
L’ammiraglio generale Hafez Aladeen (Sacha Baron Cohen) è un infantile, borioso e libidinoso despota antisemita in perenne conflitto con l’occidente, che oltre a porre un vero e proprio embargo sul petrolio estratto nel suo paese, la fittizia repubblica nordafricana di Wadiya, sta anche lavorando alacremente allo sviluppo di armi di distruzione di massa. Dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite decide di intervenire militarmente, Aladeen intraprende un viaggio diplomatico alla sede dell’ONU di New York onde rivolgersi al Consiglio e farlo desistere dai suoi intenti bellicosi. Giunto negli States Aladeen però viene rapito da Clayton (John C. Reilly), un sicario ingaggiato dal suo perfido zio Tamir (Ben Kingsley). Tamir sostituisce quindi Aladeen con un sosia di nome Efawadh, un fantoccio che può manipolare a suo piacimento e a cui far firmare un documento di democratizzazione e apertura di Wadiya che include l’annullamento dell’embargo sui giacimenti di petrolio del paese. Nel frattempo Aladeen riesce a sfuggire ai suoi carcerieri e privo della sua folta barba, che gli è stata rasata rendendolo praticamente irriconoscibile, vaga senza meta per la città dove incontra la graziosa attivista Zoey (Anna Faris), che decide di aiutarlo offrendogli un lavoro.



