L’altra faccia del diavolo, recensione

Il 30 ottobre 1989 Maria Rossi (Suzan Crowley) durante un esorcismo perde il controllo e uccide tre persone. Arrestata e processata la donna viene giudicata incapace di intendere ed internata a tempo indeterminato in un ospedale psichiatrico di Roma gestito dalla Chiesa. Vent’anni più tardi Isabella (Fernanda Andrade), la figlia di Maria è in procinto di girare un documentario su esorcismi e possessioni e per saperne di più si reca in una scuola ecclesiastica di Roma che tiene corsi proprio sulla possessione demoniaca, cogliendo l’occasione del suo viaggio in Italia per far visita alla madre. Sul posto Isabella incontrerà ed intervisterà  due sacerdoti, Ben (Simon Quarterman) e David (Evan Helmuth) che praticano esorcismi senza l’autorizzazione della Chiesa che negli ultimi anni ha reso rigido e burocratico qualsiasi intervento che richieda la pratica di un esorcismo. Maria dopo aver visto all’opera i due sacerdoti accetterà che intervengano sulla madre, ma questa decisione innescherà una serie di terrificanti eventi, scatenando la furia di una demoniaca entità sovrannaturale.

Altro giro, altro mockumentary-horror ormai divenuto un appuntamento fisso, una sorta di cinepanettone statunitense in questo caso adatto purtroppo a tutte le stagioni. Anche stavolta il formato presenta tutti le limitazioni e i difetti che già la serie Paranormal Activity, dopo tre lungometraggi ha oltremodo palesato, anche se in questo caso la tematica a sfondo demoniaco/religioso regala un paio di sequenze piuttosto disturbanti e la confezione è sopra lamedia, ma purtroppo è il cuore della storia che langue mostrando zero spessore narrativo.

La mediocrità ormai conclamata di questo formato, specialmente riguardo all’horror statunitense, vedi L’ultimo esorcismo tanto per restare in tema e l’ancora inedito Apollo 18, sembra non aver intaccato per nulla ne l’entusiasmo della platea d’oltreoceano che continua ad affollare le sale, ne tantomeno i produttori pronti a spremere la gallina dalle uova d’oro fino all’ultimo biglietto, anche se bisogna ammettere che con il recente Chronicle il formato a fruito di un notevole guizzo, toccando una delle vette più alte del cosiddetto filone found-footage.

L’altra faccia del diavolo si fruisce velocemente e altrettanto velocemente sciorina brividi a buon mercato a causa di uno script troppo didascalico ed un regista impegnato a mostrare più che a narrare, insomma di certo non siamo di fronte al peggior mockumentary visto di recente, ma il film di William Brent Bell ha davvero ben poco da raccontare.

Nelle sale a partire dal 16 marzo 2012

Note di produzione: il film costato 1 milione di dollari ne ha incassati ad oggi oltre 83. La sceneggiatura è stata scritta da Bell insieme a Matthew Peterman, i due hanno sceneggiato insieme anche l’horror del 2006 Stay Alive diretto da Bell e prodotto da McG.