Il mondo di Ryan Bingham (George Clooney) è in perpetuo movimento e scandito da check-in, bagaglio a mano, stanze d’albergo e voli di linea che lo portano in giro per gli States a tagliare teste, si perchè il lavoro di Ryan è occuparsi di tagli al personale, trasformare persone in numeri, dati, statistiche e poi tagliare, cancellare, ridimensionare.
Ottimizzare, ottimizzare e ancora ottimizzare null’altro ha importanza, così il lavoro di Ryan inevitabilmente ne influenza il modus vivendi e l’approccio con il prossimo e il quotidiano, Ryan non è però un burbero passacarte, tutt’altro, fascinoso e dotato di uno sferzante cinismo riesce a tenere a bada sentimenti ed emozioni, pulsioni emotive che potrebbero comprometterne la neutralità.
Ryan però non ha fatto i conti con le caotiche variabili del destino che arriveranno ad incrinarne le certezze, la possibilità di non viaggiare più causa nuovo tecnologico escamotage vagliato dalla sua azienda che lo condannerebbe ad un posto sedentario, e l’incontro, tanto intrigante quanto surreale, con una donna che condivide con lui lo stile di vita e un certo egocentrismo pianificatore, frequentazione che lo porterà inevitabilmente a riflettere su stesso, e a vagliare uno stile di vita alternativo.