Mr. Deeds, recensione

mr_deeds_ver2 []L’anziano magnate Preston Blake (Harve Presnell) mentre si lancia nell’ennesima e spericolata avventura, scalare il monte Everest, ha un infarto e muore lasciando un impero da miliardi di dollari senza un erede, così parte una caccia al discendente che coinvolge tuttio gli States.

Il futuro squalo della finanza non è proprio il ritratto del manager rampante, anzi, il simpatico e ingenuo Longfellow Deeds (Adam Sandler) è un commesso di una pizzeria con una passione per i biglietti d’auguri che lui stesso crea sognando di vederne un giorno pubblicato qualcuno.

Uno dei soci del defunto Preston, Chuck Cedar (Peter Gallagher), lui si che è uno  squalo, convince il ragazzo che la situazione in cui si trova è decisamente insostenibile e lo porta a New York per fargli firmare una cessione delle sue quote societarie, così che lui possa diventare l’azionista maggioritario dell’impero Blake.

A New York Deeds scopre gli agi della ricchezza, conosce lo strambo maggiordomo e factotum Emilio (John Turturro) e si innamora di un’infermiera, la graziosa Pam Dawson (Winona Ryder), che in realta si rivelerà una giornalista in incognito a caccia di uno scoop. Così Deeds deluso dalla città, dalla nuova vita e dalla donna che aveva deciso di sposare, firma i famigerati documenti e se torna  nella sua piccola cittadina…

Prima di tutto bisogna ricordare che Mr. Deeds è liberamente, direi molto liberamente, ispirato ad una classico di Frank Capra del 1936, E’ arrivata la felicità, naturalmente i collegamenti con il suo illustre predecessore finiscono qui, cercare di paragonare anche lontanamente i due film sarebbe una follia.

Quindi giudichiamo il film per quello che è, una comedy romance con qualche puntatina demenziale, in questo caso supportata da un cast veramente notevole, basta solo guardare lo spassoso maggiordomo interpretato da John Turturro che sembra divertirsi davvero un mondo.

Il film è molto gradevole, forse uno dei migliori della filmografia di Sandler, certo alcune gag risultano eccessivamente sopra le righe, altre poco efficaci, ma nel complesso il film funziona anche grazie ad una corposa parte romance che aiuta ad allegerire notevolmente tutto lo script, trasformando il film in una surreale e a tratti esilarante fiaba per adulti.