Grease, recensione

Nell’estate del 1958 Sandy Ollson (Olivia Newton-John) e Danny Zuko (John Travolta) hanno un filarino, entrambi sembrano molto coinvolti, almeno fino a quando lei non è costretta a ripartire finite le vacanze estive.

Zuko inconsapevole che la bella e innamoratissima Sandy ha deciso di restare e frequentare la sua stessa scuola si vanta con il suo gruppetto di bulli, i T-birds della sua ennesima conquista estiva, idem fa Sandy che però descrive alle sue nuove compagne di scuola, le Pink Ladies uno Zuko praticamente irriconoscibile che la fa sembrare agli occhi delle navigate ragazze una povera ingenua.

Betty Rizzo (Stockard Channing) leader delle Pink Ladies non vede l’ora di vedere l’arrogante playboy della scuola di fronte alla sua fiamma estiva, così fa si che i due si incontrino e che Zuko si comporti freddamente nei confronti di Sandy, deludendo la ragazza che si trova di fronte ad un bullo in giubbotto di pelle lontano anni luce dal dolce ragazzo con cui ha trascorso l’estate e di cui si è innamorata.

In realtà Zuko è innamorato di Sandy, quindi superato l’imbarazzante incontro torna a corteggiarla riuscendo per un pò a convincerla che sotto tutta quella brillantina si cela in realtà un bravo ragazzo, i due torneranno insieme e tra una serie di ostacoli più o meno fastidiosi riusciranno a partecipare in coppia ad una gara di ballo indetta dalla loro scuola, gara che finirà malamente con Sandy in lacrime e Danny tra le braccia di un’altra.

Sandy però non intende mollare e capito il tipo di ragazza che potrebbe far capitolare Danny, con l’aiuto delle sue amiche si reinventa sensuale e prorompente cattiva ragazza affrontando Danny, stupendolo a tal punto con il suo nuovo look da riconquistarlo nel lasso di tempo di una canzone.

Grease è un fumettoso ed intrigante adattamento dell’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey, il regista Randall Kleiser, nel curriculum l’avventuroso-romance Laguna Blu e il fantascientifico per ragazzi Navigator, riporta su schermo intatta l’atmosfera easy della controparte teatrale a cui aggiunge due fascinosi e talentuosi divi del momento come John Travolta, reduce dal successo de La febbre del sabato sera e la splendida Olivia Newton-John, al suo secondo ruolo da protagonista dopo il musical inglese del ’70 Toomorrow.

Chiaramente vista l’atmosfera romance, i corposi numeri musicali e tutto il repertorio anni ’50 alla Happy Days, chi cerca spessore e contenuti è gentilmente invitato a non partecipare allo spettacolo onde evitare borbottii durante la proiezione, per tutti gli altri il divertimento è assicurato visto che il repertorio di brani è davvero memorabile e senza tempo, con classici come la scatenata You’re the One That I Want e la romantica Hopelessly Devoted to You a cui è davvero difficile resistere.

Note di produzione: la parte di Danny Zuko venne offerta anche ad Henry Winkler, il Fonzie di Happy Days che rifiutò, il film ebbe un sequel di scarso successo senza Travolta e la Newton-John nell’82, John Travolta ed Olivia Newton-John tornarono a recitare insieme nell’83 nella comedy-romance Due come noi, il film costato appena 6 milioni di dollari ne incasso worldwide ben 394.