Festival di Torino 2012 giorno 8: in concorso Pavilion, evento speciale Anna Karenina

Ottava giornata al Festival di Torino 2012, oggi in programma per il Concorso internazionale il dramma americano Pavilion di George Sutton, mentre per gli eventi speciali nella sezione Festa Mobile sarà presentata l’anteprima di Anna Karenina di Joe Wright (Orgoglio e pregiudizio) che vede protagonista Keira Knightley.

Per quanto riguarda le altre proiezioni vi segnaliamo ancora in Festa mobile l’italiano Come estrellas fugaces di Anna Di Francisca e il lungometraggio d’animazione francese Couleur de peau: Miel di Jung Henin e Laurent Boileau, per Rapporto confidenziale la comedy americana Thanks for Sharing di Stuart Blumberg e infine per i documentari internazionali proiezione per il britannico London – The Modern Babylon di Julien Temple,

PAVILION

Max è un quindicenne silenzioso che vive con la madre nel Nord dello Stato di New York. Con l’arrivo dell’estate si trasferisce con il padre in Arizona. Il cambiamento è drastico: lasciati i boschi e la natura incontaminata del paese materno, Max si trova immerso nei paesaggi aridi che circondano la schiera infinita di villette e giardini in cui si trova a vivere. Così la scoperta di un mondo nuovo coincide con la nascita di nuove amicizie, nel ritratto corale dell’estate di un gruppo di adolescenti.

«Gli infiniti tramonti estivi in cui si fa strada un senso di eroica inutilità, in cui ogni cosa si rivela come nell’atto di organizzare una pagina vuota, e la perdita di tempo al quale tutto si riduce, l’eccitazione incredibile come l’enorme noia che li pervade. Ecco il nocciolo della storia: da est a ovest, da ciò che è conosciuto a ciò che è sconosciuto, dal benessere alla confusione. La più semplice delle situazioni, che ci ha fornito l’opportunità di viaggiare attraverso le dimensioni segrete di questi panorami opposti e degli adolescenti che li abitano».

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ANNA KARENINA

Nella Russia imperiale di fine Ottocento, Anna, moglie dell’ufficiale Karenin, si reca a Mosca dal fratello, il cui matrimonio sta naufragando. In viaggio conosce la contessa Vronsky e suo figlio, un affascinante ufficiale di cavalleria dal quale si sente subito attratta. Nell’ambiente rigido e convenzionale dell’alta società russa, una relazione illecita potrebbe distruggere la reputazione della donna, la quale cerca di dimenticare il suo amore, senza però riuscirvi. Karenin è quindi costretto a porre la moglie di fronte a un bivio con drammatiche conseguenze.

«Per me ogni film è un’occasione per imparare. Insieme a Tom Stoppard abbiamo pensato di poter entrare meglio nel cuore di Anna, di Levin e di tutti i personaggi, prendendo in considerazione l’amore nella società imperiale russa negli anni Settanta dell’Ottocento. Io pensavo anche ai film in cui Robert Altman ha intrecciato magistralmente storie intime. I fili narrativi che abbiamo scelto funzionano come una sorta di doppia spirale, si attorcigliano uno attorno all’altro in un ritratto a più livelli di una comunità».

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COULEUR DE PEAU: MIEL / APPORVED FOR ADOPTION

Jung ha cinque anni quando un poliziotto lo trova mentre vaga da solo per le strade di Seul: come altri duecentomila orfani di guerra sparsi per il mondo, la sua vita inizia una seconda volta con l’adozione da parte di una famiglia francese. Anni dopo Jung decide di tornare per la prima volta in Corea del Sud per ritrovare le sensazioni della sua terra natale e cercare possibili tracce della sua madre biologica; ma anche per tentare di conciliare finalmente il passato con il presente.

«Questo film è stato concepito conformemente ai codici della narrazione cinematografica, ma la dimensione autobiografica ci porta a mettere in discussione le solite consuetudini e trovare il nostro percorso personale, la nostra identità». (Jung)

«Il film rivela la storia di un uomo sradicato che cerca di smettere di combattere sterilmente contro le sue origini. La vicenda privata di Jung si riferisce anche alla storia collettiva di un popolo separato da una linea divisoria dal 1953». (Laurent Boileau)

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COME ESTRELLAS FUGACES

Edoardo è un compositore che, in seguito a un periodo di rifiuto verso tutto ciò che lo circonda e alla crisi creativa che ne deriva, lascia l’Italia e si trasferisce in un villaggio spagnolo. La bella atmosfera del posto, la compagnia di persone autentiche e solari e la partecipazione al coro polifonico del paese riescono a scalfire l’aura di negatività dietro la quale si era ormai nascosto. Ed Edoardo ritrova l’energia per scrivere la musica che più gli corrisponde e gli serve per riconciliarsi con il suo Paese.

«Como estrellas fugaces è una storia corale, dal tono ironico, che segue le vicende di cinque personaggi, quattro donne e un uomo. La vivacità di queste donne, così terrene e reali, dà verità ai personaggi, in cui non è difficile immedesimarsi. La musica fa da contrappunto. Como estrellas fugaces vuol essere anche questo: uno sguardo tenero e insieme sarcastico su un universo femminile, ma non solo, desideroso di cambiamenti e di solarità, che trova anche col canto la forza e l’energia di ribellarsi alle avversità».

THANKS FOR SHARING

Tre uomini alle prese con ansie e paure individuali sono in cura presso una comunità per guarire dalla dipendenza dal sesso. Adam è un consulente ambientale, tanto impaziente e nervoso quanto spaventato dal mettersi in gioco nei rapporti di coppia, nonostante segua da cinque anni il programma dei dodici passi; Mike, padre di famiglia e mentore della comunità, deve far fronte a problemi familiari ancora irrisolti; il medico Neil, infine, è quello che crede di aver meno bisogno della comunità, ma che invece compirà il percorso di cambiamento più forte.

«Tentazioni (ir)resistibili è la storia di una vera amicizia, in cui tre personaggi, ognuno con le proprie difficoltà e i propri problemi, si uniscono con la convinzione che insieme possono superare tutto».

LONDON – THE MODERN BAYLON

La storia della prima metropoli cosmopolita al mondo, vista attraverso gli occhi dei suoi cittadini più peculiari e influenti, più o meno conosciuti, artefici del continuo rinnovarsi che caratterizza da sempre la capitale britannica: scrittori, musicisti, pensatori radicali, agitatori, immigrati in cerca di libertà e di benessere, bohémien e artisti. Dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri, una galleria d’immagini uniche, un coro di voci e testimonianze esclusive per un viaggio nei meandri del passato di una città che ha saputo essere sempre un passo avanti, divenendo punto di riferimento culturale e politico per il mondo intero.

«La parte eccitante della realizzazione di questo film è stata l’alchimia tra le differenti fonti dei materiali d’archivio. Il processo di trasformare in oro un filmato morto mi ha tenuto inchiodato al tavolo di montaggio settimana dopo settimana. Mettere insieme la storia, le immagini e i suoni di Londra dà la sensazione di cucire un vestito fatto su misura a Savile Row: e questa è una vera e propria sfida perché il soggetto è in continua evoluzione».

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