Festival Internazionale del film di Roma. I fuori concorso: 8/Huit/Eight, Der Baader Meinhof Komplex, The Duchess, Parlez-moi de la pluie, Sam Hoy Tsam Yan, Si può fare

Sono sei i film inseriti nella sessione fori concorso, della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, diretta quest’anno da Gian Luigi Rondi, che si svolgerà dal 22 al 31 ottobre 2008.

Di seguito una breve descrizione di quello che i più fortunati vedranno in anteprima mondiale al festival capitolino; per tutti gli altri, basterà seguire giorno dopo giorno il nostro blog, che vi terrà costantemente aggiornati su tutto ciò che concerne la rassegna festivaliera.

8/Huit/Eight, di Jane Campion (The Water Diary), Gael Garcia Bernal (The Letter), Jan Kounen (The Story of Panshin Beka) , Mira Nair (How Can It Be) , Gaspar Noé (Sida) , Abderrahmane Sissako (Tiya’s Dream) , Gus Van Sant (Mansion on the Hill) , Wim Wenders (Person to Person).

Film collettivo, un po’ come fu quello dell’ 11.09.01, realizzato da 11 registi dopo l’attentato dell’11 settembre a New York; otto storie diverse ideate e filmate da questi registi che toccano i confini del mondo: dall’Africa all’Islanda, Germania, Stati Uniti, Australia e l’Amazzonia, dando voce a speranze e drammi collettivi. Otto racconti di una collana di perle, composta da una comune passione per un futuro diverso, creata in piena libertà da ciascuno degli artisti coinvolti.

Der Baader Meinhof Komplex. Ispirata al romanzo del 1985 di Stefan Aust, allora caporedattore del settimanale Der Spiegel, la pellicola diretta da Uli Edel (già regista di Christiane F.Noi ragazzi dello zoo di Berlino), riapre una delle pagine più tragiche, controverse e misteriose della Germania post-nazista.

La Banda “Baader Meinhof” è l’insieme di estremisti di sinistra che ha minato la giovane democrazia tedesca dal 1967 dal 1977, disseminando bombe e attentati mortali, insieme alla paura e alla minaccia di un nemico interno.

The Duchess, di Saul Dibb, tratto dal romanzo/biografia di Amanda Foreman, in cui viene raccontata la dissoluta vita privata della duchessa del Devonshire, una settecentesca antenata di Lady Diana. Nel cast Ralph Fiennes, marito della bella Georgiana che tuttavia si innamorerà di un giovane uomo politico (Dominic Cooper) e sarà anche coinvolta in un menàge-a-trois con un’altra donna, e Keira Knightley che, dopo Orgoglio e Pregiudizio ed Espiazione, si appresta a tornare sul grande schermo.

Parlez-moi de la pluie, di Agnès Jaoui, commedia drammatica francese, interpretata da Jamel Debbouze, dalla stessa Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri, Frédéric Pierrot, Pascale Arbillot, Guillaume De Tonquedec, Luc Palun, Marc Betton, Florence Loiret-Caille, Mimouna Hadji, Laurent Jarroir, Anne Werner, Jean-Claude Baudracco, Bernard Nissile, Alain Bouscary. Femminista appassionata e da poco entrata in politica, Agathe Villanova torna nella sua casa d’infanzia per aiutare la sorella a sistemare gli affari della madre deceduta un anno prima. La seguono, come un’ombra, Michel Ronsard, regista fallito, e Karim, il figlio della domestica, che devono realizzare un documentario sulle donne in carriera. Sotto un cielo d’estate perennemente uggioso, si dipanano i destini dei vari personaggi.

Sam Hoy Tsam Yan, di Tsui Hark, con Angelica Lee, Isabella Leong. Nei fondali dell’isola giapponese di Yonaguni, un ricercatore marino lascia l’anello che è il pegno d’amore per la donna della sua vita e poi muore. Il suo fantasma l’accompagnerà però in un tempo sospeso, tra il sogno e l’incubo, fino a sfidare l’orrore delle anime dannate che ancora camminano al nostro fianco.

Si può fare, diretto da Giulio Manfredonia, che, assieme a Fabio Bonifacci firma anche la sceneggiatura, racconta una storia di speranza attraverso la sfida di Nello, un sindacalista interpretato da Claudio Bisio, che nella prima metà degli anni ottanta viene mandato in una cooperativa di ex malati mentali dimessi dai manicomi in seguito alla legge Basaglia. Girato tra Roma e Milano, prodotto dalla Rizzoli Film, uscirà nelle sale il 31 ottobre prossimo.