Un’estate al mare, recensione

Film ad episodi che ci racconta sette giornate di un’estate italiana trascorsa al mare in altrettante distinte location balneari:

Nicola (Lino Banfi) è un emigrante fuggito dal suo paese dopo varie vicissitudini coniugali che lo hanno portato a voler riscattarsi agli occhi dei suoi compaesani, così sgobbato all’estero per anni tra pizzerie e lavori manuali e raggiunta la pensione, Nicola accumula una cifra consistente così da rientrare a casa con una macchina nuova di pacca, una bella moglie affittata tutta da invidiare e un assegnone da devolvere che ne farà un benefattore agli occhi dei suoi compaesani e forse cancellerà la nomea di cornuto acquisita prima della sua partenza.

Cecco (Massimo Ceccherini) è un accanito tifoso della Fiorentina che in vacanza a Forte dei Marmi incrocia uno dei suoi idoli calcistici, il portiere del Real Madrid in compagnia della sua fidanzata, Cecco non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggiore l’occasione di avere in anteprima la notizia di un passaggio del giocatore alla sua amata Fiorentina, ma ben presto la sua invadenza passerà dallo stalking al pronto soccorso.

Italo (Enrico Brignano) e Luciana (Nancy Brilli) sono una coppia clandestina che rimasta chiusa in ascensore il 13 di agosto scoprirà sulla loro pelle quanto siano veri i detti L’occasione fa l’uomo ladro e Chi la fa l’aspetti.

Dudù (Biagio Izzo) e suo nipote Fefè sono due finti gay, che simulano per vendere qualche pezzo d’antiquariato in più, ma l’arrivo della bella moglie di un ricco cliente americano farà capitolare uno dei due e le carte si scopriranno.

Sul litorale romano Enzo (Enzo Salvi) padre divorziato si inventa storie su storie per far colpo sul figlio, ma ben presto la verità verra a galla e a pagarne le conseguenze sarà il ragazzino.

Ad ischia il ragionier Ugo Persichetti (Ezio Greggio) e la moglie Ada sono in vacanza, ma Ugo coglie ogni occasione buona per correre dalla sua amante Cosima, fino a che la tresca non verrà scoperta.

Infine Giulio (Gigi Proietti) è un doppiatore con problemi di memoria e udito che trovandosi a recitare in una piece teatrale con tanto di suggeritore al seguito, trasformerà involontariamente lo spettacolo in una farsa diventando così l’idolo degli spettatori.

Carlo Vanzina si da al cinecocomero, versione balneare dei classici cinepanettoni natalizi ammiccando in parte a classiche pellicole ad episodi degli anni ’50 e ’60 e in qualche caso citandone apertamente qualcuna.

Il risultato è una serie di sketch triti e senza nerbo che sprecano talenti come Brignano, dimostrano l’impossibilità di lavorare in solitaria per un cabarettista come Enzo Salvi, sfoggiano la solita sequela di belle senz’anima e come di consueto su tutti svettano i soliti veterani, in questo caso Banfi e Proietti, quest’ultimo davvero inarrivabile.

Un’ultima parola per l’omaggio all’Alberto Sordi del film Racconti d’estate di Gianni Franciolini fatto nell’episodio con protagonista Greggio, è davvero il caso di evitare questi imbarazzanti paragoni, ad ognuno il proprio mestiere.