Recensione: Tomb Raider-la culla della vita

Lara croft è tornata, e stavolta è alla ricerca del mitologico vaso di Pandora, oculatamente nascosto nientemeno che da Alessandro Magno, così inizia la canonica caccia al tesoro che toccherà varie località del globo terracqueo, tra servizi segreti e bioterroristi la nostra eroina sfoggerà tutto il suo repertorio fatto di acrobazie, sparatorie, inesguimenti e letali trappole, accompagnandoci  fino al canonico, ma sempre spettacolare lieto fine.

Tomb Raider-la culla della vita è la seconda incursione nell’avventuroso mondo di questo Indiana Jones in gonnella, ed ennesimo successo per la sensuale protagonista Angelina Jolie, dopo un buon primo capitolo che catturava atmosfere e suggestioni del videogame da cui trae ispirazione, in questo sequel il regista Jan de Bont (The mist), preme l’acceleratore sull’action, forse dimenticando un pò l’atmosfera retrò che ogni tanto faceva capolino, tra le numerose trovate Hi-tech, nel primo capitolo.

Certo gli ingredienti dell’avventura in salsa action ci sono tutti, però l’eccessivo ripetersi di dialoghi e situazioni, senza innestare nella trita logica del sequel, qualche sorpresa a livello narrativo, fa di questo secondo capitolo, tolta l’attesa e la sorpresa del primo, niente di più che un discreto film action che diventa, alla lunga, troppo prevedibile.

Se il primo capitolo, doveva obbligatoriamente, rispettare alcuni clichè e tratti distintivi del videogame originale, per non deludere i fan più accaniti, si poteva in questo secondo capitolo rischiare qualcosa di più, anche per accontentare un target di pubblico diverso, in cerca di trovate meno scontate.

Comunque il film scorre fluido, tra una location e l’altra, qualche simpatica gag e strizzatine d’occhio al professor jones. Il comparto tecnico e’ notevole, gli effetti speciali sono di altissima qualità, così come la scenografia che in prodotti del genere decide in buona parte la riuscita del film.

Angelina Jolie è Lara Croft, sulla scelta azzaccata della protagonista non ci sono dubbi, sorriso letale e tutine aderenti fanno il resto. Tra i comprimari da segnalare il ritorno di Terry Sheridan vecchia fiamma della bella predatrice di tombe, lo interpreta Gerard Butler, il re Leonida del cinefumetto 300.

Siamo in attesa del terzo, annunciato, capitolo, il franchise è solido, se si riuscisse ad aggiungere un pò di spessore ai personaggi, Tomb Raider potrebbe riservarci inaspettate sorprese, anche considerando che dopo i non brillanti risultati del quarto capitolo di Indiana Jones, siamo a corto di spericolati cacciatori di tesori, quindi aspettiamo Lara Croft nella prossima rocambolesca missione di recupero.