Jeffrey Katzenberg a Roma: il futuro è il 3D. Si, ma quando?

Negli anni venti c’è stato il sonoro, negli anni trenta il colore e ora, dopo settanta anni, arriva un’altra rivoluzione: quella della 3D

Queste parole sono state pronunciate da Jeffrey Katzenberg, uno dei maestri della Dreamworks Animation, che ha presentato a Roma trenta minuti di Mostri contro alieni, film che arriverà nelle sale nell’aprile 2009.

Del film avremo modo di riparlarne, soffermiamoci per un attimo alle dichiarazioni di Katzenberg:

Le prime due rivoluzioni hanno dato al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza cinematografica migliore, questa permetterà di essere parte di quella stessa esperienza, di entrare nello schermo

La chiave del progresso può essere riassunta in una sola parola: digitale. Il digitale ha infatti modificato gli effetti della visione, intervenendo direttamente sui sensi dell’uomo. Per comprendere ciò che è stato in questi ultimi dieci anni, pensiamo a quello che è successo nel campo del suono. Pochi anni fa c’era il vinile, poi siamo passati alle audiocassette, quindi ai cd e oggi siamo entrati nel regno del digitale. I film in 2D, con l’immagine piatta, equivalgono all’era del vinile. La tecnologia 3D ha la possibilità di dare nuovo entusiasmo al pubblico perché offre un’esperienza straordinaria che è possibile vivere solo in una sala cinematografica

Concludendo: il fatto è che da noi solo 40 sale sono attrezzate per il 3D (il problema non è solo italiano: in America meno di 1000, ma prima dell’uscita di Shrek 4, prevista per il 2010 saranno l’80%), quindi o ci sarà un cambiamento repentino della strategia (ma quanti filmaker potranno permettersi una simile tecnologia. Se si cambia, ma i nostri film rimangono 2D il pubblico diserterà la produzione nazionale. Quanto è possibile un simile futuro?) oppure pochi si potranno gustare la nuova tecnologia e chissà a quali prezzi.

Il 3D ancora non convince, ma è certo che, fra tutte i vicoli ciechi che il cinema ha incontrato in tutta la sua storia, questo non è uno di quelli, perché prima o poi l’evoluzione cinematografica porterà a questa scelta. Bisogna solo aspettare.