Recensione: Giù per il tubo

Partorito dall’unione tra Dreamworks e Aardman Animation, Giù per il tubo alla loro terza collaborazione dopo Galline in fuga (2000) e Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro (2005).

Roddy St. James (doppiato da Hugh Jackman) è il protagonista. Ed è un ratto. Un ratto alto borghese da compagnia, che vive nel quartiere di Kensington, a Londra. Trattasi di ratto estremamente spensierato, e le sue giornate trascorrono tranquille e scandite dalle attività quotidiane.

Un bel giorno, dal water, emerge Sid, un ratto di fogna molto rozzo, che pretende di insediarsi in casa di Roddy per guardarsi placidamente i mondiali del 2006. Nel tentativo di rispedire Sid nelle fogne con un trucco, Roddy stesso finisce nelle fogne, e qui inizia la sua avventura.

Finisce infatti a Ratropolis, una specie di riproduzione di Londra in versione “topesca”, ma anche fognesca: tutto è costurito con scarti provenienti dalla superficie, anche se in modo estremamente curato. Ratropolis è spassosissima da vedere, e rappresenta un momento divertentissimo del film.

Alla ricerca di un mezzo per tornare su, Roddy conosce Rita, il capitano di una barca, in fuga dagli scagnozzi di un criminale, il Rospo, che pretende da lei la restituzione di un rubino che ha rubato.

Roddy e Rita vengono catturati, ma riescono a fuggire, portarso con sè il rubino e un connettore elettrico che sembra essere di estrema importanza per il rospo. I due si chiariscono su scopi e intenzioni, e Roddy mostra a Rita che il rubino è un semplice pezzo di vetro. Le rivela inoltre che vorrebbe che lei lo seguisse in superficie, dove potrebbe fare una vita migliore.

Il Rospo non si da per vinto e ingaggia un sicario: si tratta del cugino francese, il professionista “Le Ranocchiò“, capo di una squadra di spassosissime rane ninja. Neanche il ranocchio sicario riesce però ad avere la meglio, e in qualche modo Roddy e Rita tornano in superficie. Il problema è che non è tutto oro quello che luccica: la casa di Roddy è la casa dei suoi padroni, e Rita lo lascia lì, tornandosene nelle fogne.

Mentre Roddy guarda depresso la finale dei mondiali in compagnia di Sid, capisce che il piano del rospo è quello di aprire la chiusa – ecco il perchè del connettore – e allagare Ratropolis. In una corsa precipitosa, Roddy si rituffa “giù per il tubo” e dopo un sacco di problemi il giovane ratto riesce a sopraffare il Rospo e Le Ranocchiò, salvare Rita dalla cattura e tutta Ratropolis dall’inondazione.

Si tratta di un cartone dinamico e con alcune trovate molto divertenti. La rappresentazione di Ratropolis è originale e intelligente, così come la scena iniziale in cui Roddy ci mostra la sua giornata piena di impegni da ratto mondano. Numerose le citazioni, compreso un omaggio, per così dire, alla “voce” di Roddy: all’inizio del film il ratto si prova un vestito da Wolverine.