Giffoni Film Festival 2011, lunedì 18 luglio: Paola Cortellesi e anteprima per I pinguini di Mister Popper

Archiviato il week-end prosegue con la settima giornata il Giffoni Film Festival 2011, oggi ricco red carpet con quattro attori che incontreranno la giuria, consueta anteprima internazionale e proiezioni speciali, tra queste il pluripremiato dramma indipendente Un gelido inverno di Debra Granik, senza dimenticare il consueto spazio cortometraggi e il cartellone dei film in concorso di cui vi parleremo subito dopo il salto.

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Cannes 2011, This must be the place e gli altri premi collaterali

Ancora premiati per le sezioni collaterali della sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes che oggi chiuderà i battenti assegnando la prestigiosa Palma d’oro, iniziamo con Paolo Sorrentino che oltre a candidarsi tra i papabili alla vittoria finale già si è aggiudicato con il suo This must be the place il Premio Ecumenico così motivato:

Dramma classico di grande ricchezza e ricerca estetica, il film offre con grazia diversi percorsi di riflessione seria e profonda.

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Cannes 2011 giovedì 19: oggi l’horror di Almodovar e i samurai di Miike

Nona giornata per la sessantaquattreesima edizione del Festival di Cannes, dopo la serata per celebrare la lunga carriera di Jean-Paul Belmondo con la consegna di una speciale Palma d’oro, i ringraziamenti dell’attore e la serie di proiezioni-tributo a lui dedicate tra cui il documentario Belmondo, Itinéraire di Vincent Perrot e Jeff Domenech, ieri proiezione per il Melancholia di Lars Von Trier che ha raccontato un pianeta vicino alla fine:

Per me non è esattamente un film sulla fine del mondo ma una riflessione su uno stato mentale, quello della malinconia, che conosco benissimo. Non ho tanto da dire su questo film…A me non pare così terribile pensare al fatto che il pianeta muoia. Tutti dobbiamo morire prima o poi. Per me in un certo senso Melancholia è una commedia: se avessi voluto farne una tragedia, vi sareste spaventati.

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Unknown-Senza identità, recensione

Il dottor Martin Harris (Liam Neeson) e signora sono in trasferta in quel di Berlino per assistere ad un congresso scientifico, giunti all’albergo dove la coppia ha prenotato una suite, Harris si accorge di aver dimenticato all’aeroporto una valigetta contenente tutti i suoi documenti, così preso un taxi lascia la moglie in hotel per tornare a recuperare la preziosa valigetta.

Durante il tragitto in taxi però un incidente lo vedrà coinvolto e ferito in maniera piuttosto grave, salvato in extremis dalla giovane tassista (Diane Kruger) che lo stava trasportando Harris perderà conoscenza entrando in coma per quattro giorni, al suo risveglio in ospedale la sua memoria ed uno stato confusionale dovuto ad un trauma cranico lo renderanno particolarmente instabile.

Una volta ripreso un minimo di controllo Harris racconterà al medico che lo ha in cura di avere una moglie che lo attende in un albergo della città, ma dopo un controllo nessuna denuncia di scomparsa sembra essere stata presentata alle autorità e quando Harris raggiungerà la moglie in albergo quest’ultima non solo farà finta di non conoscerlo, ma presenterà come il vero dottor Harris un’altro uomo che sembra aver preso il suo posto.

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Festival di Berlino 2011 venerdì 19 febbraio: ultime proiezioni e in serata premiazione

Penultima giornata di proiezioni al Festival di Berlino 2011, in serata ci sarà la cerimonia di premiazione ed oggi per le pellicole in concorso bissano The forgiveness of blood dell’americano Joshua Marston (Maria full of grace) che ricordiamo co-prodotto dall’italiana Fandango e il tedesco If not us, who di Andres Veiel, mentre fuori concorso ancora una proiezione per Unknown-Senza identità, thriller ambientato dallo spagnolo Jaume Collet-Serra proprio in quel di Berlino e che vede protagonista il veterano Liam Neeson.

A poche ore dalla premiazione è tempo di bilanci e oltre ai candidati all’ambito Orso d’oro al miglior film,  tra i favoriti l’iraniano Asghar Farhadi con la sua intensa esplorazione di un conflitto di coppia in Nader And Simin, A Separation che ha entusiasmato la platea berlinese, non si possono dimenticare le incursioni in un atipico 3D d’autore dei veterani Herzog e Wenders, quest’ultimo con il documentario fuori concorso Pina ha ricevuta una commossa ovazione alla sua prima proiezione e naturalmente un’altra pellicola squisitamente d’autore e applauditissima alla rassegna berlinese, l’anomalo remake Il Grinta che grazie ai fratelli Coen, tanto snob quanto geniali, torna alle origini ripescando la sua suggestiva matrice letteraria e mostrando ancora una volta quanto il western sia tutt’altro che morto e sepolto.

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Il falsario-Operazione Bernhard, recensione

Salomon Sorowitsch (Karl Markovics) di origini russe ed ebreo è uno dei migliori falsari in circolazione a Berlino, un vero mago della contraffazione di documenti, purtroppo per lui siamo alle soglie della seconda guerra mondiale e la sua vena artistica attirerà l’attenzione della polizia e Sorowitsch arrestato, prima finirà in un carcere e poi in un campo di concentramento, sino a che la sua abilità non gli salverà la vita portandolo in un campo di prigionia molto particolare che raccoglie i migliori tecnici e artigiani ebrei esperti di stampa su carta, che verranno impegnati in un ambizioso piano segreto applicato su scala internazionale.

Sorowitsch scoprirà che a volerlo nel campo è stato una sua vecchia conoscenza, quell’ispettore di polizia che lo incarcerò per contraffazione che ora è un ufficiale nazista a capo dell’Operazione Bernhard, un’operazione che ha l’obiettivo di minare l’economia inglese attraverso l’immissione di grossi capitali in valuta inglese contraffatta, Sorowitsch farà così bene il suo lavoro da ingannare persino le autorità bancarie inglesi spingendo la Germania nazista ad utilizzare le sue sterline per transazioni internazionali.

L’ottimo risultato però non basterà perchè i nazisti vorranno alzare il tiro e passare ai dollari americani, Sorowitsch è d’accordo nel tentare, forse con tutta l’attrezzatura messagli a disposizione dai nazisti potrebbe finalmente creare il suo dollaro perfetto, ma tra i suo collaboratori c’è il tipografo Burger che comincia a sabotare il lavoro di Sorowitsch cercando di fargli capire le conseguenze delle sue azioni sul conflitto in atto

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