B-cult, Evil Dead 2-Dead by Dawn

Oggi per la rubrica dedicata ai B-movies parliamo di un altro cult. il sequel-remake Evil Dead 2. Sam Raimi dopo l’anarcoide follia formato splatter del suo esordio in Evil Dead pellicola giunta in Italia con il titolo de La casa, approda al suo primo horror ad alto budget, prodotto da Dino De Laurentiis.

Raimi nonostante venga costretto a rendere le sue truculente visioni adatte ad una platea più vasta e ad addomesticare demoni e deformità lovecraftiane, riesce comunque nell’intento di trasformare il film in una sorta di rutilante baraccone da Luna Park all’insegna del gore, carico di black-humour e con un Bruce Campbell pronto con il suo Ash ad entrare di diritto nelle icone del cinema horror.

In Evil Dead 2 il sangue assume una consistenza sciropposa e un colorazione pastello, le mutilazioni e mutazioni del primo capitolo lasciano il posto a stranianti sequenze in stop-motion con strafottenti moncherini posseduti, corpi decapitati che danzano al chiaro di luna e bulbi oculari che finiscono in bocche urlanti. In sala si ride, si grida, sembra di assistere ad una versione ultradeformed ed iperviolenta di un corto dei Looney Toones, tutti si aspettavano uno splatter e si ritrovano con qualcosa di non immediatamente codificabile, tanto travolgente quanto sguaiato e farneticante.

Il lisergico finale assurge a dimensioni-parallele, vortici spazio-temorali, il Necronomicon diventa portale e prepara lo spettatore alla terza avventura del mitico Ash e della sua inseparabile motosega, stavolta si combatte in terra straniera dove Ash conoscerà gli orrori e l’ambizione di un alter ego malvagio e della sua mortifera Armata delle tenebre, ma questa è un’altra storia…

Da rivalutare perchè: per carpire appieno l’evoluzione di un genio del macabro pronto a transitare dagli estremi lidi dell’horror al fantastico, senza dimenticare mai qualche cantina buia in cui sbirciare.