Charlotte Rampling: il sottile fascino dell’erotismo

Charlotte Rampling nasce a Sturmer, Inghilterra, il 5 Febbraio 1946, figlia di un colonnello dell’esercito britannico e di una pittrice, la vita militare del padre la costringe a viaggiare spesso in tutta Europa, ma ne guadagna in cultura e conoscenza linguistica.

I primi passi sono sulle passerelle di moda e  nei sevizi fotografici, il sogno è la recitazione, ma la tragica morte della sorella suicida minerà le sue ambizioni, un trauma che non supererà mai completamente, ma il suo desiderio di fare l’attrice è forte e decide di iscriversi alla Royal Court of London.

Fascino ambiguo e lineamenti spigolosi ne fanno espressività molto particolare che i docenti della scuola notano subito incoraggiando la giovane attrice a credere nel suo sogno, la Rampling lo farà e finalmente esordisce  nel suo primo lungometraggio Non tutti ce l’hanno (1965) di Richard Lester.

Poi una serie di grandi partner e registi, Il lungo duello (1967) accanto a Yul Brinner, Target: Harry (1969) di Roger Corman, La caduta degli dei (1969) di Luchino Visconti accanto a Dirk Bogarde.

La ricordiamo anche nel fantascientifico Zardoz (1973) accanto a Sean Connery e nello scandaloso e controverso Portiere di notte (1974), in cui la sua sensualità raggiunge l’apice traformandola in icona di un erotismo ambiguo e perverso.

Dopo aver affiancato Robert Mitchum in Marlowe: poliziotto privato (1975), un anno dopo sposa il noto compositore jean-michel Jarre dal quale avrà un figlio David, la coppia divorzierà nel 1996.

L’attrice prosegue la carriera in crescendo, la dirigerà  Woody Allen in Stardust Memories (1980), reciterà nel drammatico il verdetto (1982) insieme a Paul Newman, e accanto al luciferino De niro in Angel heart: ascensore per l’inferno (1987).

Molto attiva negli ultimi anni la vediamo in Spy game (2001) della coppia Redford/Pitt, nel thriller The statement: la sentenza (2003), una pausa in tv con la miniserie Imperium Augusto (2003), poi di nuovo cinema nel toccante Le chiavi di casa (2004) di Gianni Amelio, e in Basic istinct 2 (2006).

La ritroviamo anche in molte produzioni recenti, nel fantascientifico Babylon A.D., nella biopic in costume La Duchessa e nel thriller Sex list: omicidio a tre.