Tutto tutto niente niente, recensione

Il Parlamento italiano perde improvvisamente tre dei suoi rappresentanti, come poter ovviare a questa perdita impovvisa di voti? Semplice, sostituirli immediatamente con altre tre figure di facciata facilmente malleabili e ligie all’avidità. Ma cosa fare se i tre potenziali e mancati politici in questione sono tutti in galera? Altrettanto semplice, muovere qualche pedina e farli uscire quel tanto che basta da nominarli deputati, così che possano fruire tutti dell’immunità parlamentare.

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Si può fare, recensione

Milano 1983, il sindacalista Nello (Claudio Bisio) ha idee decisamente troppo rivoluzionarie e per questo il sindacato decide di allontanarlo in una sorta di esilio punitivo spedendolo a dirigere una delle cooperative denominate 180, che dovrebbero, almeno sulla carta coinvolgere in attività lavorative ed assistenziali quella enorme schiera di malati di mente rimasti senza punti di riferimento all’indomani dell’applicazione della legge Basaglia.

Quello a cui  il combattivo sindacalista si troverà di fronte sarà una tipica forma di indolente burocrazia cronicizzata che ha trasformato la cooperativa in un luogo ameno i cui membri non supportati e opportunamente stimolati sono abbandonati a loro stessi e affidati alla sola terapia farmacologica.

Visto il pessimo andazzo, ci penserà Nello a dare ai suoi specialissimi dipendenti l’input giusto per cercare di uscire dalla sonnolenta realtà in cui hanno vissuto fino a quel momento, per cercare non senza immani difficoltà di entrare nel mondo del lavoro e scoprire le potenzialità nascoste in ognuno di loro.

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Festival di Berlino 2011, giovedì 10 febbraio: apre Il grinta dei fratelli Coen

Il Festival di Berlino apre oggi i battenti con la sua sessantunesima edizione, a fare gli onori di casa la fascinosa presidente di giuria Isabella Rossellini e il remake western Il grinta dei fratelli Coen, che stasera inaugurerà fuori concorso le proiezioni delle rassegna.

Purtroppo vuoto il seggio di giuria assegnato dalla Berlinale all’iraniano Jafar Panahi ancora nelle mani del regime iraniano che lo ha condannato a sei anni di reclusione scatenando l’indignazione del mondo del cinema e non solo, tra le pellicole italiane che transiteranno quest’anno al festival, che ricordiamo non avrà rappresentanti in concorso, ci saranno nella sezione Panorama Qualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese e Gianni e le donne, secondo film da regista per lo sceneggiatore Gianni Di Gregorio dopo il sorprendente debutto di Pranzo di Ferragosto.

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Berlino 2011, al festival anche gli italiani Qualunquemente e Gianni e le donne

Dopo la brutta notizia che nessuna pellicola italiana parteciperà in concorso all’imminente Festival di Berlino 2011 (10- 20 febbraio), quest’oggi un paio di news rincuoranti visto che sono state ufficialmente selezionate per la rassegna due pellicole italiane, le comedy Qualunquemente di Giulio Manfredonia con protagonista Antonio Albanese alias Cetto La Qualunque e Gianni e le donne, opera seconda del regista Gianni Di Gregorio.

Per l’accoppiata Albanese/Manfredonia, il cui film ricordiamo sarà nelle sale dal 21 gennaio (QUI la nostra recensione in anteprima), è un bel colpo poter fruire anche se fuori concorso di una così prestigiosa vetrina internazionale, oltretutto per la Fandango questo è il secondo film presente a Berlino di cui curerà la distribuzione, l’altro è The forgiveness of Blood nuova pellicola per l’indipendente Joshua Marston regista dell’acclamato Maria Full of Grace.

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Qualunquemente, recensione in anteprima

La legalità è un problema incombente che sembra stia inesorabilmente affliggendo la nazione, l’imprenditore Cetto La Qualunque (Antonio Albanese) dopo una lunga latitanza all’estero non può continuare a star lontano da casa assistendo al lento sfacelo di tutto quello che ha costruito con tanta fatica, quindi nuova famiglia al seguito torna nel paese di origine intenzionato a difendere con le unghie e con i denti le sue proprietà.

Approdato nel paese natio Cetto ritrova il figlio Melo e gli amici di un tempo che lo mettono di fronte alla cruda realtà, un fautore dei diritti e della legalità, tale Giovanni De Santis, potrebbe essere eletto come nuovo sindaco il che creerebbe una serie di spiacevoli conseguenze.

Fatti due conti l’unico modo per fermare l’odiosa e prevedibile ondata di legalità che ne conseguirebbe è che Cetto entri in politica e si candidi alla poltrona di  Sindaco, sfruttando tutte le sue risorse per conquistare la nomina a primo cittadino, ma solo dopo aver organizzato una di quelle campagna elettorali davvero difficili da dimenticare.

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Qualunquemente, al via le riprese del film con Cetto La Qualunque – Antonio Albanese

Qualunquemente

Sono iniziate ieri a Roma le riprese di Qualunquemente, il film prodotto da Fandango, diretto da Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese nei panni di Cetto La Qualunque.

Il film, che sarà girato in otto settimane nei dintorni di Roma, in Calabria (Lamezia Terme, Scilla, Palmi), è stato scritto da Antonio Albanese e Piero Guerrera ( e con la collaborazione di Giulio Manfredonia), ed è interpretato anche da Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo e Luigi Maria Burruano. Ecco la storia:

Perché Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all’estero? E’ stata una sua scelta? O qualcuno trama nell’ombra? Con lui rientrano anche una bella ragazza di colore ed un bambina di cui non riesce a ricordare il nome: la sua nuova famiglia. Al ritorno in patria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino e la famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio Melo. Ovviamente far convivere il tutto non sarà facile. I suoi vecchi amici lo informano che le sue proprietà sono minacciate da una inarrestabile ondata di legalità che sta invadendo la loro cittadina. Le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un “pericoloso” paladino dei diritti. Così, Cetto, dopo una lunga e tormentata riflessione in compagnia di simpatiche ragazze non ha dubbi e decide di “salire in politica” per difendere la sua città. La campagna elettorale può cominciare …

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David 2009 vincitori: Gomorra e Il divo pari

matteo-garrone

E’ finita pari e patta la sfida tra Gomorra e Il Divo alla premiazione dei David di Donatello 2009: entrambi i film si sono portati a casa sette statuette, ma le più prestigiose sono finite all’opera di Matteo Garrone, che conquista quella per la miglior pellicola e per la miglior regia.

Il miglior attore protagonista, e non poteva essere altrimenti, è stato giudicato Toni Servillo per la sua impeccabile interpretazione di Giulio Andreotti ne Il Divo. Lo stesso film ha visto trionfare come migliore attrice non protagonista la brava Piera Degli Esposti. Migliore attrice protagonista è la giovane Alba Rohrwacher per Il papà di Giovanna, mentre il migliore attore non protagonista è Giuseppe Battiston per la sua interpretazione in Non pensarci.

Tra i vincitori sicuramente ci sono sicuramente Gianni Di Gregorio, che è il miglior regista esordiente con Pranzo di Ferragosto e Giulio Manfredonia che ottiene il David Giovani. Tra gli sconfitti eccellenti bisogna segnalare Fausto Brizzi, che non si porta a casa nemmeno un premio.

Vediamo insieme tutti i vincitori:

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David 2009, nomination: 16 per Il Divo, 11 per Gomorra

Sono state annunciate oggi le nomination alla prossima edizione dei David di Donatello, che si terrà il prossimo 8 maggio.

L’Ente David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano ha candidato per ben 16 volte Il Divo di Paolo Sorrentino e per 11 volte Gomorra di Matteo Garrone, entrambi nominati nelle categorie più importanti. Alle loro spalle bene anche Ex con 10 nomination, Si può fare con 8, Tutta la vita davanti con 5, Il papà di Giovanna e Diverso da Chi? Con 4.

Vediamo insieme la lista delle nominati divisi per sezione.

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Fabio Bonifacci: un autore da commedia

Fabio Bonifacci è un noto autore di commedie, nel 1999 il suo  E…allora mambo!, diretto da Lucio Pellegrini è la  pellicola d’esordio sul grande schermo del duo comico formato da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, con la coppia tornerà a lavorare nel 2000 scrivendo per loro il divertenteTandem.

Nel 2004 è la volta della commedia E’ già ieri di Giulio Manfredonia con il comico Antonio Albanese, remake de Il giorno della marmotta commedia americana con Bill Murray.

Nel 2007 scrive la sceneggiatura dell’interessante Notturno bus di Davide Marengo, un noir all’italiana con innesti comedy poco fortunato al botteghino, tra i protagonisti Valerio Mastrandrea e Giovanna Mezzogiorno.

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Con Giulio Manfredonia, Si può fare

Giulio Manfredonia, romano, nipote di Luigi Comencini, è il regista del film Si può fare, interpretato da Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli e Bebo Storti. La pellicola sarà presentata in anteprima nazionale il 30 ottobre al Festival internazionale del film di Roma.

A Milano nei frizzanti anni ottanta, Nello è un sindacalista, ha forti valori etici, ma è appassionato di modernità, terziario, mercato. Troppo avanti per quegli anni, viene allontanato dal sindacato e mandato in una cooperativa di ex malati mentali, appena dimessi dai manicomi per la legge Basaglia.

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Festival Internazionale del film di Roma. I fuori concorso: 8/Huit/Eight, Der Baader Meinhof Komplex, The Duchess, Parlez-moi de la pluie, Sam Hoy Tsam Yan, Si può fare

Sono sei i film inseriti nella sessione fori concorso, della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, diretta quest’anno da Gian Luigi Rondi, che si svolgerà dal 22 al 31 ottobre 2008.

Di seguito una breve descrizione di quello che i più fortunati vedranno in anteprima mondiale al festival capitolino; per tutti gli altri, basterà seguire giorno dopo giorno il nostro blog, che vi terrà costantemente aggiornati su tutto ciò che concerne la rassegna festivaliera.

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