Los Angeles, anni ’20 Christine Collins è una combattiva madre in cerca del figlio scomparso, le indagini della polizia risultano insufficienti e incredibilmente superficiali, la donna alza un gran polverone, tra stampa e opinione pubblica il capo della polizia è stretto in una morsa mediatica che rischia di distruggergli la carriera, poi il miracolo, il bambino ricompare, viene riconsegnato alla madre, ma qualcosa non va, quel bambino non è il figlio perduto, ricomincia la ricerca e l’attacco alle istituzioni che questa volta reagiscono,e tirano fuori il loro lato oscuro, corrotto e distruttivo. Christine viene internata in un manicomio, ma non si arrende e una volta uscita tornerà a protestare e a far valere le sue ragioni fino a far implodere tutto il marcio nascosto e a farla pagare cara ai suoi aguzzini…….ma il figlio?
Dobbiamo a malincuore confessare che Angelina Jolie a livello attoriale non ci ha mai impressionato molto, a parte la parentesi da Oscar di ragazze interrotte, la sequela di interpretazioni , vuoi per un uso stereotipato della sua bellezza, vuoi per dei copioni che sinceramente le cucivano addosso donne da fumetto iperaggressive e poco credibili, faceva da cornice ad una serie di pellicole non proprio memorabili. Ma dobbiamo sinceramente ricrederci, visto che già con A mighty heart ci aveva conquistati, qui raggiunge l’apice delle sue interpretazioni, riversando nel ruolo di una madre disperata e battagliera tutto il bagaglio d’esperienza accumulato in anni di set, regalandoci un’interpretazione memorabile e finalmente rivelatoria di un talento fino ad ora sprecato.