Addio Patrice Chéreau, il teatro francese perde un protagonista

Se ne va, all’età di sessantotto anni, Patrice Chéreau. Regista teatrale e cinematografico di enorme successo, Patrice non ce l’ha fatta a sconfiggere il cancro ai polmoni e si è spento oggi a Parigi. Lo avevamo lasciato quest’estate in preparazione de “L’Elettra” di Richard Strauss, ma non è riuscito e non riuscirà a portarla a termine.

Patrice Chèreau

Sarebbe stata l’ennesima ciliegina su una carriera teatrale eccelsa, che gli ha dato molto più di quanto non abbia ricevuto dalla carriera cinematografica. Chéreau ha portato in scena l’Amleto, Sogno d’autunno di Fosse, Nella solitudine dei campi di cotone di Koltès. E ancora Wedekind (Lulu, al Piccolo di Milano), Wagner, Janacek.Una carriera iniziata al fianco di Strehler. Patrice era il suo giovanissimo assistente, prima di diventare il co-direttore del Théâtre National Populaire di Villeurbanne, e per circa un decennio il direttore del Théâtre des Amandiers di Nanterre.

Al cinema

Anche al cinema, Chéreau ha dato tanto. L’esordio nel 1975 con “Un’orchidea rosso sangue”. Sarà il primo di undici lungometraggi per il grande schermo e di numerosi lavori televisivi. Alla fine del ‘viaggio’ Chèreau potrà vantare un ottimo curriculum, nonché una bacheca ricca di premi. Dall’Orso d’oro per “Intimacy” all’Orso d’argento per Son frère, sino al Premio della Giuria a Cannes per “La regina Margot”, e tanto altro.

Intimacy

Si parlò molto del suo Orso d’oro per “Intimacy” che rimarrà uno dei maggiori premi europei più discussi del periodo recente. In quel periodo quasi non si parlava d’altro, oscurando praticamente le qualità del film. Fu una sorta di scandalo al contrario del meritatissimo Orso d’Argento per “Son frère” che oggi potrebbe essere considerato come il suo capolavoro: un’opera dolorosissima, estremamente “fisica” e struggente.

Chèreau non ebbe la stessa fortuna alla Mostra di Venezia, con “Gabrielle” e “Persécution“, in concorso al Lido nel 2009, accolto dai fischi e massacrato dai Cahiers.

Una cosa è certa. Oggi, se ne va un grande dell’arte francese ed europea in generale.

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