Solo 2 ore: recensione

Jack Mosley (Bruce Willis) è un detective a fine carriera disilluso e schiavo della bottiglia, ne ha viste, fatte e sentite troppe per poter ancora credere a quel distintivo così desiderato quando ancora era una giovane e ingenua recluta. Toccherà a lui scortare in tribunale il testimone Eddie Bunker (Mos Def) pronto per una scottante testimonianza.

Un solo piccolo problema, il ragazzo è un bersaglio mobile, è l’unico testimone che possa incastrare alcuni poliziotti corrotti e poi c’è il fattore tempo, solo due ore per raggiungere il tribunale, in caso contrario la testimonianza verrà invalidata.

Mosley trasporta il piccolo delinquente attraverso New york schivando un gruppo di colleghi intenzionati a sbarazzarsi dello scomodo testimone ed evitando che un killer elimini entrambi. Lungo il tragitto la coppia sarà costretta a  rifugiarsi all’interno di un autobus assediato da polizia e squadre speciali a cui viene fatto credere che Mosley e Bunker siano complici in fuga.

La strana coppia stringerà un patto d’alleanza che lungo il periglioso tragitto diverrà amicizia, comunque il tribunale sarà fortunosamente raggiunto e diventerà luogo di redenzione per l’uno e l’inizio di una nuova vita per l’altro.

Richard Donner (Arma letale, Assassins) conosce bene il genere, ma stavolta non ne sfrutta i tipici clichè preferendo scegliere una visione più nichilista ed anni ’70 dell’eroe di turno, che trasforma il suo tragitto irto di ostacoli verso un tribunale, che ancora rappresenta un barlume di legge non completamente corrotta, per redimersi e fare ammenda attraverso un piccolo delinquente interpretato da un bravissimo ed efficace Mos Def.

L’action tipica di queste operazioni sta nel mezzo, ben immersa in coivolgenti atmosfere da thriller che puntano sulla tensione e sulla costruzione del rapporto tra i due protagonisti più che su sparatorie ed inseguimenti che comunque non mancano.

Bruce willis sceglie un cinico perdente a tutto tondo per dimostrare che gli anni e la maturità ne hanno fatto un buon attore e non solo un faccia da cinema. Consigliato a chi cerca un action-thriller con qualcosa in più, e naturalmente per gustarsi un sorprendente ed inedito Bruce Willis sovrappeso ed invecchiato ad arte per l’occasione.