Cenerentola, recensione

cenerentola

Ella è una bella bambina il cui pregio non è banalmente quello di essere particolarmente bella, bensì di essere dotata di una naturale gentilezza e di un carattere forte e amabile. Pregi molto probabilmente ereditati dalla mamma, sensibile e travolgente e fortificati dall’amore immenso di suo padre.

Insomma, una famiglia dove l’amore regna sovrano, ma come in ogni favola che si rispetti, l’equilibrio perfetto viene spezzato da un imprevisto, la madre si ammala e muore, lasciando nello sconforto il resto della famiglia.  Ma prima di andarsene il suo monito per la piccola Ella è: “Sii gentile e abbi coraggio”. Un monito che accompagna la giovane Ella per tutta la sua vita, mentre continua a crescere felice accanto al padre, spesso fuori per il suo lavoro di mercante, in un nuovo equilibrio ritrovato nell’amore di sempre.

In uno dei suoi viaggi, però, il padre ha incontrato una donna, vedova, con due figlie, che intende portare a casa e che diventeranno la matrigna e le sorellastre di Ella. Una notizia ben accetta dalla dolce Ella, che vede però nuovamente la sua vita sconvolta dalla morte improvvisa dell’amato padre. Inutile proseguire con il racconto della storia, che tutti conoscono, perché la favola raccontata dal regista Kenneth Branagh segue tutti i crismi della fiaba classica, Ella declassata a Cenerentola, sempre sporca di fuliggine e vessata dalle continue richieste e umiliazioni della matrigna e di Genoveffa e Anastasia, la compagnia dei suoi amici animaletti, l’arrivo di un principe, la strampalata fata madrina, il ballo, l’incantesimo, la scarpetta di cristallo e il lieto fine.

La favola Disney risulta rinvigorita, con una Cenerentola gentile ma anche forte e coraggiosa

In questo racconto targato Disney la favola non è stravolta ma non per questo risulta piatta e prevedibile, anzi, la partecipazione è tanta perché i personaggi sono profondi, hanno dei caratteri con varie sfumature ma ben distinti, delle storie alle spalle, e specialmente la protagonista, interpretata molto bene da Lily James, è consapevole di tutte le sue azioni, staccandosi dall’immagine della ragazzina che sogna il principe azzurro e vivendo appieno ogni esperienza che la vita le propone, compreso l’incontro con il principe, Kit, nel bosco, una variante rispetto alla fiaba Disney degli anni ’50, e dove i due giovani iniziano una prima conoscenza che lascia già presagire un forte interesse.

Brava anche Kate Blanchett, nei panni di un’odiosa matrigna resa tale dalla vita e consumata dall’invidia verso una ragazza, nonostante tutto, sempre gentile, e naturalmente fantastica anche Helena Bonham Carter, a suo agio nelle vesti di una fata madrina stralunata.

Altra nota interessante e commovente è l’aggiunta del particolare, preso dalla favola originale dei Grimm, del rametto di nocciolo, che Cenerentola chiede al padre come regalo dal ritorno del suo viaggio. Il padre non è più tornato da quel viaggio ma il dono gliel’ha portato comunque un messo, quel ramo che il papà ha sfiorato e che Cenerentola custodisce gelosamente.

Il giudizio del CineManiaco

Il film di Branagh è una favola per i più piccoli ma anche per i grandi, per la bellezza delle immagini e la profondità dei sentimenti, mai stucchevoli e sempre coinvolgenti, di tutti i personaggi che riempiono la scena. A differenza di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Malefica”, il racconto ripercorre il classico Disney, rinnovandolo però di forza ed emozioni.

Voto: 9

Scheda Film

USCITA CINEMA: 12/03/2015
GENERE: Fiabesco
REGIA: Kenneth Branagh
SCENEGGIATURA: Aline Brosh McKenna, Chris Weitz
CAST: Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, Holliday Grainger, Sophie McShera, Hayley Atwell, Ben Chaplin, Stellan Skarsgård, Nonso Anozie, Derek Jacobi, Eloise Webb.

Trailer