Recensione: Giù per il tubo

Roddy St, James è un ratto da compagnia che vive tra gli agi ed in panciolle in un ricco quartiere londinese. Un giorno a disturbare la tranquilla quotidianità di Roddy arriva, direttamente dalle fogne londinesi, Syd, trucido ratto che pretende di essere ospitato nella bella casa di Roddy per godersi i mondiali di calcio. Roddy tenta di cacciarlo in tutti i modi fino ad architettare una trappola nel water invitando Syd a farsi un bagno nella sua Jacuzzi personale.

Syd non cade nella trappola, anzi sarà lo stesso Roddy a farne le spese finendo nel water e dopo nelle fogne. Qui spaesato e insofferente Roddy scoprirà una Londra in miniatura a misura di ratto e cercherà un passaggio per la superficie trovandolo sulla barca di Rita, che però a sua volta è inseguita da alcuni scagnozzi e rane ninja al soldo del cattivissimo Rospo.

Dopo alcune traversie, fatti prigionieri e fuggiti dalla tana del Rospo, i due, raggiunta la superficie si separano, Roddy torna a casa dove trova nuovamente Syd ed è costretto a seguire i mondiali in sua compagnia, mentre Rita torna nelle fogne. Mentre si guarda sconsolato la partita Roddy improvvisamente intuisce che il malvagio Rospo ha in realtà un terribile piano, ditruggere la citta dei ratti allagandola. Deciso a sventare il criminoso piano, Roddy torna nelle fogne, salva la città e conquista l’amore di Rita. Così tutti vissero felici e contenti….specialmente Syd.

Giù per il tubo è una comedy a tutti gli effetti, il fatto che sia un film d’animazione è irrilevante, la costruzione dei personaggi, le gag, le citazioni disseminate in tutta la pellicola divertono e sorprendono anche lo spettatore piu’ smaliziato.

Il fatto che il film sia co-prodotto dagli inglesi è un valore aggiunto, perchè ne accentua un certo humour e look, specialmente nella caratterizzazione del protagonista. Il lato tecnico è come sempre sopra la media, unisce uno squisito gusto retrò alle ultime innovazioni della computer animation.

Divertente, surreale e autoironico Giù per il tubo merita sicuramente la visione proprio perchè si discosta dala classica fiaba animalista per esplorare il lato più comedy e adulto dei cartoon di nuova generazione, accontentando comunque anche gli spettatori più piccini.