Eran Riklis: Sguardi dal fronte mediorientale

Classe 1954, israeliano, attivo in campo cinematografico dal 1975, laureatosi in Inghilterra presso la Beaconsfield National Film school, sposato con due figlie, vive a Telaviv, ha al suo attivo numerosi spot pubblicitari, corti e serie tv.  Riklis esordisce nel 1984 con il suo primo lungometraggio On a clear day you can see Damascus , thriller a sfondo politico basato su fatti realmente accaduti. ma il suo debutto ufficiale è con Finale di coppa (1991) che lo impone all’attenzione della critica mondiale, i mondiali di calcio 1982 sono lo sfondo ed il pretesto per raccontare l’invasione del Libano da parte di Israele attraverso gli occhi di due soldati fatti prigionieri da un commando palestinese.

Finale di coppa verrà selezionato da molti festival, tra cui Berlino e Venezia, critica e pubblico apprezzeranno la leggerezza e la sobrietà di questo regista che racconta della guerra come quotidianità, A questo lavoro seguirà nel 1993 Zohar, biopic musicale su un  famoso cantante israeliano, che dai bassifondi raggiunge la notorietà ed il successo per poi distruggersi con la droga,  il film è un successo e campione d’incassi in Israele.

Vulcano junction (1999) è il quarto lungometraggio del regista e il suo personale tributo al rock’n roll, seguirà il suo più grande successo a livello mondiale, La sposa siriana, splendido ritratto di una donna, Mona, che affronta un matrimonio non  veramente voluto, ma combinato dai genitori, la famiglia, le tradizioni, la guerra sullo sfondo onnipresente a fare da cornice ad un delicato e sentito racconto, che conferma la sensibiltà di questo regista.

Presto nei cinema italiani l’ultimo lavoro del regista, Il giardino dei limoni è un dramma di toni sobri, in cui Riklis torna a tratteggiare un orgoglioso e forte personaggio femminile, e sforna l’ennesimo film di spessore a testimoniare, se ancora ce ne fosse bisogno, la grande vitalità artistica di cui gode il cinema israeliano,