Inediti Romeo e Giulietta: sono in un carcere minorile nel nuovo film di Giovannesi

Casal del Marmo, forse, non è un posto fatto per l’amore. E’ un duro carcere minorile, che presenta storie che hanno dell’incredibile e che riguardano ragazzi cresciuti troppo in fretta. Per qualcuno di loro quel posto è solo un pit-stop. Per altri è solo il primo degli inferni.

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Per Claudio Giovannesi è il set di un film che racconta una storia molto bella e nel contempo drammatica: quella di due ragazzi che ricordano Romeo e Giulietta. Ma che non si trovano su un balcone a Verona, bensì per l’appunto dietro le sbarre.

Fiore, questo il titolo, è l’ultimo film italiano presentato Quinzaine des Réalisateurs. Racconta una storia che i presenti in sala hanno applaudito a lungo: quella di Daphne e Josh. Lei è stata condannata per aver puntato un coltello alla gola per rubare un cellulare, lui per aver rapinato, il primo incontro è fuori dall’infermeria: lei ha fatto a botte con le compagne, lui per la rabbia ha dato un pugno al muro. Poi viene il patto: lei, per qualche pacco di sigarette, proverà a chiamare la fidanzata di lui che non vuol saperne di aspettarlo, dopo inizia l’amicizia fatta di biglietti scambiati nel carrello della spesa, infine sboccia l’amore, fatto di sguardi tra una finestra e l’altra, di un ballo durante la festa di Capodanno del carcere, di baci rubati e di attese, ma anche di incomprensioni.

Il regista ha lavorato per quattro mesi come insegnante volontario nell’Istituto penale per i Minori di Casal del Marmo a Roma coinvolgendo i detenuti in una serie di laboratori per riuscire a scrivere la sceneggiatura all’interno del carcere e basarla sulle loro esperienze e vere biografie. Chapeau.