Incassi al botteghino: Avatar battuto da Dear John negli States e avvicinato da Paranormal Activity in Italia

Dear John

Prima o poi doveva accadere: negli States durante il weekend del Super Bowl coloro che hanno deciso di andare al cinema hanno preferito la commedia romantica Dear John ad Avatar. Il film, grazie soprattutto al pubblico femminile (ben l’84% di coloro che l’hanno visto), ha incassato 32,4 milioni di dollari, superando Avatar che si ferma a 23,6 milioni e che cede la vetta della classifica dopo otto settimane. Il film di James Cameron si porta a casa 630 milioni oltre agli 1,58 miliardi di dollari nel resto del mondo, per un totale di 2,21 miliardi di dollari. Il resto della classifica (penalizzata dal football americano): al terzo posto si piazza From Paris With Love con 8,1 milioni. Al quarto Fuori controllo con 7 milioni, al quinto L’acchiappadenti con 6,5 milioni. Nonostante la distribuzione minima (solo 819 sale) entra nella top ten anche Crazy Heart, ottavo con 3,7 milioni.

In Italia, per il quarto weekend consecutivo, è in testa Avatar. Il kolossal 3-D incassa 5,7 milioni di euro e raggiunge quota 47,8 milioni totali (cifre d’altri tempi). La migliore media, però, è quella che ottiene Paranormal Activity: l’horror, secondo con 3,66 milioni di euro, incassa in ogni cinema mediamente 8.926€ (Avatar si ferma a 8.427€) riuscendo a piazzarsi davanti a Baciami ancora, fermo a 2,1 milioni di euro (6,6 totali) nonostante avesse oltre 170 copie in meno del film di Muccino. Perdono una posizione Alvin Superstar 2, quarto con 1,4 milioni di euro (3,8 totali) e Tra le nuvole, quinto con 870mila euro (4,2 totali). Le altre nuove uscite: niente da fare per Il concerto, settimo con 452mila euro, e An Education, fuori dalla top ten 84mila euro.

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Paranormal Activity, i finali alternativi

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Mentre è appena sbarcato nelle sale l’horror fatto in casa di Oren Peli Paranormal Activity, dal budget miserrimo e incassi stratsferici,  noi vi vogliamo parlare dei famigerati finali alternativi, uno dei quali secondo le solite leggende metropolitane sarebbe stato suggerito nientemeno che da Steven Spielberg non convinto da quello scelto da Peli, che tra parenrtesi è quallo che noi preferiamo.

Il primo finale, l’originale, è quello che è circolato nei vari festival e rassegne cinematografiche durante la prima apparizione della pellicola, il secondo è quello girato ex-novo alla The Ring che circola nelle nostre sale, e il terzo dovrebbe essere uno dei finali alternativi girati da Peli in originale e poi scartato in fase di montaggio.

Dopo il salto la descrizione dei tre finali e video, quindi chi non ama gli spoiler è avvisato.

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Oscar 2010: miglior canzone originale. Chi vincera?

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Visto che sono state comunicate tutte le nomination per gli Oscar 2010, oggi diamo un’occhiata alla categoria delle colonne sonore e in particolare alle nomination per la miglior canzone originale, che l’anno scorso ha visto trionfare la coinvolgente Jai-Ho di A.R. Rahman e Guzar per il film The Millionaire.

Questa categoria, che va di pari passo con quella della miglior colonna sonora, negli anni ci ha regalato anche qualche hit da classifica, dove non ha sbancato  la Disney con i suoi musical animati, ci hanno pensato Celine Dion e il suo tormentone My heart will go on (1998, Titanic), l’accoppiata d’eccezione Mariah Carey/Whitney Houston  per la splendida When you believe (1999, Il principe d’Egitto) ed Eminem con l’arrabbiata Lose yourself (2003, 8 Mile).

Per quest’anno la cinquina propone la favorita Disney con doppia nomination per La Principessa e il ranocchio (Almost there/Down in New Orleans), il musical  Nine con Take it all (Marion Cotillard), e due outsider, la comedy musicale francese Paris 36 (Loin de Paname) e il drammatico Crazy Heart, con un intenso e canterino Jeff Bridges nei panni di un cantante country alcolizzato (Weary Kind/Ryan Bingham).

Dopo il salto i video delle cinque canzoni nominate per l’ambita statuetta, buon proseguimento.

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Alvin Superstar 2, colonna sonora

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E’ dagli anni ’50 che i Chipmunks sono sulla cresta dell’onda, creati da Ross Bagdasarian, dopo aver partecipato al loro primo disco, David Seville and the Chipmunks è stata un’escalation di successi sino al 1972, anno che coinciderà con  la motte del loro creatore, seguirà qualche anno difficile, tra compilation natalizie e The best of, per poi tornare alla ribalta con un nuovo look, una nuova serie tv e tre deliziose nuove partner, le Chipettes.

Nel sequel in arrivo nelle sale italiane il 29 febbraio Alvin superstar 2, fanno la loro comparsa proprio le Chipettes anche loro in versione aggiornata, ammiccando a Beyonce e colleghe, e grazie a coinvolgenti coreografie diventeranno le nuove co-protagoniste accanto ad Alvin e compagni.

Dopo il salto la colonna sonora di questo sequel e quattro video, oltre a grandi classici come Stayin’ Alive e We are family, scoiattolizzati per l’occasione, assolutamente irresistibili No one con la talentuosa Charice, Single Ladies e Hot N Cold, tutte rigorosamente in versione Chipettes. Buon ascolto.

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Annie Awards 2010, tutti i vincitori: Up miglior film

The Annie Awards

Ieri sera alla Royce Hall della UCLA si sono tenuti gli Annie Awards 2010, i riconoscimenti assegnati ai migliori film d’animazione. La cerimonia è stata presentata da William Shatner.

Il vincitore del premio principale, manco a dirlo, è stato Up, che si è anche portato a casa quello per la miglior regia consegnato a Pete Docter. Anche se hanno ricevuto numerosi riconoscimenti Coraline e Fantastic Mr. Fox, sembra ormai certo che l’Oscar 2010 come miglior film d’animazione finirà ad Up.

Di seguito potete leggere i nomi di tutte le opere premiate, cinematografiche e televisive:

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Avatar si è ispirato a Populous di Fabio Salvati?

Populous - Avatar

James Cameron per creare Avatar potrebbe essersi ispirato a Populous, un cortometraggio a costo zero del 2003 di Fabio Salvati. Non ci credete? Su Farevideo.com vengono elencate molte similitudini. Vediamole brevemente insieme:

LA TRAMA
Data per conosciuta quella di Avatar, dedichiamoci a Pupolous: nel 2150 la federazione interplanetare vuole conquistare il pianeta Dorus per poter estrarre risorse minerarie, per risolvere la crisi energetica che opprime la Terra (prima similitudine). Il capitano Goth viene reclutato per atterrare sul pianeta ed appurare che lo stesso abbia sufficienti risorse per soddisfare il fine della missione. Siccome l’aria su Dorus è irrespirabile per gli umani (seconda similitudine) e ciò che cercavano non c’è, il generale crudele (terza similitudine) della missione ordina di distruggere il pianeta. I nativi del pianeta dapprima scambiano gli stranieri per una antica leggenda, poi capiscono i loro intenti. La vita però sembra proseguire grazie ad un escamotage mistico (quarta similitudine).

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Bloopers di Yes Man

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Oggi per gli strafalcioni da grande schermo, i famigerati bloopers, scegliamo una comedy recente con un grande personaggio che ha fatto della sua vis comica e di una fisicità strabordante un marchio di fabbrica.

Stiamo parlando di Jim Carrey alias faccia di gomma e del suo Yes Man, godibile comedy che paradossalmente vede un Carrey contenuto e molto meno sopra le righe del solito. Quindi a chi non fosse bastata la performance davanti alla macchina da presa ecco gli errori dell’attore durante i vari ciak…si gira!

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I 50 film più brutti della storia secondo i lettori di Empire

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La celebre rivista di cinema ed entertainment Empire ha sguinzagliato i suoi lettori a caccia di bufale cinematografiche, chiedendogli quali sono secondo il loro personalissimo punto di vista i film più brutti della storia del cinema. Il risultato è una divertente Top 50 in cui svetta Il Batman & Robin pop e ultrakitsch di Joel Schumacher, classifica come al solito del tutto opinabile.

Il pubblico ha comunque il sacrosanto diritto di pretendere un pò di sano  divertimento visto che paga il biglietto e predilige film concepiti ad arte per questo scopo, quindi via libera al pubblico dileggio per pellicole dagli incassi stratosferici, ma comunque deludenti.

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Action Figures, speciale busti a grandezza naturale

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Oggi post speciale per le action figures, dopo la strabiliante action doll dedicata ad Iron Man della scorsa settimana, eccoci pronti ad esagerare di nuovo portandovi in un mondo dove il cinema entra a pie pari nelle nostre case, grazie a riproduzioni a grandezza naturale, parliamo proprio di scala 1:1, dei personaggi più fascinosi, spaventosi e carismatici made in Hollywood.

Il mondo dei cosiddetti life size bust è quello che più sia avvicina all’opera d’arte, attenzione se è pur vero che i prezzi di questi gioielli è decisamente elevato, basta dare un’occhiata alle immagini, che credetemi non danno l’idea delle meraviglie realizzate, per strabuzzare gli occhi e sognare almeno per un momento di poterne sfoggiare qualcuna in casa nostra.

Dopo il salto una magnifica galleria fotografica con alcuni dei più bei busti mai realizzati, vi troverete anche due diverse versioni di Iron man e Terminator che sfoggiano graffi e danni creati ad hoc per delle splendide versione battle damaged, anche se bisogna dirlo la parte del leone la fanno comunque l’imperdibile ibrido Predalien e un busto classic, con un terrificante e impressionante Boris Karloff nel cult La mummia. Buon proseguimento.

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Il colore della libertà, recensione

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Sudafrica 1968, James Gregory (Joseph Fiennes) da bambino ha avuto compagni di giochi di colore da cui ha imparato la lingua Xhosa, lingua con cui si esprimono e scrivono molti abitanti del Sudafrica, capacità che gli ha permesso di avere un posto di lavoro sull’isola- penitenziario di Robber Island, dove è detenuto anche il leader politico Nelson Mandela (Dennis Haysbert).

Con moglie e figli al seguito Gregory si traferisce sull’isola dove viene incaricato di censurare i contenuti delle lettere dei detenuti, lettere appunto scritte in Xhosa, Gregory come peraltro la moglie Gloria (Diane Kruger), ha un’idea ben precisa dell’Apartheid, un sistema che approva e sostiene.

Gregory sull’isola comincerà a toccare con mano le conseguenze della segregazione razziale e a capire gli ideali e la lotta che hanno portato Mnadela in carcere, in lui lentamente la coscienza e una percezione di ingiustizia prenderanno il sopravvento, innescando un cambiamento inarrestabile che gli causerà non pochi guai, sia sul lavoro che in famiglia.

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Daniel Radcliffe ed Emma Watson gli attori più pagati del 2009, ma Michael Bay guida la classifica

Emma Watson Daniel Radcliffe

Emma Watson è l’attrice più pagata di Hollywood: stando a quanto scrive Vanity Fair, tra le 40 persone che hanno guadagnato di più ad Hollywood l’attrice di Harry Potter, batte tutte le sue colleghe incassando circa 30 milioni di dollari.

L’attrice, però, è solo quattordicesima: a guidare la classifica, infatti, c’è il regista Michael Bay con ben 125 milioni di dollari (grazie ai diritti di Transformers la vendetta del caduto e le produzioni di Venerdì 13, The Unborn e varie royalties). Alle sue spalle il produttore (dato che lo scorso anno non ha diretto alcun film) Steven Spielberg, secondo con 85 milioni, il regista Roland Emmerich, terzo con 70 milioni (solo grazie a 2012) e il regista James Cameron, quarto con 50 milioni (solo grazie ad Avatar) e il regista Todd Phillips, quinto (grazie a Una notte da leoni).

Nella top 40 dei Paperoni di Hollywood il primo attore ad apparire è Daniel Radcliffe che, grazie all’ultimo capitolo di Harry Potter si porta a casa 41 milioni di dollari e si piazza in sesta posizione.

Dopo il salto potete leggere la classifica completa (posizione, nome, milioni guadagnati):

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