Agente 007-La spia che mi amava: recensione

Ancora America ed Unione Sovietica sulla scacchiera internazionale per una partita all’ultimo agente segreto, due sottomarini  appartenenti alle due potenze globali sono letteralmente spariti nel nulla senza lasciare traccia urge un investigazione ai massimi livelli.

Dopo il classico week-end con imboscata, momento topico della settimana dell’agente James Bond (Roger Moore), stavolta il nostro eroe ha eliminato un intera squadra di agenti del KGB, la solita chiamata in servizio di M (Bernard Lee) lo catapulta sulle tracce dei sottomarini scomparsi, con fuoriserie, charme e smoking d’ordinanza al seguito.

Nel frattempo a Mosca nel segretissimo quartier generale del KGB, alla letale spia Tripla X, alias maggiore Anya Amasova (Barbara Bach), viene affidato dal generale Anatol Gogol (Walter Gotell) il compito di ritrovare il sommergibile russo scomparso.

E così che l’alleanza fu galeotta e le due superspie unicsono capacità e mezzi scoprendo che dietro alla scomparsa dei sottomarini vi è la mente del malvagio di turno, stavolta un po più fuori di testa del solito, tale Karl Stromberg (Curd Jurgens) che sogna un ideale mondo sottomarino su cui regnare.

Assistiti da un sottomarino americano la coppia di agenti sconfiggerà Stromberg, ma non prima di aver affrontato, trappole, imboscate, squadre di killer armati fino ai denti e un gigantesco gorillone ipertrofico dal sorriso metallizzato, soprannominato dai nemici Squalo (Richard Kiel).

Con Agente 007-la spia che mi amava la bonderizzazione di Roger Moore è completa, ora l’attore ha colto lo spirito del personaggio e indossa i panni dell’agente segreto più famoso di sempre con la giusta disinvoltura, aiutato in questo caso da un’ottima scenggiatura ed un nuovo regista, Lewis Gilbert, nel suo curriculum una delle migliori avventure cinematografiche del personaggio di Fleming, Agente 007-Si vive solo due volte.

Divertente, rutilante, eccessivo e fumettoso, un villain simpaticamente fuori di testa e tutto il repertorio 007 che ci si aspetta da un film della serie. Consigliato anche a chi non ama molto o non conosce bene la celebre serie.