Orgoglio e pregiudizio, recensione

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Inghilterra fine 1700, nel bucolico Hertfordshire le sorelle Bennett in età da marito sono in cerca di buoni partiti spinte da una petulante e chiassosa madre. La loro famiglia di umili origini non permette a nessuna una dote ed una sicurezza per il futuro, e solo un matrimonio ben pianificato eviterà che le vivaci donzelle disonorino il nome della famiglia, e diventino fonte di preoccupazione ed imbarazzo per il sin troppo comprensivo padre.

L’arrivo dalla città del giovane e facoltoso Bingley (Simon Woods) in compagnia della sorella e del taciturno e scontroso Darcy (Matthew MacFadyen), ed il ballo organizzato per festeggiare la sua permanenza, saranno l’occasione per proporre al giovane la primogenita delle sorelle Bennett, la timida e graziosa Jane (Rosamund Pike).

Il ballo sarà anche l’occasione per la secondogenita ribelle e anticonformista Elizabeth (Keira Knightley), di conoscere e scontrarsi proprio con i modi burberi del fascinoso Darcy, schermaglie amorose che saranno il preambolo per una passione forte, difficile per entrambi da ignorare. Un sentimento che resterà appena in superficie mentre nella vita di Elizabeth transiterà l’affascinante luogotenente Wickham, che colpirà la giovane Elizabeth, ma non avrà il tempo per approfondirne la conoscenza, visto che verrà trasferito in fretta e furia dopo un fortuito incontro proprio con un Darcy che mostrerà una certa ostilità verso il giovane soldato.

Ben presto una serie di eventi nefasti mineranno le possibilità di matrimonio per Jane, e daranno il via a tutta una serie di circostanze che porteranno Elizabeth a serbare rancore verso Darcy, e a rifiutare la sua proposta di matrimonio che arriverà repentina, dopo alcune voci che lo vogliono responsabile del mancato matrimonio tra Jane e il giovane Bingley. Ci vorrà tempo e comprensione, nonchè lo zampino del destino, perchè tutto assuma la giusta prospettiva, e l’amore tra Darcy ed Elizabeth possa trovare finalmente possibiltà di esprimersi liberamente.

Il talentuoso esordiente Joe Wright dopo due cortometraggi adatta per il grande  schermo il romanzo più trasposto di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio. Una prova impegnativa per un debutto che si rivela ricco di sorprese sia a livello visivo che per l’interpretazione di una splendida Keira Knightley, che dimostra di avere un innato carisma da diva e si guadagna la sua prima nomination agli Oscar.

Wright sfodera un talento per la regia che stupisce ad ogni sequenza, dotato di una squisita ed intrigante formalità visiva che si palesa in ogni ricercata inquadratura, ed in ogni elegante movimento della macchina da presa, sempre attento a dare alle sequenze una plasticità quasi pittorica aiutato nella messinscena da un cast eterogeneo nella performance, e un’intensa protagonista che si cimenta in una prova davvero memorabile.

Wright ci propone un rispettoso adattamento del romanzo della Austen, rispettandone lo spirito, ma non dimenticando  un approccio molto moderno allo script, trasmettendo con efficacia l’anticonformismo della volitiva protagonista. Il romanticismo non è mai retorico, formale o impettito, il che potrà sicuramente attirare un platea di giovani spettatori, che magari per l’occasione riscopriranno l’intramontabile fascino di un classico letterario.