Cannes 2011 giovedì 19: oggi l’horror di Almodovar e i samurai di Miike

Nona giornata per la sessantaquattreesima edizione del Festival di Cannes, dopo la serata per celebrare la lunga carriera di Jean-Paul Belmondo con la consegna di una speciale Palma d’oro, i ringraziamenti dell’attore e la serie di proiezioni-tributo a lui dedicate tra cui il documentario Belmondo, Itinéraire di Vincent Perrot e Jeff Domenech, ieri proiezione per il Melancholia di Lars Von Trier che ha raccontato un pianeta vicino alla fine:

Per me non è esattamente un film sulla fine del mondo ma una riflessione su uno stato mentale, quello della malinconia, che conosco benissimo. Non ho tanto da dire su questo film…A me non pare così terribile pensare al fatto che il pianeta muoia. Tutti dobbiamo morire prima o poi. Per me in un certo senso Melancholia è una commedia: se avessi voluto farne una tragedia, vi sareste spaventati.

In concorso oggi per la Selezione ufficiale due registi tanto eccentrici quanto geniali, lo spagnolo Pedro Almodovar che con il suo La piel que habito ci racconta una storia ai confini dell’horror di un chirurgo plastico (Antonio Banderas) ossessionato dalla morte della moglie che varca i confini dell’etica e della ragione e il ritorno sulla Croisette dell’eclettico Takashi Miike, che nel suo Death of Samurai ci narra le confessioni di un samurai prossimo al suicidio rituale.

Chiudiamo come di consueto con le sezioni Quinzaine des Réalisateurs e Un Certain Regard, per la prima segnaliamo l’austriaco Atmen di Karl Markovics, un giovane ex-detenuto impiegato in un obitorio scopre un corpo che porta il suo nome, mentre per la seconda il coreano The day he arrives di Hong Sansoo, un uomo giunto a Seoul per incontrare un amico finisce per confrontarsi con il suo passato e riscoprire il proprio presente.

A seguire immagini di Jean-Paul Belmondo e della premiere di Melancholia.