasta, quindi una piccola premessa e’ doverosa per descrivere questo artista, attento osservatore dell’umanità e del suo più etereo contenuto, l’anima, acuto testimone dell’evoluzione, visionario che esplora sentimenti e animo umano attraverso una dicotomia che riflette l’intero spettro delle emozioni umane, un binomio che coincide con l’inizio e la fine: la vita e la morte. E’ chiara la profondità artistica di questo regista che anche nei suoi lavori meno incisivi, ci riferiamo alle ultime produzioni, rimane un maestro indiscusso ed uno sperimentatore sempre all’avanguardia nonchè profondo conoscitore del mezzo cinematografico e dei suoi segreti.

Dobbiamo, per dovere di completezza, ricordare che Wim Wenders nasce a Dusseldorf in Germania il 14 agosto 1945, figlio di un medico, dopo il diploma, l’idea è di seguire le orme paterne, si iscrive alla facoltà di medicina, che abbandona quasi subito.Segue repentino trasferimento in quel di Parigi dove frequenta una scuola di cinema ed apprende i rudimenti della narrazione su pellicola, è il 1966, passano alcuni mesi e il regista torna in patria e frequenta una scuola di cinema locale, la IDHEC, in questo periodo che va dal 1967 al 1970 si occupa anche di critica cinematografica e scrive per alcune riviste, nascono i primi esperimenti, cortometraggi, diciamo esplorativi e figli dei tempi, gira così dal 1967 al 1969: Scenari, Lo stesso giocatore spara di nuovo, Città d’argento, Film sulla polizia, Alabama 2000 anni luce.

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Stefano Amadio e i suoi Mala Tempora

Artista poliedrico nel mondo del cinema, Stefano Amadio ha svolto ruolo di regista, attore e sceneggiatore nel corso della sua carriera. Nato a Roma nel 1965, si è fatto conoscere grazie alla regia di Mala Tempora, in cui ha anche fatto l’attore, interpretando il ruolo di Giovanni il Templare.

Mala Tempora è un film drammatico ambientato nel Medioevo. Il film rappresenta l’opera principale di Stefano Amadio ed è interpretato da Severino Saltarelli , Alberto Cracco, Maddalena Maggi, Loredana Solfizi, Daniele Ferretti, Ugo Margio, Pino De Matti.

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Stefano Accorsi e Ferzan Ozpetek, futuri progetti italiani

Nuovi progetti per due degli esponenti di maggior richiamo del cinema italiano, il regista Ferzan Ozpetek e l’attore Stefano Accorsi.

Il regista di Un giorno perfetto, tornerà presto al cinema con una commedia ambientata a Lecce. Il regista a Cinecittà news ha anticipato la tematica della storia, la storia di una famiglia e di un amore, il periodo d’uscita, il 2009, ma non si è fatto sfuggire nulla riguardo il cast, già deciso, e sul titolo, ancora in fase di studio.

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Sex and The city, Io sono leggenda, Twilight sequel. Paul Schrader, Amy Adams, Keanu Reeves, e molti altri: novità!

Sono tante le novità di oggi, che arrivano direttamente da Hollywood, in particolare parliamo di sequel, uno dei quali, seppur vi farà piacere, vi farà pure storcere il naso. Come sempre, cominciamo subito: Will Smith reciterà nuovamente nella parte di Robert Neville, ma non in un prequel come vi avevamo più volte anticipato, ma in un sequel! Piccolo problema: in Io sono leggenda il protagonista fa una brutta fine: cosa si inventeranno gli autori per farlo tornare in vita? Lo scopriremo prossimamente, quando Francis Lawrence o qualcuno della Warner affronterà la questione.

Rimaniamo in ambito sequel per parlarvi di due sicuri: Sarah Jessica Parker ha confermato quello che ha da sempre anticipato Kim Catrrall, ovvero che ci sarà un seguito per Sex and the city, che uscirà al cinema nel 2010. L’attrice sta studiando, insieme al regista Michael Patrick King la nuova trama. E’ quasi certo che Carri Bradshaw non diventerà mamma, per questione di coerenza nei confronti del suo personaggio.

Robert Pattinson e Kristen Stewart, ringraziando via mail i loro fan per il successo di Twilight, hanno confermato il sequel, New Moon. L’attore, in particolare, si è detto emozionato all’idea di condividere la realizzazione del nuovo capitolo della saga con i suoi fan.

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Lo sceneggiatore John Michael Hayes è morto mercoledì

E’ morto, a ottantanove anni, lo sceneggiatore americano John Michael Hayes, conosciuto dal pubblico grazie a due celebri copioni, La finestra sul cortile (per il quale vinse l’Edgar Allan Poe Awards) e I peccatori di Peyton, che gli fruttarono due nomination all’Oscar.

L’uomo, nato l’11 maggio del 1919 a Worcester in Massachusetts e morto mercoledì nella sua casa a Hanover, nel New Hampshire, aveva iniziato come scrittore per giornali e radio e nel 1952 con Red Ball Express iniziò la sua carriera nell’ambito cinematografico.

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Torino Film Festival: 23-24 novembre. Il punto e l’intervista di Nanni Moretti a Giuseppe Bertolucci.

Prosegue la carrellata di film ed incontri tematici della 26ma edizione del Torino Film Festival. Quest’oggi vi faremo il punto sulle novità che stanno caratterizzando la seconda edizione diretta da Moretti, come la sezione denominata “italiana doc”. Dodici i titoli di medio e lungometraggio per il concorso dedicato al documentario italiano, che, a detta dell’organizzazione è una delle sezioni centrali del Festival, anche se, a parer nostro, si fa sentire la pesante assenza di pellicole partenopee ammesse in concorso.

Si parte con Casa Verdi, per la regia di Anna Franceschini. A Milano esiste un monumento storico speciale e unico al mondo: si chiama Casa Verdi ed è la casa di riposo per musicisti voluta e fondata da Giuseppe Verdi nel 1899 «nella quale raccogliere e mantenere persone dell’uno o dell’altro sesso addette all’Arte Musicale, che siano cittadini italiani e si trovino in stato di povertà». Nei suoi saloni affrescati vivono oggi quasi sessanta persone: musicisti, cantanti lirici, ballerine classiche e direttori d’orchestra, che possono qui dedicarsi alla loro passione senza l’affanno del quotidiano.

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Pablo Larrain: occhio cileno

ll materiale che Pablo Larrain ci ha messo finora a disposizione è scarso in termini di quantità, ma si intravede già un occhio di cui siamo destinati a parlare ancora in queste pagine. Larrain è nato a Santiago del Cile nel 1976.

Si diploma alle superiori, per poi buttarsi sullo studio della comunicazione audiovisiva all’UNIACC, Università di Arte Scienze e Comunicazione. Fonda in seguito Fabula, una società di produzione cinematografica e pubblicitaria.

Da cosa è costituita la produzione di Larrain? Al momento il suo nome è inscindibilmente legato alla sua opera ultima da regista, Tony Manero (2008), opera seconda, per dirla tutta, dopo Fuga (2006). E’ anche autore dello script di entrambe le opere, mentre come produttore ha dato vita a Vida me mata, La (2007).

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Jason Statham: un duro made in England

Jason Statham è uno di quegli attori che nascondono un’autoironia a volte involontaria, a volte voluta, dietro una maschera da duro, una versatilità che i registi utilizzano nel migliore dei modi in action-movies con una forte connotazione comedy. Guardandolo non si può non pensare a Bruce Willis, il suo alter ego a stelle e strisce, molti connotati sia fisici che recitativi li accomunano, tra il serio e il faceto affrontano scene pericolose, inseguimenti mozzafiato e viaggiano di genere in genere trasformandosi da eroi per caso dalla battuta sempre pronta, ad armi inarrestabili che una volta innescate, solo i titoli di coda riescono a fermare.

Jason Statham nasce a londra nel 1972, padre cantante, madre ballerina, i genitori hanno l’abitudine di portarlo con loro durante le varie esibizioni e il piccolo Jason, come ogni star che si rispetti già mostra una spiccata predisposizione per il palcoscenico. Lo Showbiz attira non poco il giovane che comincia come modello in servizi fotografici e spot pubblicitari dove Statham può mostrare una certa fisicità e quell’aria da duro che contraddistinguerà tutti i suoi personaggi.

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