Recensione: Never Back Down

Jake Tyler (Sean Faris) si è da poco trasferito ad Orlando con la sua famiglia, Margot (Leslie Hope), la madre da poco rimasta vedova e Charlie (Wyatt Smith), fratellino a cui dovrebbe dare il buon esempio, ufficialmente per dare la possibilità a Charlie di sfondare come campione di tennis, realmente perché, nell’ultima partita di football che ha disputato ha picchiato un avversario che aveva insultato la memoria del padre.

Nella nuova scuola, se inizialmente viene preso come lo sfigato di turno e calcolato solo da Max (Evan Peters), dopo, in seguito al filmato della rissa, che ha fatto il giro su youtube arrivando anche in Florida, diventa molto popolare.

Peccato, che la cosa non vada a genio a Ryan (Cam Gigandet), il ricco e famoso campione di MMA (Mixed Martial Art, una nuova arte marziale ancora non riconosciuta) che, per mantenere il primato di ragazzo più interessante dell’istituto, anche agli occhi di Baja (Amber Heard), la sua ragazza (interessata al nuovo arrivato), decide di dargli una lezione, malmemenandolo e umiliandolo ad una festa a casa sua. Preso dalla rabbia Jake decide di affidarsi al maestro Jean Roqua (Djimon Hounsou), per imparare ad indirizzare la sua forza e battere al torneo ufficiale Ryan.

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Recensione: Strafumati

Dale Denton (Seth Rogen) è un funzionario del tribunale, che ha il compito di recapitare le notifiche giudiziarie a tutti gli insolventi. Il ragazzo quasi trentenne, oltre ad un lavoro che lo soddisfa solo in parte, ha una vita mediocre, una fidanzatina teenager, Amber (Angie Anderson), che ha paura di perdere e un unico pseudo amico, il suo spacciatore Soul (James Franco).

Un giorno, Soul gli offre di provare un’erba introvabile (il non plus ultra della marijuana), la Pineapple Express, che gli ha dato Red (Danny McBride), il suo fornitore ufficiale, proprio prima di portare un atto giduziario a Ted Jones (Gary Cole), un boss locale. Quando arriva sul posto, con la canna ancora accesa, Dale è testimone di un omicidio di cui si sono macchiati proprio Ted e una poliziotta corrotta, Carol (Rosie Perez): spaventato, getta il mozzicone in mezzo alla strada e decide di scappare da Soul, non pensando che Ted il fornitore ufficiale di Red possa risalire a lui.

Da quel momento, per Dale e il suo spacciatore, comincia la fuga, ricca di sparatorie e inseguimenti, che si concluderà all’interno di una base militare nascosta sottoterra.

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Max Payne… dallo psicologo

Il desiderio di vendetta si esplica nell’assunzione di un ruolo nel contesto della propria vita e di quella degli altri. Si tratta di una responsabilità che arriva, che viene barattata con la disperazione, e che in qualche modo non riusciamo più a srollarci di dosso.

Il trauma non è mai abbastanza lontano. Il tempo a volte riesce a cancellare le ferite, a volte le cristallizza, disegnandoci un cerchio intorno, che man mano diventa una vera e propria cornice, come a sottolineare la violenza di quello che è successo.

Non si dimentica. Non si dimentica mai. Si guarda avanti, ma davanti agli occhi si ha il disegno che il sangue ha lasciato sulle pareti della casa. Non si dimentica, perchè quella chiazza sembra il disegno fatto da un bambino piccolo, in modo ingenuo e divertito.

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Recensione: Palermo Shooting

La vita del fotografo può essere stressante, può essere tremenda. Soprattutto se è il successo a prendere il sopravvento. Il telefono squilla come se si fosse incantato, ma al di là della comunicazione c’è sempre qualcuno che vuole qualcosa, qualcuno che ha qualcosa da dire.

La carriera prende il sopravvento, il mondo gestisce la nostra vita, e noi non siamo più padroni di quello di cui crediamo essere padroni. La speranza è flebile, perchè a volte la spirale sembra averci risucchiato così a fondo che non si riesce a concepire alcunchè di diverso.

Finn è un fotografo, e il suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. Finn è il pretesto che Wim Wenders usa come incipit per partire da una Germania fotografata in modo magistrale, forse autobiografico, ma solo per prepararci a un salto in una location dai toni opposti, ma che portano con sè il tratto caratteristico di questo modo di vedere le cose.

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I corti del commissario di ferro: il bastardo e l’handicappato

Una città italiana, estate, un sabato afoso, come tanti, le strade semideserte, un uomo corre, trafelato, con fare incerto, un poliziotto l’insegue, l’uomo inciampa, cade, si rialza, urla qualcosa, sembra disperato. Si guarda attorno, entra in un negozio di barbiere, impreca, afferra un rasoio, minaccia il proprietario e sequestra una piccola cliente, arriva altra polizia. No, forse non è proprio un sabato come gli altri……

I cortometraggi potrebbero sembrare come i classici pacchi natalizi, oltre la confezione, di solito vistosa e ingannevole si trova solo la classica cravatta o l’ennesimo paio di guanti, così questi film in miniatura, potrebbero, solo all’apparenza, sembrare meri esercizi di stile, palestra per registi in erba, ma in realtà non è proprio così.

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Milk, in America esce il nuovo capolavoro di Gus Van Sant

In attesa che arrivi nelle nostre sale, diamo una sbirciata a Milk, ultima opera di Gus Van Sant, regista geniale, autore di un cinema visivamente sovversivo e all’avanguardia che ad ogni film stupisce per la capacità di rinnovarsi, pur sfornando prodotti appetibili per un target di pubblico molto variegato.

Milk è la storia del primo politico ad aver fatto outing, cioè aver dichiarato apertamente la propria omosessualità, ma come ci raccontano anche recenti fatti di cronaca, questa scelta può rivelarsi un’arma a doppio taglio, e come nel caso di personaggi pubblici, far scattare meccanismi violenti ed estremismi, Harvey Milk viene ucciso il 27 Novembre 1978, insieme al sindaco di San Francisco, dopo essere stato eletto consigliere comunale ed aver fatto approvare una proposta di legge sui diritti dei gay.

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Recensione: Bolt – Un eroe a quattro zampe

Bolt, cane che è stato acquistato quando era piccolo dalla dolce Penny, è il supereroe (super latrato, occhi che squagliano il metallo, zampe forzute che gli danno la possibilità di piegare sbarre e correre a velocità incredibili) protagonista di una serie televisiva, che combatte contro il cattivo signore dall’occhio verde, che prova in tutti i modi ad eliminare la sua padroncina.

Il cane, però, come fosse il novello Truman (di The Truman Show) a quattro zampe, è volutamente lasciato all’oscuro di tutto dalla produzione, che non vuole assolutamente che sappia di essere protagonista di una finzione, per non perdere il realismo dell’espressione del suo musetto.

Malauguratamente, pensando di dover soccorrere la sua padroncina (anche se le riprese sono finite), Bolt viene spedito a New York. Nel suo peregrinare per tornare ad Hollywood da Penny, il nostro protagonista incontrerà Mittens, una gatta di strada newyorkese e Rhino, un dolce criceto, che vive in una palla trasparente ossessionato dalla televisione.

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Tom Cruise e Katie Holmes preparano un film ad alto contenuto erotico. Verità o bufala?

Non siamo a conoscenza della veridicità della notizia, ma la fonte che la riporta, The guardian, è più che autorevole: Katie Holmes e Tom Cruise starebbero pensando di essere protagonisti di un film ad alto contenuto erotico.

Seppur la notizia non sia stata ancora confermata, già spuntano le prime ipotesi: o un film inedito o il remake di Basic Instinct o il remake di Ultimo tango a Parigi.

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Four Christmases: quando il Natale si fa in quattro…

Con la fine di novembre si apre ufficialmente la stagione delle commedie natalizie. Anche Hollywood dà il suo contributo portando sullo schermo Four Christmases (coprodotto con la Germania).

Kate (Reese Whiterspoon) e Brad (Vince Vaughn) sono una coppia di San Francisco e quest’anno hanno deciso di trascorrere il Natale con le proprie famiglie. Peccato che i genitori di entrambi siano divorziati ed abbiano a loro volta dei nuovi compagni…Come organizzarsi?

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Recensione: Death Race

Il futuro è (anche) una prigione secondo la visione di molti autori di fantascienza. Oltre alle epidemie e alle varie tragedie nucleari, a volte troviamo un’ambientazione che rimanda alla realtà della detenzione e allo sconto della pena, che deve essere sempre più dura.

Stavolta il tema del carcere incontra quello delle corse in macchina, dando vita a un deueto connubio che riesce comunque, quanto meno, a incuriosire, dal momento in cui si posa lo sguardo sul trailer. Il rischio associato alla corsa in auto, arricchita magari da qualche violento spunto creativo, ben si associa a quello della vita in un futuro dall’odore “penitenziario”.

Ecco che il prison movie spinge il pedale dell’acceleratore per superare i limiti, in un film dove obiettivamente le regole nascono unicamente per essere infrante dai decibel “sparati” dallo stridio delle gomme e dagli scoppi dei proiettili.

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Recensione: Il giardino dei limoni, conferenza stampa di Eran Riklis al Torino Film Festival

Lemon Tree, film diretto dall’israeliano Eran Riklis, già autore di Zohar e La sposa siriana, racconta la storia coraggio di una donna, Salma, interpretata da Hiam Abbass, una vedova palestinese che vive in un villaggio della Cisgiordania. Scopre che il suo nuovo vicino di casa è il ministro della difesa israeliano. Quando, per ragioni di sicurezza, le viene intimato di abbattere quel giardino di limoni che rappresenta il suo unico sostentamento e le sue stesse radici, la donna non si da per vinta e porta la causa in tribunale.

La solidarietà inaspettata della moglie del ministro, mossa dalla complicità femminile e l’amore del suo giovane avvocato, riescono a sostenerla in una sfida che a tutti sembra impossibile.

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Recensione: Max Payne

Max Payne (Mark Wahlberg) è un agente della polizia di New York, ora alla DEA, che investiga sui casi irrisolti con un occhio di riguardo a quelli collegati alla droga: all’uomo, qualche anno prima, è stata uccisa la famiglia da un gruppo di drogati e lui, desideroso di vendetta, ha deciso di ritrovarli a tutti i costi.

Un giorno Payne si imbatte in una nuova droga, la Valchiria, capace di far sentire invincibile chi l’assume, che come controindicazione crea spaventose allucinazioni e decide di infiltrarsi nell’organizzazione per pestare i piedi al boss Lupino (Amaury Nolasco)

Deciso a fare luce sul caso, l’agente finirà per essere ricercato sia dalla malavita organizzata, che non apprezza il suo interessamento, sia dai suoi colleghi, che dubiteranno della sua onesta dopo che gli indizi di due omicidi, quello di una bella ragazza russa Natasha Sax (Olga Kurylkenko) e quello del suo compagno di squadra, Alex Balder (Donald Logue) portano dritto a lui.

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Buffy l’ammazzavampiri finirà al cinema

Il successo di Twilight sta portando alla ribalta le storie di vampiri e Hollywood, che pensa di aver trovato una nuova miniera d’oro, non sta a guardare e progetta nuovi film con protagonisti dai canini sporgenti.

E’ il caso della 20th Century Fox, che sta insistendo con gli sceneggiatori di Buffy l’ammazzavampiri, per creare un film della serie. Fortunatamente per la società di produzione, Joss Whedon dovrebbe avere già una sceneggiatura pronta per essere realizzata.

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Lisa Romano, una regista siciliana di talento

Pochi sanno la storia della regista esordiente Lisa Romano, che esce in una decina di sale in Italia, con il suo Se chiudi gli occhi, il film noir, che le ha permesso di vincere la ventiseiesima edizione del Grand Prix di Annecy Cinema Italien.

Cerchiamo di scoprirla insieme: nel 2004 la ragazza siracusana, laureata in Lettere moderne, discipline dello spettacolo, presso l’università La Sapienza di Roma, produce il suo corto Non ci sarebbe niente da fare! (interpretato tra l’altro da Pierfrancesco Favino), con il quale si fa subito apprezzare.

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