Abbronzatissimi, recensione

abbronzatissimiA Rimini  durante la stagione balneare si intrecciano storie di varia umanità che comunque prevedono sempre qualche sfigato, belle e procaci ragazze da bagnasciuga e più di qualche consorte fatto cornuto e in qualche caso anche mazziato.

La bella Aurora (Alba Parietti) ha la ferma intenzione di eliminare il maritino, e possibilmente farlo con l’aiuto di qualche pollo, che vista la sua avvenenza non ci metterà molto a scovare, infatti ecco presentarsi all’appello  l’ingenuo Billy (Jerry Calà),  pianista di pianobar un pò tonto e felice di farsi circuire dalla bella Aurora.

Nel frattempo assisteremo anche alle ferie di una donnina allegra, inguaribile romantica e amante dei romanzi rosa, con protettore al seguito, faremo la conoscenza di due spiantati  in cerca di qualche ricca cinquantenne per intraprendere una fruttuosa carriera da mantenuti e potremo divertirci con le peripezie amorose di una ragazza di buona famiglia che si innamora di un ragazzo di colore e ingenuamente decide di presentarlo ai genitori con tutte le prevedibili e imprevedibili conseguenze del caso.

Abbronzatissimi è l’esempio palese e forse più deleterio dell’effetto che ha la giungla di talenti per forza di provenienza televisiva sul cinema italiano, purtroppo non siamo più negli anni d’oro della televisione in bianco e nero, quando gli attori,  quelli veri, utilizzavano il piccolo schermo di allora come oggetto alternativo a teatro e cinema, e tutti gli artisti impegnati nei deliziosi film balneari dell’epoca avevano alle spalle, bene o male,  una dignitosa gavetta che gli permetteva di giocare con ruoli leggeri e ricchi di squisita ingenuità.

Con Abbronzatissimi il regista Bruno Gaburro alias Bob Singer, nel suo curriculum perle anni ’80 come Malombra e Spogliando Valeria, si mette al servizio di un soggetto scritto da Jerry Calà che fa il verso ai Vanzina di Sapore di mare, toglie tutto ciò che c’era di buono in quell’operazione e recluta un’esercito di starlette televisive in cerca di visibilità che si cimentano senza remore alcuna nel difficile mestiere d’attore sfoggiando performance a dir poco imbarazzanti.

Questa commedia ad episodi sui generis è un’operazione nata con il solo intento di sbancare il botteghino, che se a livello di incassi in parte da i suoi frutti, Gaburro in piena euforia creativa ci riproverà due anni dopo scrivendo e dirigendo il sequel Abbronzatissimi 2-un anno dopo, a livello di sceneggiatura, intrecci narrativi e  performance attoriali mette i brividi, recitazione da sala parocchiale per una pletora di bellezze televisive e attrici dell’ultima ora, Eva Grimaldi, Nathalie caldonazzo e Alba Parietti, insomma una versione estiva del cinepanettone classico di cui non si sentiva affatto il bisogno.