Barry Levinson: una penna da Oscar

Barry Levinson nasce a Baltimora (Maryland-USA) il 6 Aprile 1942, regista e sceneggiatore il suo iter scolastico lo vede negli anni ’60 studiare giornalismo all’Università di Washington per poi abbandonare e dedicarsi alla recitazione presso la Oxford Company di Los Angeles.

Alla fine degli anni ’60 inizia un lungo e proficuo sodalizio artistico e sentimentale con la sceneggiatrice Valerie Curtin, arrivano i primi ingaggi per alcuni show televisivi, ed i primi premi. nei primi anni ’70 il regista colleziona una serie di Emmy grazie alla trasmissione televisiva The Carol Burnett Show.

Nel 1975 la sua prima sceneggiatura per il grande schermo Street girls, poi Mel Brooks lo vuole per gli script di L’ultima follia di Mel Brooks e Alta tensione, nel 1979 collabora nuovamente con la Curlin, divenuta nel frattempo sua moglie, la sceneggiatura scritta con lei per Richard Donner, …e giustizia per tutti si guadagna una nomination agli Oscar.

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Vin Diesel: donne e motori…

Michael Sinclair Vincent III alias Vin Diesel nasce a New York il 18 Luglio 1967, di origini per metà afroamericane e metà italoamericane, Diesel muove i primi passi nel cinema facendo varie comparsate, una di queste lo vede come inserviente nell’ospedale psichatrico del film Risvegli.

Appassionato di teatro recita fin da bambino, poi studia inglese all’Hunter College, nel 1994 raccimola 3000 dollari e dirige il cortometraggio Multi-facial. Nel 1997 scrive, dirige, coproduce e interpreta il lungometraggio Strays, purtroppo la pellicola finisce ne dimenticatoio, poi la telefonata di Steven Spielberg che dopo averlo visto nel corto Multi-facial lo vuole per  interpretare la parte del soldato Caparzo in Salvate il soldato Ryan.

Nel 2000, dopo una parte in 1km da wall Street con Ben Affleck, la carriera di Diesel ha un’accellerazione con un film low-budget dall’intrigante look, in Pitch black, l’attore è Riddick un pericoloso omicida che viene scortato a bordo di un astronave da un cacciatore di taglie verso un carcere di massima sicurezza, a causa di un guasto astronave, equipaggio e serial-killer si troveranno su un pianeta ostile a fronteggiare un orda di affamati alieni.

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Sweet November: recensione

Nelson Moss (Keanu Reeves) è un pubblicitario in carriera, fidanzato e con un’idea tutta sua delle priorità  della vita, che a volte vive con estrema superficialità e frenesia anche un quotidiano che andrebbe vissuto con ritmi meno sotenuti e più riflessivi. Un bel giorno durante un esame per il rinnovo della patente Nelson incotra Sara (Charlize Theron), l’incontro è un pò movimentato, Sara viene cacciata dall’aula mentre tenta di suggerire le risposte a Nelson.

Sara pensa che Nelson viva in modo completamente sbagliato la propria vita, e che avrebbe bisogno di un periodo di riflessione, quindi dopo l’incontro tampina l’uomo chiedendogli dii passare l’intero mese di Novembre in casa sua per un soggiorno all’insegna della tranquillità e della ricerca interiore, Nelson spiazzato e anche un pò spaventato dall’insistenza della donna declina l’offerta.

Sarà la vita in modo del tutto imprevedibile a costringere Nelson ad accettare l’offerta, perso lavoro e fidanzata, approfitta della casa di Sara per sistemarsi in attesa di un nuovo lavoro, Sara inizia così la sua particolare terapia, l’affinità tra i due è palese e l’amore è dietro l’angolo.

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Mercenary for Justice: recensione

John Seeger (Steven Seagal) è un mercenario che nel corso degli anni ha risolto molte situazioni estreme in zone calde per l’Agenzia, Seeger è un esperto a tutto tondo, molto richiesto e specializzato in qualsiasi cosa possa recare danno al prossimo, armi, esplosivi ed è capace di uccidere a mani nude con l’ausilio di una esotica e letale arte marziale. come spesso accade la vita del mercenario non permette di avere una famiglia, ma John ce l’ha e purtroppo è in grave pericolo.

La famiglia del mercenario Seeger è stata sequestrata e viene utilizzata come merce di scambio, in cambio della vita dei suoi familiari Seeger dovrà utilizzare la sua squadra e tutta la sua esperienza per penetrare in un inespugnabile carcere di massima sicureza e liberare il figlio di un importante boss della droga.

Sta diventando sempre più difficile trovare lati positivi in questa sorta di fotocopie action che Mr. Seagal continua a sfornare con una cadenza impressionante, il personaggio principale è sempre il medesimo, al limite si cambia il nome, e si da una rinfrescata al background,

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Dragonball Evolution: recensione

Goku (Justin Chatwin) è un adolescente che ha, come buona parte degli adolescenti del pianeta, problemi con le ragazze e con qualche bullo di troppo, ma anche una forza ed una tecnica di combattimento che potrebbero in un baleno sistemare i bulli della scuola, farlo diventare ultrapopolare e aiutarlo a conquistare Chichi (Jamie Chung) la ragazza di cui è perdutamente innamorato e che guardacaso sta con il bullo dei bulli.

E allora perchè direte voi Goku ancora subisce le quotidiane vessazioni dei suoi compagni di scuola e colleziona figuracce davanti alla ragazza dei suoi sogni?, Semplice perchè nonno Gohan (Randall Duk Kim) che gli ha tramandato l’antica arte e la magia del kung fu gli ha fatto promettere che non l’avrebbe usata per aggredire alcuno, neanche se provocato.

Purtroppo Goku una sera durante una festa non resiste all’ennesima provocazione e dà spettacolo davanti ad una folla mostrando tutta la sua abilità nel combattimento, sbaragliando la comitiva di prepotenti e conquistando la bella, ma la sera stessa goku, a cui il nonno aveva donato una delle sette sfere del drago, inutile da sola, ma fonte di immenso potere se unita alle altre sei, scopre la sua casa distrutta ed il nonno in fin fi vita. E’ stato Piccolo (James Marsters) ad aggredire nonno Gohan, il lato oscuro del Kung fu, un alieno che liberatosi dalla sua prigione vuole il potere delle sette sfere ed è disposto a tutto pur di ottenerlo.

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Mostri contro Alieni: colonna sonora

Per la consueta rubrica dedicata alle colonne sonore oggi ci occupiamo dell’ultimo cartoon Dreamworks realizzato con l’ausilio di un’innovativa tecnica 3D, Mostri contro Alieni. La Terra è minacciata da un orda di alieni clonati e cattivissimi capeggiati dal megalomane Galaxar, sarà un gruppo di simpatici e mostruosi freaks guidati da  una ragazza gigantesca a difendere la Terra e a sconfiggere gli alieni.

20 tracce frizzanti ed orecchiabili accompagnano la colorata pellicola che rappresenta un continuo e divertito omaggio ai classici di fantascienza degli anni ’50 e ’60. La colonna sonora è stata affidata a Henry Jackman già apprezzato per le musiche de I pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo.

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Sbirri: recensione

Il giornalista Matteo Gatti (Raoul Bova) come la maggior parte dei genitori non si rende conto della deriva presa dal figlio, l’adolescenza odierna è preda di innumerevoli tentazioni e così l’assunzione di una pastiglia d’ecstasi distrugge la famiglia Gatti che si ritrova con un figlio morto ed un matrimonio sull’orlo del collasso.

Forse è per metabolizzare ed elaborare il lutto a modo suo, forse è alla ricerca di un colpevole, forse è il voler esplorare il mondo dell’adolescenza a volte così astruso e lontano nonostante tutti, lui compreso, a suo tempo ne abbia fatto parte e ne abbia parlato il linguaggio e accettato le regole non scritte, fatto sta che Gatti si propone per lavorare fianco a fianco di una vera squadra antidroga e raccontare dal di dentro quel mondo che ha contribuito ad uccidere suo figlio.

I rischi sono alti ma Gatti li accetta e così si arruola con tanto di travestimento nella squadra antidroga che opera in borghese nella città di Milano, assisterà ad inseguimenti, irruzioni, retate ed arresti, capirà operazione dopo operazione il rischio affrontato da questi poliziotti, che mettono a repentaglio quotidianamente la loro vita per contrastare il commercio di droga e per vincere tante piccole battaglie consapevoli di combattere una guerra persa in partenza…

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Religiolus: recensione

L’uomo moderno e ultratecnologico come fa ancora a credere a certe favole che raccontano le religioni (Adamo ed Eva o Giona che vive per tre giorni dentro un pesce enorme)? C’è per caso il rischio che l’uomo stia strumentalizzando la fede per i propri fini?

In Religiolus (Religulous, che gioca sull’unione delle parole religione e ridicolo) queste e altre domande le pone e se le pone Bill Maher, un famoso comico degli Stati Uniti, che viaggia per il mondo, insieme al regista Larry Charles (regista di Borat) e ad una troupe, in cerca di valide risposte dai credenti e dagli esponenti delle principali religioni monoteiste, quella cristina, quella ebraica, quella musulmana, ma anche da quelli di alcune più improbabili e meno conosciute.

Maher, che con il documentario ci invita a riflettere sulla fede e a viverla senza ostracismi, incontra personaggi di tutti i tipi: da predicatori che sostengono che Gesù si vestiva bene per poter giustificare i propri abiti firmati ad Ebrei che sostengono che lo stato d’Israele non ha senso d’esistere, da ex gay sposati con ex lesbiche, che predicano la normalità, ad attori che inscenano la passione di Cristo in parchi a tema, da chi riunisce i fedeli sostenendo di essere discendente di Gesù a chi è a capo della religione della Cannabis, fino a coloro che utilizzano la fede per fare politica (partendo dalle Guerre Sante Cristiane, passando da quelle islamiche, finendo con quelle volute da George Bush).

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Ben Hur: recensione

Dopo la nascita del Messia e prima della sua crocifissione assistiamo alle vicende di Giuda Ben-Hur (Charlton Heston), un ricco principe e commerciante giudeo che entra in conflitto con il comandante Messala, suo vecchio amico d’infanzia ora a capo delle legioni del neo-governatore romano Valerio Grato. Quando Ben-Hur entra in aperto contrasto con Messala questi con una scusa gli fa imprigionare madre e sorella e condanna lui alla schiavitù sulle galee.

Durante la prigionia Ben-Hur incontrerà il Messia e salverà la vita al console romano Quinto Arrio caduto accidentalmente in mare durante una battaglia, riconoscente il console adotterà Ben-Hur e lo porterà con sè a Roma.

Ben-Hur non riesce a dimenticare la madre e la sorella e lascia Roma per tornare a Gerusalemme, durante il suo viaggio incontrerà Baldassarre uno dei re magi che gli farà conoscere lo sceicco Liderim, organizzatore di corse con le bighe. Ben-Hur accetterà di correre per lo sceicco e si prepara a tornare a Roma pronto a  consumare la sua vendetta.

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Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma: recensione

Nefasto giorno quello delle nozze tra il fabbro Will Turner (Orlando Bloom) ed Elizabeth Swann (Keira Knightley), l’aiuto fornito al pirata Jack Sparrow (Johnny Depp) sta per costargli la vita, la forca li attende. Come spesso accade, il destino, filibustiere dal cuore d’oro, dà una via d’uscita alla coppia, tramite il losco ed ambizioso Lord beckett (Tom Hollander) che in cambio della grazia ai due innamorati pretende la bussola che è in possesso del pirata Sparrow.

Nel frattempo a bordo della Perla nera Sparrow convince la riluttante ciurma a cercare una fantomatica chiave che la sua bussola è in grado di rintracciare, ma la bussola non funziona. Tra i marinai vige la regola dell’onore ed i patti vanno rispettati anche dopo la morte così in una notte annebbiata dal rum a Jack appare il fantasma di Sputafuoco Turner ricordandogli il debito contratto con il capitano e fantasma Davy Jones (Bill Nighy). Sparrow è destinato a far parte per l’eternità dell’equipaggio di Jones e del suo Olandese volante, pena in caso di rifiuto un incontro ravvicinato con il Kraken, tentacolare mostruosità marina divoratrice di anime e velieri.

Sparrow spaventato  rinuncia a cercare la chiave e fa rotta verso terra in cerca di un posto sicuro, lo trova nell’isola di Pelegosto dove alcuni indigeni cannibali priima lo eleggono re e poi pasto. Will arriva appena in tempo e dopo uno spericolato salvataggio mette al corrente Sparrow del suo patto con Beckett, Sparrow accetta di dare a Lord Beckett la bussola e di diventare corsaro della Compagnia delle Indie Orientali, in cambio Will dovrà aiutarlo a cercare la famigerata chiave.

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Action figures: Dragonball

Oggi vi parliamo del variegato mondo di Dragonball, in occasione dell’uscita in questi giorni di Dragonball Evolution, la versione live-action del manga più amato e seguito di sempre. Iniziamo con lo specificare che tutte e tre le serie, l’originale, la Dragonball Z e la Dragonball GT sono state oggetto di repliche e riproduzioni varie, cominciamo con una statua gigante di Goku in vinile versione Dragon ball Z (foto in alto) dettagliatissima e dai colori sgargianti.

Per le statue segnaliamo una serie Super Sayan, edizione limitata realizzata in resina, altezza circa 30 cm, tra i personaggi della serie riprodotti troviamo  Piccolo (Junior), Freezer Vegeta e Trunks. Ogni statua prevede una  posizione dinamica e  piedistallo.

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I misteri di Pittsburgh: un’estate da ricordare

Pittsbourgh, estate, anni ’80, un periodo di quelli che non si possono dimenticare, forse la più bella estate mai passata per Art Bechstein (Jon Foster) fresco di laurea con un futuro alquanto nebuloso, e una vita che scorre senza entusiasmo tra il suo rapporto ormai afflitto dalla routine con la fidanzata Phlox (Mena Suvari), fidanzata con cui condivide un lavoro che gli preclude qualsiasi futuro ed il difficoltoso rapporto con il padre malavitoso Joe (Nick Nolte).

Un periodo che passerà senza lasciare alcuna traccia di sè, invece qualcosa di inaspettato, come quasi sempre accade quando meno te l’aspetti, trasformerà l’estate di Art in un momento difficile da dimenticare. Sarà l’incontro con una coppia molto affiatata ed estroversa, formata dalla bella e volitiva Jane (Sienna Miller) ed il suo scapestrato ragazzo Cleveland (Peter Sarsgaard) a movimentare la vita di Art , trascinandolo in divertenti, pericolose ed esaltanti avventure in una Pittsburgh sorprendente e tutta da scoprire.

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Buona Pasqua!

Il Cinemaniaco augura Buona Pasqua a tutti i suoi lettori

Le avventure del topino Despereaux, recensione in anteprima

Il reame di Doremi è in lutto a causa della prematura morte della regina, che stramazza dopo aver assaggiato una zuppa in cui è caduto Roscuro, un ratto marinaio che è stato dimenticato dall’equipaggio della nave sulla terraferma.

Parallelamente alla vita che si svolge nel regno dove vivono il triste re e la bella principessa Pea, una ragazza pronta a rinunciare a tutto pur di veder tornare a splendere la luce del sole, ci sono le città dei topi e quella dei ratti: nella prima, Mouseworld, vive Despereaux, un topino particolare, allontanato dalla sua società a causa del troppo coraggio che dimostra, nella seconda, buia tetra e comandata da un malvagio signorotto, si aggira spaesato Roscuro.

Nel corso di questa favola moderna, con la principessa messa in pericolo dalla sguattera Mig, Desperaux, che impara i principi dei cavalieri leggendo i libri che i suoi simili gli ordinano di sgranocchiare, dovrà salvare Pea e restituire serenità al regno.

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