Cast Away: recensione

Chuck Noland (Tom Hanks) è il classico stakanovista che ama profondamente il proprio lavoro, è un ingegnere che lavora per la nota ditta di trasporti Federal Express, un lavoro impegnativo che lo porta in giro pr il mondo passando molto tempo in viaggio e fuori casa, lontano dalla famiglia, dagli amici e dalla sua compagna Kelly (Helen Hunt)

Durante un trasporto merci che lo riporterà a casa, l’aereo su cui viaggia precipita in mare uscendo parecchia miglia fuori rotta a causa di un guasto degli strumenti. Dopo un ammaraggio di fortuna Chuck raggiunge una piccola isola deserta dove si ritrova completamente solo a dover fare i conti con la fame, la sete e l’isolamento.

Così assisteremo alla lotta quotidiana per la sopravvivenza del naufrago, novello Robinson Crusoe intento a procacciarsi cibo e acqua, fare i conti con le intemperie e combattere la solitudine chiacchierando con un pallone di nome Wilson. Quando Chuck capirà che i soccorsi non arriveranno mai, si dedicherà alla costruzione di una zattera per tentare l’ultima carta disponibile incrociare qualche nave al largo.

L’idea funziona, ma nel frattempo la vita nel mondo civilizzato trascorre e gli anni passati sull’isola hanno provato chuck, che fatica a rientrare nell’ottica di un quotidiano che ormai non esiste più, Per non parlare dell’amata Kelly che perse le speranze nel frattempo si è risposata ed ha avuto un figlio. Sarà il ritorno alla civiltà la prova più ardua da affrontare per lui, e il dover riconquistare giorno dopo giorno il suo posto nel mondo.

Il regista Robert Zemeckis ritrova il suo Forrest Gump, lo attualizza e lo abbandona su un isola a combattere con la natura e se stesso, un quotidiano fatto di solitudine sempre sull’orlo della follia, un Tom Hanks assolutamente perfetto, una prova fisica e psicologica che ne dimostra tutto il talento in un vero e proprio one man show che colpisce per il realismo della messinscena, fantastici i surreali duetti con il pallone Wilson.

Zemeckis si affida completamente al talentuoso protagonista sapendo benissimo che puo fidarsi e lasciarlo duettare con una natura la cui bellezza e pari alla sua ferocia, ma ciò che non ti uccide può solo renderti più forte e così il protagonista combatte e vince tornando a casa dove dovrà affronatre la prova più ardua, tornare ad esistere. Da non perdere.