Independence Day: recensione

2 Luglio 1996 il SETI (programma di ricerca di intelligenze extraterrestri) recepisce uno strano rumore di fondo proveniente dallo spazio, dopo l’iniziale caos da comprensibile entusiasmo si cerca di stabilire di cosa si tratta, il rumore proviene da un gigantesco oggetto che si sta approssimando alla Luna, una volte che l’oggetto rallenta si esclude l’ipotesi di un meteorite. Dal gigantesco UFO si distaccano dei frammenti che si rivelano essere delle astronavi che si posizionano sulle più grandi città del pianeta rimanendo in attesa.

In contemporanea per coordinarsi le navi aliene utilizzano un segnale chie rimbalza sui satelliti per le comunicazioni in orbita, segnale che solo David Levinson (Jeff Goldblum), rsperto in telecomunicazioni riesce a decrittare come un conto alla rovescia. Resosi conto del pericolo, e sapendo che l’ex-moglie Connie è persona di fiducia del Presidente si reca alla Casa Bianca dove comunica la notizia al Presidente Thomas J. Whitmore ( Bill Pullman) ed al suo staff, il tempo purtroppo è limitato e Whitmore fa quel che può ordinando dove possibile l’immediata evacuazione delle città.

I timori di David si rivelano esatti, terminato il conto alla rovescia ogni astronave arma un potentissimo ordigno che devasta tutte le città, dando il via così ad una vera e propria invasione che vedrà un manipolo di sopravvissuti capitanati dal Presidente Whitmore opporsi e preparare una controffensiva cercando di colpire il cuore dell’esercito invasore, la nave madre  in orbita nei pressi della Luna…

Independence Day è un giocattolone dall’anima fracassona e impregnato di retorica e patriottismo, nessun personaggio ha il minimo spessore, tranne l’ronico Jeff Goldblum, gli effetti speciali divorano qualsiasi tentativo di dare verosimiglianza a questo baraccone da Luna park…ma come non divertirsi di fronte a quello che è il popcorn-movie per antonomasia?

Mancava solo il 3D e sarebbe stato il prototipo perfetto di tutti gli action del nuovo millennio, Independence Day è il papà di Transformers, l’ironia e il non prendersi mai troppo sul serio, come l’aria sbruffona di Will Smith che dopo aver pestato una alieno si fuma un sigaro, è l’anima di questo disaster-movie a base di alieni che va goduto con canonici popcorn e gruppetto di rumorosi amici di rito.

Il regista Roland Emmerich reduce dal successo di Stargate sforna un’altro kolossal in attesa di regalarci lo sfortunato Godzilla americano, il discreto The day after tomorrow ed il recente e meno riuscito 10.000 A.C.. Insomma un regista da blockbuster che qui forse sforna il suo lavoro più leggero e riuscito, omaggiando la fantascienza classica, i clichè dell’ufologia, i fumetti e cult tv come Visitors.

Independence Day non piacerà ai criticoni, a chi cerca il contenuto a tutti costi, e se non lo trova se lo inventa, a chi pensa che il cinema sia solo francese o italiano o indipendente, non rendendosi conto che il cinema a volte può anche essere una spassosa e collettiva fuga dalla realtà fatta di commenti ad alta voce, volume alto, profumo di popcorn e grasse risate…buona visione.