La notizia è che Ken Loach non vuole che David Cameron guardi il suo ultimo film, che tratta di disoccupazione, povertà e aumento dei banchi alimentari in Gran Bretagna oggi, perché punire i poveri fa parte del progetto del primo ministro.

La notizia è che Ken Loach non vuole che David Cameron guardi il suo ultimo film, che tratta di disoccupazione, povertà e aumento dei banchi alimentari in Gran Bretagna oggi, perché punire i poveri fa parte del progetto del primo ministro.

A pochi giorni dalla sua chiusura, è giunto il momento di tirare le somme sul Festival di Cannes formato 2016. La kermesse ha lasciato come sempre sorprese e delusioni negli occhi dei presenti e degli addetti ai lavori di tutto il mondo.

Si è conclusa da poche ore l’edizione numero sessantanove del Festival di Cannes. Un’edizione poco italiana, ma come sempre degna di nota. Non sono mancati i momenti da ricordare e le polemiche.

Sean Penn è uno di quei registi – reporter. Ama guardare le cose da vicino, scegliendo temi eclatanti e pressoché generalisti, tali da far commuovere gli spettatori. Gioca molto con i luoghi comuni o, meglio, con il sentiment del pubblico.

Siamo giunti al penultimo giorno della sessantanovesima edizione del Festival di Cannes. Le facce si fanno sempre più stanche ma addetti ai lavori sono felici.

Casal del Marmo, forse, non è un posto fatto per l’amore. E’ un duro carcere minorile, che presenta storie che hanno dell’incredibile e che riguardano ragazzi cresciuti troppo in fretta. Per qualcuno di loro quel posto è solo un pit-stop. Per altri è solo il primo degli inferni.

Si chiama Julieta ed è l’ultimo capolavoro di Pedro Almodóvar. Il regista lo ha presentato in concorso al Festival di Cannes, dove si è presentato in splendida compagnia ‘scortato’ dalle attrici Emma Suárez eAdriana Ugarte, entrambi interpreti, in due momenti diversi, della Julieta del titolo: una donna che vorrebbe continuare a comunicare con la figlia che ha perso di vista, e per la quale scrive i suoi ricordi.

C’è un po’ di Italia nel nuovo film di Jim Jarmusch. Ce ne è forse di più nel suo film che nell’intero Festival di Cannes edizione 2016. Ironia a parte, oggi il risveglio sulla Croisette è stato poetico.

Interiore o esteriore, è comunque una forte emozione. Si lega indissolubilmente all’arte e nell’arte vive in tutte le sue forme.

Il terrore minaccia anche il red carpet del Festival di Cannes, al punto da incutere paura nei convenuti all’inaugrazione della kermesse.

La Francia omaggia Godard, uno di coloro che hanno cambiato per sempre la storia del cinema. Lo fa mutuando da uno dei suoi manifesti una significativa tonalità di giallo. Sarà questo il colore principe della sessantanovesima edizione del Festival di Cannes, al via domani.

Da un lato era impossibile replicare la tripletta dello scorso anno dove erano in concorso dei pezzi da novanta del calibro di Moretti, Sorrentino e Garrone.

L’edizione numero sessantanove del Festival Internazionale del Film di Cannes verrà inaugurata dalla nuova commedia di Woody Allen, “Cafe Society”, la quale verrà proiettata mercoledì 11 maggio nel Grand Théâtre Lumière del Palais des Festivals.

Dopo la delusione della mancanza di italiani nel concorso principale arriva oggi la bella notizia che ci sono tre film italiani alla Quinzaine des Réalisateurs, la selezione parallela al festival di Cannes, la quindicina dei registi traducendo alla lettera.
