Recensione: Tropic Thunder

Che ridere. Ieri sera sono andato a vedere Tropic Thunder, e devo dire che mi sono proprio divertito. Si tratta dell’ultima fatica, sia da regista che da attore protagonista, del mitico Ben Stiller, che riserva spesso gradevoli sorprese con i suoi film, caratterizzati a volte da situazioni demenziali ed estreme.

Il film racconta le vicende di cinque attori hollywoodiani tra cui Speedman (Ben Stiller), Jeff “Fats” Portnoy (Jack Black) e Kirk Lazarus (Robert Downey Jr).

Impegnato con le riprese di un film ambientato durante la Guerra del Vietnam, non riescono però a rendere il film come si deve. Sul regista, piombano le pressioni del produttore, Les Grossman (Tom Cruise), e dietro consiglio di John “Quadrifoglio” Tayback (Nick Nolte), decide di spostare gli attori nella foresta, fuori dal set, per tirare fuori qualcosa di decente.

Peccato che, appena giunti nella foresta, si troveranno a fronteggiare niente meno che un esercito di criminali dediti alla produzione di eroina; e sono gag e risate come se piovessero.

Premetto che non si tratta di un capolavoro, ma non nutrivo certo un’aspettativa del genere; volevo ridere e divertirmi, e in certi momenti fa ridere davvero. Non sono un amante delle espresisoni recenti del cinema demenziale , non mi piace l’uso eccessivo dell’estremizzazione delle situazioni, delle esasperazioni che spesso vengono usate come unico espediente per far ridere in questi ultimi anni.

Tropic Thunder si distingue, però, perchè prende in giro in modo anche intelligente tutta una serie di cliche, sul cinema, sulle star, clichè che sono realtà, a volte non sempre sorridenti, e di cui qui viene mostrato il lato comico e ridanciano.

Ieri, durante certe scene, il cinema era in delirio, si rideva per davvero. Accanto a un Ben Stiller che interpreta sempre più o meno lo stesso personaggio, infatti, due star davvero d’eccezione: Robert Downey Jr. è veramente geniale, e indossa i panni di Lazarus, colui che per entrare meglio nella parte del personaggio che deve interpretare, un generale dell’esercito nero, si fa applicare una pigmentazione particolare, e la sua immedesimazione lo porta a comportarsi come il suo personaggio anche al di fuori delle riprese.

Espressivo e sempre carico di un’emotività fuori luogo quanto basta, riesce a creare quella tensione emotiva stonata con momenti di enfasi e di solennità che sfociano nel grottesco; divertentissimo il trailer di uno dei film che gli ha dato l’Oscar, Satan’s Alley, che ci gustiamo in apertura del film vero e proprio.

Jack Black, dal canto suo, veste i panni di una star grazie al fatto che si rende ridicolo, in una serie basata sulle risate suscitate nel pubblico da fortissime fltaulenze. Drogatissimo, eccessivo, borderline, sempre in uno stato di altissima attivazione, è un pagliaccio di prim’ordine, che ci regala a sua volta una serie infinita di scene spassosissime.

Ben Stiller è Speedman, l’attore un pò in calo, sul lato “sbagliato” dei quaranta, che non riesce più a piangere spontaneamente; una situazione di mediocrità che lo rende un pò depresso ma non lo scoraggia, si sente a suo agio lavorando in squadra con gli altri e vuole a tutti i costi cercare di tornare agli antichi fasti.

Ci sono alcune idee molto intelligenti, che culminano in una paradossale sezione finale. Seguendo una tradizione che al pubblico tendenzialmente piace, il film è infarcito di ruoli cammeo. A parte l’ottimo e già citato Tom Cruise, che recita qualcosa che è più di un cammeo, i nomi di star più o meno nascoste si sprecano.

Divertitevi a trovarli tutti: Tyra Banks, Jason Bateman, Lance Bass, Tom Hanks, Jennifer Love Hewitt, Kathy Hilton, Martin Lawrence, Tobey Maguire, Maria Menounos, Alicia Silverstone, The Mooney Suzuki, Christine Taylor, Justin Theroux, Jan Jürgen, Jon Voight, Mickey Rooney.

Andate a vederlo, fatevi due risate e fatemi sapere cosa ne pensate, sono curioso di sapere ciò che è piaciuto e ciò che non è piaciuto.