Recensione: Mary Poppins

Anarchia e caos regnano in casa Banks, papà e mamma sono in balia dei due figlioletti alquanto vivaci, dopo la fuga dell’ennesima governante, e la palese mancanza di polso dell’ingenua moglie, il signor Banks mette un’annuncio sul prestigioso  quotidiano Times in cerca della tata perfetta.

Dopo innumerevoli colloqui, magicamente, anche grazie ad una richiesta un pò speciale fatta dai due bambini, compare una giovane ragazza, Mary Poppins, pronta a risolvere tutti i problemi in casa Banks, ad una condizione però, che sia lei a decidere se rimanere, dopo aver provato la famiglia per una settimana.

I giorni che  che seguiranno saranno, per la famiglia Banks, piena di tragicomiche situazioni, il capofamiglia verrà addirittura licenziato, ma tutti avranno da imparare dalla nuova magica tata, la famiglia crescerà e conquisterà il giusto equilibrio, e tra incantesimi e colorate coreografie, anche papà Banks riuscirà a comprendere meglio il vero significato della parola famiglia.

Tratto da una serie di racconti per bambini della scrittrice britannica Pamela Lyndon Travers, questa riuscita commistione di generi cinematografici riesce a stupire per il divertimento che ancora oggi, tra invasioni di cartoon digitali, robot e mostri vari, riesce a trasmettere attraverso un colorato ed ingenuo mondo che forse è andato perduto, quello delle fiabe.

Il cast è ricco e variegato, naturalmente su tutti spicca Julie Andrews, incantevole diva d’altri tempi, tra canto, danza e recitazione incanta per bravura e completezza artistica, accanto a lei spicca  il bravissimo ed ironico Dick Van dyke, conosciuto in Italia per la serie tv Un detective in corsia, nel ruolo di Bert, la sua parte in origine era stata pensata per Fred Astaire.

Grande successo all’epoca, la pellicola, dagli incassi stratosferici, divenne anche un musical, l’ultima versione è del 2004, questo film è ancora oggi citato ed omaggiato in svariate pellicole, ricordiamo il recente Nanny McPhee, con Emma Thompson. tra le canzoni che sono entrate nella storia del musical ricordiamo Supercalifragilistichespiralidoso, scioglilingua divertente e orecchiabile.

Le feste natalizie sono un’ottima occasione per gustare nuovamente dei classici intramontabili come questo film, certo la pellicola è datata, ma tecnicamnte strabiliante per l’epoca, ricordiamo che è il 1964, con i primi e originali tentativi di miscelare animazione e recitazione dal vero, e poi tutta la filosofia disneyana è presente  all’ennesima potenza.

Qualcuno potrà accusare il film di essere eccessivamente zuccheroso, ma rispondiamo che le fiabe, quelle classiche hanno sempre un’influnza positiva e sinceramente un pò di buonumore non ha mai fatto male a nessuno, consigliato per accompagnare i tradizionali dolciumi natalizi e un pomeriggio in famiglia all’insegna della fantasia più sfrenata.