007-Il domani non muore mai, recensione

Nel consueto e concitato incipit scopriamo la nuova missione di Bond (Pierce Brosnan), intercettare un terrorista intento ad acquistare un sofisticato dispositivo di decodifica, purtroppo nonostante gli sforzi dell’agente 007 che si ritrova a sventare un’esplosione nucleare, terrorista e dispositivo prendono il volo.

Il dispositivo in questione finisce nelle mani di Elliot Carver (Jonathan Pryce) un potentissimo magnate che ha l’intenzione di scatenare un conflitto tra Cina ed Inghilterra, il diabolico piano è il frutto delle resistenze  delle alte sfere del governo cinese a far entrare i media del magnate nella nazione, un conflitto scatenato ad hoc muterebbe i vertici eliminando ogni ostacolo.

Il piano di Carver prevede come prima mossa il dirottamento di una nave britannica per trafugarne missili con cui abbattere un jet cinese, tutto ciò a bordo di una nave stealth, toccherà a Bond sventare la minaccia, stavolta affiancato da una spia cinese, la fascinosa e letale Wai Lin (Michelle Yeoh) incaricata dal suo governo di far luce sull’esistenza di un eventuale complotto.

Seconda prova per Pierce Brosnan nei panni dell’agente segreto in celluloide piu famoso di sempre, la regia passa da Martin Campbell al canadese Roger Spottiswoode (Air America) e il film si fa meno giocattolo, pur mantendo intatti ritmo e spettacolarità.

Brosnan dopo un ottimo avvio si dimostra nuovamente all’altezza della situazione risultando credibile e senza dubbio uno dei migliori Bond che abbiano transitato sullo schermo, nonostante l’ombra di un irraggiungibile Sean Connery.

Anche in questo caso come nel precedente 007 Goldeneye lo script non è un adattamento di un romanzo di Fleming ma una  storia scritta appositamente e anche se meno compatta e ritmata della precedente, cerca in maniera efficace di ritrovare atmosfere e suggestioni da spy-story internazionale che hanno fatto la fortuna della serie.

Note di produzione: nel cast compare la Susan Mayer di Desperate Housewives Teri Hatcher che all’epoca delle riprese era in stato interessante, l’attrice Michelle Yeoh veterana di film d’azione made in Hong Kong oltre che del wuxiapian La tigre e il dragone voleva realizzare le scene di stunt senza il supporto di controfigure, ma Spottiswoode rifiutò per ragioni di sicurezza, il ruolo del villain Carver era stato proposto anche ad Anthony Hopkins, Il film a fronte di un budget di 110 milioni di dollari ne incassò in tutto il mondo oltre 300.