Festival di Roma 2012, giorno 6: in concorso E la chiamano estate, evento speciale Bullet to the Head

Sesto appuntamento con il Festival di Roma 2012, anche oggi vi segnaliamo alcuni degli eventi di punta di questa sesta giornata. Iniziamo con i film della Selezione ufficiale, oggi in concorso il dramma polacco Ixjana dei fratelli Józef e Michał Skolimowski e l’italiano E la chiamano estate di Paolo Franchi che vedrà sul red carpet gli attori Isabella Ferrari, Filippo Nigro e Luca Argentero.

La sezione Prospettive Italia propone in concorso il dramma Acqua fuori dal ring di Joel Stangle e S.B. Io lo conoscevo bene, documentario su Silvio Berlusconi firmato da Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella.

Chiudiamo con gli eventi speciali, in serata verrà proiettata fuori concorso l’anteprima dell’action-thriller Bullet to the Head di Walter Hill. Prima della proiezione il regista riceverà il Maverick Director Award. Presente sul red carpet insieme ad Hill anche il protagonista del film Sylvester Stallone.

E LA CHIAMANO ESTATE

Dino e Anna sono una coppia di quarantenni. La loro non è una relazione convenzionale: tra loro non c’è mai stato un rapporto fisico. è Dino che si sottrae, soddisfacendo la sua sessualità con prostitute e scambisti. In una deriva senza fine arriva a cercare gli ex fidanzati di Anna per sapere come fosse stato il loro rapporto, arrivando, come per allontanarla da sé, a chiedere loro di tornare con lei. Anna non sa trovare una soluzione, non vuole mettere fine a questo tormentato, irrinunciabile rapporto d’amore. In fondo la sofferenza di Dino la fa sentire profondamente amata, unica. Tutto sembra rimanere senza soluzione.

Anna e Dino e la loro “estate”. Si può chiamare “amore” questo? Un amore che rinuncia alla sua realizzazione nel soddisfacimento dell’impulso? Dino “ama” Anna ma ha paura di perderla, di deluderla. Attraverso alcuni momenti narrativi della coppia vissuti in una “simbolica” stanza da letto, parole pronunciate da amici ed estranei, brevi ricordi che affiorano insieme a delle fotografie, immagini di un telefonino con cui Dino riprende le sue notti, si ricostruisce lentamente un puzzle doloroso, quasi un rebus, di questo uomo imprigionato in quella che Sartre definiva uno stato di “coscienza infelice”. [Paolo Franchi]

IXJANA

Marek, un giovane scrittore, cerca di risolvere il mistero della morte del suo amico Arthur. Frugando nella memoria, Marek ritrova frammenti degli eventi passati: una festa in casa di un eccentrico editore, la discussione con Arthur, una rissa, sangue. Turbato dall’idea che possa avere ucciso il suo amico, Marek reprime la paura e il senso di colpa nei suoi appassionati incontri con una donna che ha a che fare con la scomparsa di Arthur più di quanto possa sembrare…

Come in una tragedia antica, Marek si ritrova ad affrontare irrimediabilmente il Fato. La sua emotività sembra condurlo alla pazzia e il suo bisogno di amore lo spinge sull’orlo dell’abisso. Perduto e solo, fallirà indipendentemente dalle sue scelte, imparando che nessun uomo può sfuggire all’ineluttabile. [Józef e Michał Skolimowski]

ACQUA FUORI DAL RING

Due storie che si ripetono: due pugili che combattono per sopravvivere dentro e fuori dal ring. Toscano, un giovane siciliano, lotta contro il suo passato. Barca, un immigrato africano, lotta per il suo futuro. Quando le correnti cambiano, entrambi si ritrovano a dover lottare per il loro presente e ad affrontare la realtà della vita in Sicilia. Il film intreccia luoghi, suoni ed emozioni di una storia di boxe grintosa nel suo contesto di relazioni interrotte, difficoltà e cicli di storia del Mediterraneo.

Il film parla di persone e di una società prigioniere in una spirale continua, della storia che si ripete quando non si trae insegnamento da essa. Si commettono sempre gli stessi errori quando si è ignari della propria posizione. Nel film ogni personaggio ha il suo ciclo: c’è chi vi è intrappolato, chi lo rompe per cadere in un altro, e chi riesce astutamente a cambiare il corso degli eventi. Non ho risposte per i miei personaggi, né per i circoli viziosi nei quali la società li chiude. Ho preferito porre delle domande. Durante la lavorazione del film ci siamo discostati dalla sceneggiatura originale tanto che la fine, come era stata scritta, non è stata nemmeno girata. La storia voleva dire qualcosa che sul copione non c’era, come se le circostanze mutassero in continuazione e fossero più forti di tutto. Il film sposta l’attenzione dagli uomini, dai grandi conflitti, per concentrarsi sulle donne e su un tema che è un filo sottile, ma che in sala montaggio ha dimostrato tutta la sua rilevanza. Anche se queste donne non hanno la forza di nuotare contro corrente, imparano a respirare sott’acqua. [Joel Stangle]

S.B. IO LO CONOSCEVO BENE

Silvio Berlusconi, da intrattenitore sulle navi da crociera a imprenditore di successo, e poi Primo Ministro d’Italia. Improvvisamente, quando sembrava essere a un passo dal raggiungere l’ufficio di Stato più alto e più ricercato, il Quirinale, la sua ascesa si interrompe bruscamente. “S.B. Io lo conoscevo bene” è un documentario che esplora i segreti, le luci e le tante ombre oscure nella storia personale di Berlusconi. Il ritratto intimo di un uomo che ha lasciato il segno nella storia italiana, non solo politica.