Trompe noir: riflessi di paura

Una notte come tante, un vicolo, la città immersa nel silenzio, un uomo passeggia nell’oscurità, le fioche luci dei lampioni ne riflettono l’ombra sui muri, qualcuno lo aggredisce, i due lottano, ne seguiamo i frenetici movimenti attraverso i contorni riflessi sul muro, in una sorta di cupo teatrino di ombre cinesi…

Trompe Noir del quartetto Bolzani, Dell’oso, Stramigioli, Cottinelli, inizia come un vecchio noir d’altri tempi, quelli popolati da strani figuri con impermeabile e cappello, vicoli bui, night fumosi e killer ad ogni angolo di strada, l’atmosfera è  ben trasmessa, la fotografia e l’uso delle luci denotano una certa preparazione, qualche incertezza nella coreografia dei movimenti, ma tutto nel complesso sembra funzionare a dovere.

Nella secoda parte, quando l’atmosfera si fa surreale e il mondo delle ombre, prende il sopravvento la narrazione ha un escalation in positivo che ci accompagna fino al repentino ed eccessivamente sbrigativo finale.

Nessun dialogo, musica e montaggio adeguati, luci e fotografia, che sono il cuore dell’operazione sopra la media. Gradevole, speriamo sia il prologo per qualcosa di più consistente, sarebbe affascinante scandagliare il mondo delle ombre, magari in una connotazione più sovrannaturale ed estemporanea, un buon cortometraggio che fa ben sperare.