B-cult: El Mariachi

Anni ’90, Quentin Tarantino scopre questo piccolo cult action, El Mariachi, una storia semplice che parla di uno scambio di persona. Un giovane Mariachi, un cantante ambulante, figura tipica della musica e del folklore messicano, viene scambiato per un killer in cerca di vendetta e questo scatenerà la violenta reazione di un pericoloso boss e della sua banda di spietati scagnozzi.

Si vocifera che Rodriguez per produrre questo suo primo lungometraggio abbia raccimolato i soldi offrendosi come cavia per la sperimentazione di farmaci, vero o no, in questo piccolo gioiello c’è tutta la tecnica possibile e immaginabile, montaggio, sequenze d’azione, tutto è low, low-budget, ma realizzato con una padronanza tecnica impressionante ed una passione invidiabile.

Attori scelti tra amici e parenti, un piccolo paesino che sa di frontiera americana, western, action, e tanta passione ed istinto cinefilo, che un intenditore di B-movie come Tarantino non poteva lasciarsi sfuggire. E così rodriguez è ad oggi uno dei giovani talenti più interessanti di Hollywood insieme ai colleghi Peter Jackson e Sam Raimi, con i quali Rodriguez condivide la provenienza dai film di genere e una vera e viscerale passione per i B-movie.

Se riuscite  a superare lo spiazzante impatto di una veste amatoriale che è palese, e lasciate che le immagini vi coinvolgano, El Mariachi potrebbe sorprendervi non poco. Di questo piccolo cult sono stati girati dallo stesso Rodriguez un remake, Desperado, con Antonio Banderas e Salma Hayek ed un sequel Once upon a time in Mexico.

da rivalutare perchè: per riscoprire un Robert Rodriguez primordiale ma entusiasmante che si cimenta in un piccolo gioiello di stile e tecnica.