Espiazione, recensione

In un bucolico incipit nella campagna inglese, alla vigilia della seconda guerra mondiale incontriamo l’adolescente Briony Tallis (Saoirse Ronan) che sta trascorrendo l’estate nella tenuta della sua famiglia insieme alla sorella maggiore Cecilia (Keira Knightley) e al figlio della governante Robbie Tunney, (James McAvoy) per cui la ragazzina ha una cotta.

Briony appassionata scrittrice in erba ha appena terminato la sua prima commedia che ha intenzione di far recitare agli ospiti della tenuta, nel frattempo si succederanno una serie di eventi che innescheranno una malevola reazione a catena che porterà Briony a mentire e a romanzare alcuni accadimenti che l’hanno vista involontaria testimone e che porteranno Robbie prima in prigione accusato di violenza carnale e in un secondo momento, allo scoppio della guerra in trincea.

Passeranno alcuni anni e Briony diverrà scrittrice, ma nel frattempo sarà rosa dal senso di colpa per aver distrutto l’amore appena sbocciato tra la sorella e Robbie ed aver nel contempo cancellato ogni possibilità per quest’ultimo, brilllante studente di potersi costruire un futuro macchiandogli indelebilmente la reputazione.

Neanche l’aver passato il periodo della guerra come infermiera in un ospedale militare a curare e a dar conforto a centinaia di soldati in fin di vita lenirà il suo dolore e quando in vecchiaia una malattia neurologica ne segnerà implacabilmente il destino, Briony deciderà di raccontare la sua storia e la sua colpa di ragazzina in un ultimo libro.

Premettiamo che la mano elegante e la tecnica ineccepibile di Joe Wright ci avevano già decisamente colpito con l’adattamento del classico letterario Orgoglio e pregiudizio, questo regista possiede una formalità assolutamente intrigante nell’allestire la pagina scritta su schermo, formalità che se all’apparenza può mostrarsi distaccata e a tratti ridondante, ad uno sguardo più accorto rivela un’impronta visiva ben definita e personale che spinge sul lirismo delle immagini ispirandosi fortemente a quello della parola scritta.

Wright oltre a mostrarci il consueto repertorio visivo che incanta, vedi il piano sequenza sulla spiaggia o le bucoliche sequenze nella tenuta estiva, ci racconta di un senso di colpa mai espiato che ritorna implacabile ad ogni sequenza, il regista ci mostra con dovizia le devastanti conseguenze di una mancata verità alternando la narrazione su tre esistenze in divenire, con stacchi temporali impercettibili e un coinvolgimento in costante evoluzione sino al toccante e sorprendente epilogo.

Espiazione è un film che merita una visione per i tanti piccoli frammenti di cinema e arte in esso contenuti, segnaliamo tra questi la colonna sonora dell’italiano Dario Marianelli, compositore che già aveva collaborato con Wright in Oegoglio e Pregiudizio e che in questo caso si aggiudica un meritato premio Oscar per l’intenso e puntuale contrappunto musicale.

Note di produzione: nel cast troviamo nel ruolo della tredicenne Briony la Saoirse Ronan protagonista di Amabili resti, il film nel 2008 fu candidato a 7 premi Oscar, Il film è tratto dall’omonimo best seller di Ian McEwan. Ottimo il riscontro ai botteghini che vide un incasso worldwide di oltre 130 milioni di dollari a fronte di un budget investito di 30.