Corti dell’altro mondo: Stu, anche un alieno può sbagliare

Ci siamo appena goduti nelle sale quel gioiello di tecnica di Wall-E che oltre ad averci catturato visivamente ci ha coinvolto, divertito e stupito dimostrando ancora una volta che i cartoon dell’era digitale se coadiuvati dalla passione e dall’estro creativo di grandi artisti possiedono senza alcun dubbio un’anima.

La Pixar, ormai parte integrante della Disney, ci ha ripetutamente dimostrato un’abilità incredibile nel tratteggiare caratteri e personaggi partendo da semplici pixel colorati e flussi di dati, ma vincendo e convincendo su tutta la linea, sia quando si è trattato di creare lungometraggi, sia quando la sua creatività è stata compressa in cortometraggi come quello che stiamo per segnalarvi, Stu, anche un alieno può sbagliare (Lifted).

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Nastro d’Argento 2008: vince Il torneo, premiati Luisa Ranieri, Daniele Liotti e Gabriele Mainetti

Sono stati annunciati oggi a Roma i cortometraggi vincitori del Nastro d’Argento 2008, premio assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.

A trionfare tra i 23 corti selezionati (dei 100 visionati inizialmente) è stato Il torneo di Michele Alhaique. Migliori attori dell’anno sono stati Luisa Ranieri e Daniele Liotti per Basette di Gabriele Mainetti e Ivano De Matteo per Action di Giorgio Caputo.

Vi riportiamo, di seguito, tutti i premi assegnati:

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Vincent: vita da freak

La mitologia burtoniana si dipana in questi sei minuti scarsi, da non perdere, perchè questo Vincent, cortometraggio di Tim Burton datato 1982 contiene in se tutta l’essenza dark e goticheggiante di questo tenebroso Peter pan.

Già dalle prime immagini si intuisce che la tecnica usata, lo Stop motion,o animazione a passo uno, tecnica ormai obsoleta, ma carica di suggestioni e fascino che ha in  Ray Harryhausen e in capolavori come King Kong (1933) o Il risveglio del dinosauro (1953) il picco di qualità tecnica e artistica , riesce a trasmettere quell’atmosfera da romanzo gotico che una tecnica d’animazione più tradizionale non riuscirebbe a fare. e cosa più importante, nella versione originale è lo stesso Vincent Price, la voce narrante.

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Successo per il cinema italiano in Turchia e vittoria a Norimberga

Non solo Gomorra: il cinema italiano continua a ricevere apprezzamenti nel mondo, a dimostrazione, che la nostra cinematografia sia ripartita, seppur con tantissime difficoltà. E’ di questi giorni la notizia del grande consenso che ha ottenuto Il Festival del Cinema Italiano ad Istambul e la vittoria di un cortometraggio italiano a Norimberga.

Andiamo con ordine: al festival organizzato da MedFilm Festival e l’Istituto Italiano di Cultura, nella capitale turca, sono stati molto apprezzati i film proiettati dal 29 novembre al 7 dicembre. Gli spettatori, che hanno invaso le sale, hanno giudicato, attraverso schede di valutazione, come film più belli Pa-ra-da, di Marco Pontecorvo e Tutta la vita davanti di Paolo Virzì.

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I corti del commissario di ferro: il bastardo e l’handicappato

Una città italiana, estate, un sabato afoso, come tanti, le strade semideserte, un uomo corre, trafelato, con fare incerto, un poliziotto l’insegue, l’uomo inciampa, cade, si rialza, urla qualcosa, sembra disperato. Si guarda attorno, entra in un negozio di barbiere, impreca, afferra un rasoio, minaccia il proprietario e sequestra una piccola cliente, arriva altra polizia. No, forse non è proprio un sabato come gli altri……

I cortometraggi potrebbero sembrare come i classici pacchi natalizi, oltre la confezione, di solito vistosa e ingannevole si trova solo la classica cravatta o l’ennesimo paio di guanti, così questi film in miniatura, potrebbero, solo all’apparenza, sembrare meri esercizi di stile, palestra per registi in erba, ma in realtà non è proprio così.

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L’armadio: Incubi made in Italy

Un bimbo come tanti, cameretta, interno notte… un rumore, il piccolo tira la coperta fino alla testa, sbircia, un’altro rumore sembra provenire dall’armadio, silenzio… di nuovo, stavolta  più  forte e nitido… il sonno non arriva, la paura è piu forte… chi c’è  nell’armadio?

Inizia così il primo il cortometraggio in 16 mm L’armadio realizzato dall’allora studente in cinematografia Gabriele Albanesi, giovane regista dal fortunato, e non poco, percorso produttivo.

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Recensione: 5 minuti

Quest’oggi abbiamo visto e recensito per voi un cortometraggio verità, scritto da Sergio Mascheroni, diretto dallo stesso e da Deborah E. Brown, ed interpretato da Barbara Sanua e Maurizio Desinan.

Vincitore di ben quattro premi nella competizione “168 Hour Film Project” di Hollywood, considerato il più importante e interessante festival di cinema nell’ambito cristiano, con oltre 60 film in concorso provenienti da tutto il mondo; miglior film 2006, miglior sceneggiatura, miglior uso della scrittura biblica, miglior film internazionale.

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Recensione: I tre lati del cerchio

Durante una passeggiata nel bosco, una ragazza scopre, nascosto in una torretta malridotta, un vecchio baule di legno. All’interno, tra alcuni giocattoli, trova un diario dalla copertina nera e subito comincia a leggere.

I tre lati del cerchio, è un cortometraggio della durata di 15 minuti, ideato e diretto da Piero Balzoni, in collaborazione con Piercarlo Fabi e Agnese Chellini, ed interpretato da Valentina Imperi.

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Recensione: Uno in più

Uno in più, quinto cortometraggio di Alberto Gambato, tratto da un soggetto scritto a quattro mani con Paolo Rossi, narra la storia di due personaggi “in gabbia”, i quali, un evento non previsto, la non-presenza, il non-arrivo, il non-accadere di qualcosa, allontana ma non divide la coppia, perché chiusi in se stessi, rinchiusi e costretti loro malgrado a dividere il medesimo spazio.

L’unico tentativo di riavvicinamento è affidato ad uno scritto mai terminato, mai spedito e che rimane dentro il proprio essere, laddove forse, troverà comprensione ed ascolto. Laddove permane l’illusione che uno in più sia sempre troppo. O troppo poco.

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Recensione: Ultimo spettacolo

In una notte di pioggia, un ragazzo sta aspettando l’arrivo di un amico nei pressi di un vecchio cinema, apparentemente chiuso. All’improvviso le luci si accendono e le porte si spalancano. Il ragazzo decide d’ingannare l’attesa entrando nel locale. Ad accoglierlo troverà un bigliettaio alquanto bizzarro ed un’atmosfera sinistra; ma è soltanto l’inizio…
Presto il giovane incontrerà cose che andranno aldilà dei suoi incubi.

Settimo cortometraggio horror della durata di 15 minuti, firmato da Alex Visani, realizzato nel 2004 all’interno del “Cinema Deruta”, nei pressi di Perugia.

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Recensione: Lymphatica

Gli ultimi atti di vita di un alcolizzato, altalenanti tra omicidi immaginari che si intrecciano con la vicenda reale, fino a confondersi con essa e la lenta presa di coscienza della sua morte definitiva.

Cortometraggio complesso, stratificato, ma proprio per questo, particolarmente interessante. Ci si aspetta di essere proiettati da un momento all’altro nei luoghi oscuri, intrisi di sangue e morte che affollano la mente instabile del sinistro personaggio.

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Recensione: Mimmo e il suo ultimo desiderio

Quest’oggi, nell’appuntamento settimanale dedicato ai corti, come vengono chiamati in gergo, il cui nome deriva appunto dalla lunghezza della pellicola, a sua volta definita nel linguaggio cinematografico appunto “metraggio”, ci occupiamo di Mimmo e il suo ultimo desiderio.

Pellicola drammatica, realizzata nel 2005 da Giacomo Mondadori, laureato in storia all’Università Statale di Milano, inizia la sua carriera da sceneggiatore e regista nel 1999, con il suo primo corto: L’uomo bianco, con Riccardo Cristiani e Lorenzo De Marini

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Warsaw Film Festival e Lucca Film Festival 2008 e

Di Varsavia, fino a questo momento, non avevamo mai parlato come la sede di un festival. E’ giunto quindi il momento di rompere il trend, e di raggiungere il Warsaw Film Festival. Il festival è giunto alla 24 edizione, e comincia il 10 Ottobre, con un numero di proiezioni quotidiane mai inferiore a 38.

Le proiezioni alla Kinoteka iniziano alle 9, mentre quelle al Multikino iniziano alle 11. Come avete capito, si sta parlando delle sale in cui avvengono le proiezioni; quest’anno ciascuna delle sale avrà delle particolari cratteristiche, legate a ciò che vi viene proiettato.

Si tratta id un modo semplice e regolare per fare in modo che il pubblico trovi con facilità il proprio “percorso” all’interno del festival. La manifestazione è composta da numerose sezioni. Tra queste Discoveries – visions of contemporary world, e le sezioni competitive come Documentary Competition, la Free Spirit Competition, e la sezione dedicata ai corti.

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Films from the South, il festival norvegese

Torniamo ancora una volta a parlare di festival, questa volta spostandoci vertiginosamente verso il nord dell’Europa. Films from the South è un festival internazionale dedicata al cinema che ha luogo nella capitale della Norvegia.

A partire dal 1991, anno della sua nascita, FFS ha presentato i migliori film e registi provenienti dall’Asia, dall’Africa e dall’America Latina ai tipi di spettatore più disparati. Ogni anno è possibile recarsi a Oslo e assistere a circa 140 film, documentari e corti.

Ormai divenuto parte integrante della vita culturale norvegese, e in particolare della bellissima Oslo, la manifestazione si presenta come un’importante arena di l’interscambio culturale, permettendo al pubblico di entrare in contatto con una grande varietà di film.

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