Al cinema dal 13 gennaio 2012: La chiave di Sara, L’era legale, L’incredibile storia di Winter il delfino, L’industriale, Non avere paura del buio, Shame, Succhiami, La talpa

Questa settimana usciranno nelle sale italiane otto nuovi film che faranno la fortuna degli amanti del cinema d’autore: si va dagli acclamati Shame e La talpa, a L’industriale e La chiave di Sara. Il grande pubblico, però, potrebbe essere più interessato al drammatico per famiglie L’incredibile storia di Winter il delfino, all’horror Non avere paura del buio, e al film comico parodistico Succhiami. Chiude il quadro il curioso mockumentary L’era legale.

La chiave di Sara (drammatico, diretto da Gilles Paquet-Brenner, con Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy, Dominique Frot, Natasha Mashkevich, Gisèle Casadesus, Aidan Quinn): Parigi, ai giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da 20 anni, sta facendo un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo D’inverno, il luogo in cui vennero concentrati migliaia di ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti si imbatte in Sara, una donna che aveva 10 anni nel luglio del 1942, e ciò che per Julia era solo materiale per un articolo, diventa una questione personale, qualcosa che potrebbe essere legato ad un mistero della sua famiglia. A 60 anni di distanza è possibile che due destini si incrocino portando alla luce un segreto che sconvolgerà per sempre la vita di Julia e dei suoi cari? A volte una verità che appartiene al passato comporta un prezzo da pagare nel presente… RECENSIONE IN ANTEPRIMA

L’era legale (docufiction, diretta da Enrico Caria, con Patrizio Rispo, Cristina Donadio, Pietro De Silva, Isabella Rossellini, Renzo Arbore): Anno 2020: Napoli è diventata la città più sicura, pulita e moderna del Pianeta. Come è accaduto? La risposta è in un finto documentario che narra le avventure di Nicolino Amore che, nato poverissimo, diventa Sindaco. Assistiamo così alla sua buffa ascesa nella Napoli-bene dove all’inizio cerca solo di godersela. Poi la crisi: Nicolino si rende conto che sta tradendo la sua gente, da sempre vittima di camorra e illegalità. Però battere la malavita sembra impossibile: i narcos sono troppo ricchi e influenti… ma proprio quando Nicolino sta per arrendersi, una potente “madrina” di camorra, che ha perso l’unico amatissimo figlio per overdose, gli suggerisce la soluzione: legalizzare la droga.Così, distribuendo le droghe gratis e sotto controllo medico, i narcos perdono quell’enorme flusso di denaro con cui compravano tutto, inclusi poliziotti, politici e magistrati. E poco alla volta anche il numero dei drogati, ora trattati non più come criminali ma come dei malati, si riduce. Detta così sembra una favola… ma siamo o non siamo nel futuro? Nel mockumentary ci sono poi personaggi veri: autorevoli magistrati antimafia come Pietro Grasso e Vincenzo Macrì, scrittori come Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli, giornalisti come Bill Emmott e Marcelle Padovani, il presidente di Lega Ambiente Francesco Ferrante e Tano Grasso di Libera. Tutti si esprimono sul fallimento delle politiche proibizioniste.

L’incredibile storia di Winter il delfino (drammatico, di Charles Martin Smith, con Harry Connick Jr., Ashley Judd, Nathan Gamble, Kris Kristofferson): ispirato alla storia vera del delfino Winter e della comunità che si unisce per salvargli la vita: mentre nuota libero, un giovane delfino rimane impigliato in una trappola per granchi e riporta gravi ferite alla coda, viene soccorso e trasportato al Clearwater Marine Hospital, dove gli viene dato il nome Winter. Ma la sua lotta per sopravvivere è solo all’inizio. La perdita della coda può costargli la vita e saranno necessarie l’esperienza di un appassionato biologo marino, l’ingegno di un brillante medico esperto di prostetica e l’incrollabile devozione di un ragazzo per portare a compimento un miracolo – un miracolo che non solo ha salvato Winter, ma è riuscito ad aiutare migliaia di persone in tutto il mondo. RECENSIONE IN ANTEPRIMA

L’industriale (drammatico, di Giuliano Montaldo, con Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Eduard Gabia, Francesco Scianna): Nicola ha quarant’anni, è proprietario di una fabbrica, ereditata dal padre, sull’orlo del fallimento. Nicola è strangolato dai debiti e dalle banche, nella Torino che vive la grande crisi economica che soffoca tutto il paese. Ma è orgoglioso, tenace. Ha deciso di risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto.Laura, sua moglie, è sempre più distante. La sta perdendo, se ne è accorto, ma non fa nulla per colmare la distanza che ormai li separa. Assediato dagli operai che lo pressano per conoscere il loro destino, in attesa di concludere una joint venture con una compagnia tedesca, Nicola avverte che qualcosa sta turbando l’unica certezza che gli è rimasta: il matrimonio. Ma invece di aprirsi con Laura comincia a sospettare di lei. E a seguirla di nascosto. Tutto precipita. I tedeschi rifiutano l’accordo e Laura annuncia che ha intenzione di separarsi. Nicola annaspa e tira fuori il peggio di sé. Poi la ruota della vita di Nicola gira. Tutto sembra tornare a posto: l’azienda, il matrimonio, il successo sociale. Ma Nicola ha più di un segreto da nascondere…

Non avere paura del buio (horror di Troy Nixey, con Katie Holmes, Guy Pearce, Bailee Madison, Alan Dale, Julia Blake, Jack Thompson, Nicholas Bell, Dylan Young, Emelia Burns, Eliza Taylor-Cotter, Edwina Ritchard, Garry McDonald): Sally Hurst, una solitaria figlia introversa, è appena arrivata a Rhode Island per vivere con suo padre Alex e la sua nuova fidanzata Kim presso al palazzo del 19 ° secolo che stanno restaurando. Mentre esplora la tenuta tentacolare, la ragazza scopre una cantina nascosta, indisturbata sin dalla scomparsa del costruttore del palazzo un secolo fa. Quando Sally lascia involontariamente liberi una razza di antiche creature che dimorano nell’oscurità e che cospirano di trascinarla giù nelle profondità senza fondo della casa misteriosa, dovrà convincere Alex e Kim che non è una sua fantasia prima che la malvagità che si nasconde nel buio li consumi tutti. RECENSIONE IN ANTEPRIMA

Shame (drammatico di Steve McQueen, con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware, Elizabeth Masucci, Lucy Walters, Robert Montano, Anna Rose Hopkins, Jake Richard Siciliano, Alexandra Vino): Brandon è un trentenne newyorchese che non è in grado di instaurare una relazione seria con una donna a causa della sua incapacità di controllare i suoi appetiti sessuali. L’arrivo della sorella minore stravolgerà la sua vita. Sesso, amore e vergogna.

Succhiami (comico, di Craig Moss, con Danny Trejo, John Stevenson, Frank Pacheco, Alissa Krämer, Alice Rietveld, Eric Callero, Heather Ann Davis, Nic Novicki, Austin Michael Scott, Eric Tiede): Era ora!!! Dopo 3 film e 5 anni di bacetti al chiaro di luna, Edward e Bella si danno alla pazza gioia spaccando spalliere dei letti in luna di miele ! Jacob smette di gridare “Al Lupo, Al Lupo” e amareggiato e depresso abbandona anni di palestra per buttarsi sui carboidrati. Tutto sembra finito, ma dei valori del sangue sballati regaleranno nuove sorprese al triangolo amoroso più tormentato della storia.

La talpa (thriller, di Tomas Alfredson, con Tom Hardy, Gary Oldman, Toby Jones, Benedict Cumberbatch, John Hurt, Ciarán Hinds, Colin Firth, Mark Strong, Stephen Graham): L’anno è il 1973. La Guerra Fredda di metà 20° secolo continua a inficiare le relazioni internazionali. Il Secret Intelligence Service (SIS) inglese, altrimenti noto come MI6, nome in codice Circus, sta faticosamente tentando di tenersi al passo con lo spionaggio degli altri paesi e di garantire la sicurezza al Regno Unito. Il capo del Circus, noto come Controllo, manda personalmente l’agente speciale Jim Prideaux in Ungheria. Ma la missione di Jim va sanguinosamente a monte e Controllo è obbligato ad uscire dal Circus – e anche il suo fidato luogotenente, George Smiley, una spia in carriera con sensi affilati come rasoi. RECENSIONE IN ANTEPRIMA