Oggi sposi, recensione

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Quattro coppie pronte al grande passo, abito nuziale, dubbi, confetti e l’incubo e le ansie di una spesa davvero imponente, per quello che almeno sulla carta dovrebbe rappresentare un giorno memorabile.

Cosi assistiamo alla romantica dichiarazione del poliziotto pugliese Nicola (Luca Argentero) ex – sciupafemmine che ha deciso di dare un taglio al passato sposando la bellissima fidanzata  figlia di un ambasciatore indiano. Il ragazzo si renderà conto solo a cose fatte del problema maggiore, la reazione del suo sanguigno padre, contadino miltante alle prese con una cerimonia indù.

Invece è geniale l’idea della coppia di precari con bebè in arrivo, formata da Salvatore (Dario bandiera) e Chiara (Isabella Ragonese), praticamente costretti a convolare a nozze per la gravidanza di lei, con battaglione di parenti siculi in arrivo e niente soldi con cui affronatre un pranzo di immani proporzioni.

Così i due pensano di imbucarsi con invitati al seguito, al faraonico pranzo di nozze della coppia tutta gossip e tabloid, Sabrina (Gabriella Pession) e Attilio (Francesco Montanari), lei effimera soubrettina televisiva a caccia di notorietà e lui ricchissimo imprenditore con qualche scheletro nell’armadio, entrambi pronti a convolare a nozze davanti a stampa e tv.

A chiudere il quartetto il matrimonio alquanto sospetto tra l’agiato settantenne Renato (Renato Pozzetto), e Giada (Carolina Crescentini) sensuale massaggiatrice poco più che ventenne e forse cacciatrice di dote. Ad indagare sulla ragazza Fabio (Filippo Nigro), il sospettoso figlio dello sposo e pm romano. che è anche a caccia di prove compromettenti che incastrino il mago della finanza e futuro sposo Attilio Panecci.

Con Oggi sposi sembra che finalmente una direzione il nostro cinema commerciale la stia prendendo, lode a questa gradevole comedy nuziale diretta da Luca Lucini coadiuvato in fase di scrittura dalla coppia d’oro Fausto Brizzi-Marco Martani, ci sono loro dietro i successi dell’ottimo Ex e della teen-comedy all’italiana Notte prima degli esami.

Già durante la presentazione all’ultimo Festival di Roma l’idea del gruppo di autori era ben chiara, ispirarsi si alla classica commedia all’italiana, ma ammiccare anche al cinema internazionale e ai suoi capolavori di sempre, e questo lo si nota grazie ai dialoghi brilanti, ad una coralità che non si perde in mediocri sketch dal retrogusto catodico, e ad una confezione per una volta sopra la media e curata visivamente nei minimi dettagli.

Se questo è il futurodei cinepanettoni ed affini, ben venga, finalmente un film che non sa di trito, semplice, diretto e fieramante commerciale, come nella migliore tradizione della vera commedia italiana, ma confezionato ammiccando alle comedy d’oltreoceano senza per questo snaturarsi. Bravo Lucini e speriamo che questo sia l’inizio di un cambiamento che molti, noi compresi, auspicano da tempo.