Basic instict 2, recensione

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Tremate e ghignate uomini, è tornata Catherine Trammel, la scrittrice mangiauomini tutta sesso e rompighiaccio del pruriginoso thriller campione d’incassi di Paul Verhoeven Basic Instinct, pellicola anni ’90 ricordata solo per un accavallamento di gambe galeotto, sequenza sicuramente memorabile di un film alquanto scontato, prevedibile e sopravvalutato.

Dopo la scena finale con rompighiaccio dell’originale in cui il furbissimo detective erotomane Michael Douglas si lasciava legare dalla killer psicopatica lasciando lo spettatore crogiolarsi nel dubbio sulla sua fine, ecco che la Tramell torna a colpire in quel di Londra, stavolta alle calcagna ha uno zelante consulente di Scotland Yard, lo psicologo Michael Glass, che cercherà di incastrare la bella. furbissima e sempre presunta omicida.

Parliamoci chiaro già il primo film lasciava perplessi per dialoghi e confuso intreccio narrativo,  scene pruriginose e incassi a parte il thriller di Verhoeven rimane un prodotto mediocre, anche se all’epoca la Stone lasciava decisamente il segno, mentre Douglas perennemente provocato dalla bella avversaria sfoggiava una performance da Razzie Awards.

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Il Presidente-Una storia d’amore, recensione

americanpresidentAndrew Sheperd (Michael Douglas) è il presidente degli Stati Uniti d’America, un presidente molto amato, ma anche facile preda di stampa e avversari politici, intorno a lui un agguerrito staff è sempre allerta e pronto a sistemare qualsiasi pratica scomoda e a preservare la sua immagine.

Shepherd è anche un padre premuroso e un uomo affasscinante, garbato e colto, e cosa più importante decisamente alla mano, nonostante la carica che ricopre, purtroppo Shepherd ha perso la moglie, e rimasto vedovo ha dovuto affrontare da solo la crescita della sua figlioletta dodicenne Lucy, barcamenandosi tra importanti decisioni che riguardano scenari internazionali e le attenzioni che una figlia adolescente richiede.

Come da copione il Presidente si trova alle prese con due decreti in fase di approvazione, uno sulle armi e uno ambientalista, quest’ultimo proposto da una lobby ecologista che lo ha appoggiato alle elezioni. E’ grazie al secondo che nella vita di Shepherd irrompe l’adorabile e volitiva Sidney Ellen Wade (Annette Benning), un’avvocatessa che patrocina il decreto in questione e della quale Shepherd si innamorerà perdutamente infrangendo ripetutamente l’etichetta, mostrando così il fianco a stampa scandalistica e avversari politici.

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La rivolta delle ex: recensione

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Il celebre e ricercatissimo fotografo dei divi Connor Mead (Matthew McConaughey), è oltre che donnaiolo impenitente, anche un cinico playboy che utilizza l’altro sesso come puro passatempo, ignorandone completamente il lato emotivo. Allergico a qualsiasi tipo di rapporto più lungo di un dopocena, sarà costretto a confrontarsi con suo fratello, quello buono, e il matrimonio di quest’ultimo.

Durante il weekend che precede le  nozze, il cinico Connor reincontra la sua ex Jenny (Jennifer Garner), l’unica donna che è riuscita a far breccia nel suo cuore e a lasciare un fastidioso e indelebile ricordo, quindi decide di rimediare all’incidente di percorso seducendola, e sistemando velocemente la pratica in sospeso.

Purtroppo per lui, prima che il nostro infallibile playboy porti a termine la sua missione, un terzetto di fantasmi in gonnella, tre sue ex passate a miglior vita, con l’aiuto di un quarto fantasma, il suo mitico e inarrivabile zio Wayne (Michael douglas), suo mentore e ispiratore di una vita, cercheranno di non far sprecare a Connor l’ultima possibiltà di scoprire il vero amore…

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E’ morto Karl Malden

streetssf5-hiSi è spento ieri, all’eta di 97 anni, l’attore Karl Malden, noto al grande pubblico per il premio Oscar conquistato per il ruolo di Mitch nel classico Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, e per la serie tv Le strade di San Francisco dove venne affiancato da un giovanissimo Michael Douglas.

Una faccia da duro, particolarità fisica dovuta in parte al suo naso da pugile, rotto in gioventù, che ne fa un prezioso caratterista. La lunga carriera di Malden si snoda per un trentennio, dopo l’esordio nel 1940 in Non desiderare la donna d’altri, il suo periodo cinematografico lo vede recitare per grandi registi, con Elia Kazan in Fronte del porto, Afred Hitchcock in Io confesso e John Ford ne Il grande sentiero.

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Black rain-pioggia sporca: recensione

black_rain2Nick Conklin (Michael Douglas) è un poliziotto vecchia maniera, un duro per intenderci, che sta attraversando un periodo piuttosto difficile, la disciplinare gli sta col fiato sul collo per un’accusa di corruzione, e dopo il divorzio gli alimenti per moglie e figli diventano sempre più pesanti da sostenere.

Durante un pranzo in un ristorante Conklin insieme all’amico e partner Charlie Vincent (Andy Garcia) assiste ad un regolamento di conti tra gang dellla Yakuza. la mafia gipponese. Un giovane di fronte all’intera clientela del locale taglia la gola ad un anziano boss, ne segue uno scontro a fuoco e dopo un breve inseguimento l’arresto del giovane yakuza Sato (Yusaku Matsuda).

Per Sato scatta l’estradizione e saranno proprio la coppia di poliziotti che ha operato l’arresto a riportarlo in Giappone, qui purtroppo gli inconsapevoli Nick e Vincent affidano Sato a dei finti poliziotti e lo Yakuza si da alla fuga.

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Don’t say a word: recensione

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Lo psichiatra Nathan Conrad (Michael Douglas) si trova ad affrontare una situazione molto rischiosa e dai risvolti imprevedibili, sua figlia viene rapita da una banda di criminali che invece del canonico risctto intima allo psichiatra di carpire informazioni da una sua paziente, la giovane Elizabeth Burrows (Brittany Murphy) afflitta da turbe psichiche.

Elizabeth soffre di improvvisi attacchi d’ira ed è molto aggressiva, Conrad la considera un soggetto difficile visto il trauma subito dalla ragazza, Elizabeth ha assistito all’uccisione del padre membro di una banda di rapinatori.

Nella memoria della ragazza sono nascosti gli indizi per ritrovare una preziosa refurtiva nascosta dal padre di lei anni prima, refurtiva frutto di una rapina finita nel sangue. Nathan ha poco tempo per entrare nell’impenetrabile e silenzioso mondo in qui si è trincerata la ragazza, lei è l’unica che può salvare sua figlia.

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la rivolta delle ex: una romantica commedia sovrannaturale

Connor (Matthew McConaughey) è un bel fotografo circondato da belissime donne e con un ego dalle dimensioni galattiche, egoista e bugiardo, tratta le partner come oggetti, ma ben presto capirà a sue spese che questa condotta ha un prezzo.

Il prezzo da pagare per l’egocentrico Connor è un viaggio tra passato, presente e futuro per scoprire che il vero amore, rivelatosi per lui nella dolce e bellissima Jenni (Jennifer Garner) potrebbe sfuggirgli di mano se non capirà il vero valore dei sentimenti ed il rispetto per le donne.

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Christian Bale, Shia LaBeouf, Danny Huston, Stephen King, Roger Dondaldson: novità

Buon pomeriggio,
diamo un veloce sguardo a tutte le novità che arrivano da Hollywood, riguardanti i film che vedremo prossimamente al cinema.

ATTORI
Danny Huston è entrato nel cast di Clash of the Titans, di Louis Leterrier. L’attore nel film, le cui riprese inizieranno lunedì fuori Londra, interpreterà la parte di Poseidone.

Peter Stormare e Kurt Angle si sono aggiunti al cast di Dead of Night. Il fatto strano e che i due attori saranno Wolfgang e Gabriel, due licantropi. Ciò sta a sottolineare ancora una volta che con il fumetto di Dylan Dog il film avrà ben poco a che fare.

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Every Little Step: dietro le quinte di A Chorus Line

I criticatissimi reality ed i Talent show, con tutte le polemiche che si portano inevitabilmente dietro, hanno comunque un merito, aver contribuito a sdoganare un certo realismo, anche se spettacolarizzato, che è l’anima del documentario, una volta esclusiva di esperti cinefili o di pubblico da festival, oggi il documentario è pronto ad essere fruito dalla massa, così dopo i mockumentary sospesi tra molta fiction e pochissima realtà, è il momento del vero documentario, fatto di backstage, interviste e vita reale.

Dopo i Rockumentary Shine a light ed il recente Anvil!: The story of Anvil ecco arrivare nelle sale statunitensi anche Every little step, documentario che vede la celebrazione di A Chorus Line, un musical cult che oltre che migliaia di rappresentazioni ha ispirato anche un film con un Michael Douglas.

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Recensione: The sentinel

Il veterano agente dell’FBI Peter Garrison (Michael Douglas) è considerato da tutti un vero patriota americano per aver salvato durante il suo ultimo mandato il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. oltre ad una bella medaglia, strette di mano e un posto nell’olimpo degli eroi americani, a Garrison viene affidata la  first lady del nuovo presidente, l’affascinante Sarah Ballentine (Kim Basinger), di cui diventa il responsabile del servizio di sicurezza.

Garrison però ha un incoffessabile segreto, una relazione clandestina con la first lady, una relazione che va avanti da qualche anno e che metterebbe a serio rischio, se scoperta, la reputazione di entrambi e dello stesso presidente. I guai però arrivano da tutt’altra direzione, alcuni ex-agenti del KGB attentano alla vita del presidente e incastrano Garrison che diventa capro espiatorio e traditore di turno.

Starà a Garrison smuovere le sue conoscenze e mettere in atto vecchie tattiche da servizi segreti per scoprire il complotto ed evitare di essere arrestato da due zelanti detective che gli danno la caccia, il determinato Breckinridge (Kiefer Sutherland) e la giovane e inesperta recluta Jill Marin (Eva Longoria).

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La guerra dei Douglas: una vita tra sesso e avventura

L’impronta del destino, quel marchio invisibile presente in ognuno di noi, protagonisti inconsci di un disegno preordinato, vittime e allo stesso tempo carnefici sul palcoscenico esistenziale. Kirk Douglas, ci appare così: nelle vesti di un entità il cui viaggio sul pubblico viale delle celebrità ubbidisce ha un preciso disegno già pronto, un percorso costellato di avventura e successo, quel sorriso guascone e l’aspetto da adorabile canaglia che tanta fortuna gli avrebbe portato nei successivi 91 anni (che Dio lo benedica!) di vita.

Forse non tutti sanno che Douglas ha un origine bielorussa, radici scomode per uno come lui nato negli Stati Uniti, dal nome che è tutto un programma Issur Danielovitch Demsky. Il nostro ereoe non si perde d’animo affronta a testa bassa, come è nelle sua natura, il mondo dello spettacolo e sfodera un nome d’arte che lo avrebbe portato lontano Kirk Douglas appunto, a metà tra un personaggio dei fumetti e il protagonista di un film di spionaggio.

Il viso dicevamo, l’inconfondibile fossetta sul mento motivo di ispirazione e ammirazione per il pubblico, in particolare femminile, che tuttora ce lo riporta alla mente in parti memorabili come il colonnello Dax avvocato parigino di Orizzonti di Gloria con la regia del grande Stanley Kubrick, protagonista in Spartacus o in celebri film del’epopea western come Sfida all’O.K. Corral che lo vede interprete nel ruolo di Doc Holliday.

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