Inside Man: recensione

inside_manIn una prestigiosa banca di New york, La Manhattan Trust, un gruppo di rapinatori mascherati, capeggiati da Dalton Russell (Clive Owen),  prende in ostaggio clienti ed impiegati e li costringe ad abbigliarsi come loro allo scopo di spiazzare e confondere la polizia, nel frattempo all’esterno forze dell’ordine e stampa si mettono in moto, a capo delle operazioni di polizia il detective Keith Frazier (Denzel Washington), appena puntato dalla disciplinare per un caso di presunta corruzione ed il suo partner Bill Mitchell (Chiwetel Ejiofor), i due sono coadiuvati dal capitano John Darius (Willem Dafoe) e dal suo reparto.

Il presidente della Manahttan Trust, Arthur Case (Christopher Plummer), nasconde uno scomodo segreto all’interno di una delle cassette di sicurezza situate nella banca, preoccupato si rivolge ad un’esperta di intermediazioni internazionali, Madeleine White (Jodie Foster) che prenderà contatto con le autorità e rappresenterà ufficialmente degli interessi del banchiere.

Dopo l’irruzione delle forze dell’ordine, il detective Frazier si trova un folto gruppo di ostaggi liberati tra cui si nascondono sicuramente i sequestratori, ma più proseguono gli interrogatori e più si fa chiaro che il reale obiettivo della banda non erano i soldi…

Il regista Spike Lee ci regala un coinvolgente thriller ad orologeria che si dipana su diversi piani temporali e gioca con una serie di clichè mai banalizzandone l’utilizzo, e condendo il tutto con cast stellare ed una intelligente ed intrigante trama parallela.

E’ chiaro l’intento del regista di svecchiare e giocare un pò con il genere, ma  rispettandolo e omaggiandone ripetutamente i classici. E’ un’operazione perfettamente riuscita che nonostante l’intricato escamotage narrativo ed i piani temporali non tedia lo spettatore con cervellotici giochi mnemonici, ma lo accompagna verso un finale che lascia soddisfatti e divertiti.

Il cast fa doverosamente il suo dovere, c’è l’efficace Denzel Washington, il tenebroso Clive Owen, l’algida Jodie Foster e l’ambiguo Christopher Plummer. Tutti rispettano ruoli e caratterizzazioni rimanendo sempre all’interno di un collage narrativo che richiede un impegno corale e sfugge gli assolo da palcoscenico. Inside Man è un gran film che non mancherà di sorprendervi.