Festival di Torino 2012 giorno 4: in concorso Breaking Horizon, evento speciale Biancanieves

Quarta giornata per la trentesima edizione del Festival di Torino e consueto sguardo all’odierno programma delle proiezioni. Oggi per il Concorso internazionale in competizione Breaking Horizon (Am Himmel Der Tag) della regista tedesca Pola Beck, mentre tra gli eventi collaterali, nella sezione Festa Mobile c’è la proiezione dello spagnolo Biancanieves di Pablo Berger, il candidato spagnolo agli Oscar 2013.

La sezione Rapporto confidenziale invece propone K-11, claustrofobico thriller a sfondo carcerario di Jules Stewart (la madre dell’attrice Kristen Stewart), il thriller inglese con cecchino Tower Block di Ronnie Thompson e l’antologia horror V/H/S diretta da 6 registi americani tra cui Ti West e David Bruckner.

BREAKING HORIZON /AM HIMMEl DER TAG

Lara ha venticinque anni, una laurea in architettura che incombe e le idee poco chiare su cosa desideri realmente. Per sfuggire a dubbi e preoccupazioni, passa le notti in giro per locali con la sua amica Nora, ma in breve anche questa distrazione finisce per stancarla. A cambiare tutto arriva la scoperta di essere incinta di uno sconosciuto incontrato in discoteca: superata la confusione e l’esitazione iniziali, Lara si getta in quella che per lei è un’avventura capace di dare un significato alla sua vita. Ma l’entusiasmo crescente subirà un duro colpo. E mentire con tutti sarà l’unico modo per inseguire un sentimento di realizzazione personale per lei troppo importante.

“Al centro della storia c’è lo Zeitgeist dei giovani adulti di oggi. Molti componenti di questa generazione, me compresa, nella loro vita si trovano a poter scegliere tra una varietà pressoché infinita di possibilità: eppure raramente si è soddisfatti di quello che si ha”.

TRAILER DEL FILM

BIANCANIEVES

Spagna, intorno al 1920. Rimasto vedovo quando sua figlia Carmen è ancora piccola, il famoso torero Antonio Villalta decide di risposarsi con Encarna. La donna, però, si rivela una pessima matrigna capace di trasmettere solo odio alla bambina. Una volta cresciuta e diventata una bellissima ragazza, Carmen scappa di casa unendosi a una compagnia di nani toreri e mettendo finalmente in pratica ciò che il padre le ha insegnato sull’arte della tauromachia.

«Lo spettatore deve sentire più che pensare, e lasciarsi condurre da una narrazione fatta solo di immagini e musica. Uno sguardo sincero può contenere tutta la tensione dell’azione più sfrontata. Come dice Norma Desmond in Viale del tramonto: “Non ci servivano battute. Noi avevamo i volti”. Entro la fine degli anni Venti del ventesimo secolo il linguaggio del cinema era stato sviluppato appieno ed erano stati realizzati grandi capolavori. Blancanieves non è una copia ma una reinterpretazione dei film di quell’epoca per il pubblico odierno».

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K-11

Raymond si ritrova imprigionato nel carcere di massima sicurezza della contea di Los Angeles. Il motivo gli è sconosciuto: complice la droga, non ha alcun ricordo del recente passato. Intorno a lui, in quello che è un vero e proprio girone dantesco, personaggi efferati e pericolosi: il transessuale Mousey, che detta legge tra i carcerati, il pedofilo Detroit e il crudele tenente Johnson. Come fare a sopravvivere e a guadagnare la libertà?

«Il casting forse è stato il momento più preoccupante nella realizzazione del film, perché rappresentava il novantanove virgola nove per cento della pellicola. Kate Del Castillo, che interpreta Mousey, è stata la prima persona che ho contattato. […] D.B. Sweeney è venuto direttamente nel mio ufficio perché voleva la parte di Johnson. In questo modo le cose si sono messe in moto, e questo mi ha reso molto felice. Sono stata molto attenta a trovare persone che non fossero intimorite dagli argomenti trattati, perché se sei spaventato dall’argomento è come se ti ritraessi, non assicurando un’ottima performance. Loro, invece, sono stati grandi: amo il mio cast».

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TOWER BLOCK

Nei corridoi della Serenity House, fatiscente e sinistro condominio della periferia inglese, due figure incappucciate danno la caccia a Jimmy, quindici anni: una volta raggiuntolo lo lasciano esangue sul pavimento. Apparentemente non ci sono testimoni: in realtà i residenti hanno visto tutto ma sono troppo spaventati per testimoniare. Un clima di terrore, povertà e disagio accomuna le vite delle poche persone rimaste ad abitare l’edificio. Un anno dopo la situazione precipita: un cecchino, appostato chissà dove nei meandri della costruzione, la trasforma in una gabbia di morte dalla quale è impossibile fuggire. Riusciranno i residenti a mettere da parte paure, differenze e sospetti per trovare una via di fuga verso la vita.

«Le sommosse di Londra sono collegate alla storia che raccontiamo. Non era mia intenzione dare al film un tono politico, intendevo fare un thriller/horror che fosse molto avvincente ma, allo stesso tempo, non volevo nascondere il fatto che ci fosse una funzione di critica sociale, che appoggiavo, all’interno della storia». (Ronnie Thompson)

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V/H/S

Un gruppetto di sbandati viene assunto da un misterioso committente per introdursi in una casa abbandonata e isolata in campagna, e qui recuperare alcuni nastri rari. Nel corso della singolare missione troveranno un cadavere davanti a un televisore e una quantità enorme di filmati di repertorio, uno più strano e inspiegabile dell’altro. Un’antologia horror composta dagli episodi Tape 56, Amateur Night, Second Honeymoon, Tuesday the 17th, The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Young, «10/31/98», diretti da alcuni dei più interessanti registi indipendenti americani.

«Essendo un fanatico di film a episodi, ho fatto i salti gioia quando mi si è presentata l’opportunità di partecipare a V/H/S. Dal fantoccio, apparentemente vivo (e bizzarro), usato dal ventriloquo Michael Redgrave in Incubi notturni al viaggiatore nervoso interpretato da John Lithgow in Ai confini della realtà, alcuni dei miei momenti cinematografici preferiti vengono da film horror collettivi. L’aggiunta del materiale di repertorio, poi, mi è sembrata una genialata». (Glenn McQuaid)

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